39°- Fratelli.

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La regina di Atlantide si  risvegliò avvolta tra le coperte del suo letto. Non capiva bene cosa facesse lì, o come ci fosse arrivata.
Si alzò a metà letto, guardandosi intorno, era sola. Dopo qualche minuti, i ricordi del giorno prima le riapparvero nitidi nella sua mente. 
I suoi draghi per poco non avrebbero ucciso suo fratello e Ondine. Lei si era messa in mezzo, bruciando viva. Non era la prima volta che avvertiva quella sensazione, come se fosse rinata.
La prima volta che fu bruciata viva era stato in quel vulcano, per salvare lei e le tre uova di drago. E adesso lo aveva fatto nuovamente per salvare la sua famiglia. Le suonava così strano pronunciare quel nome. Famiglia. Da molto tempo lei non aveva più una famiglia.
Perché era svenuta?
Perché ogni volta che il fuoco la bruciava perdeva i sensi e aveva quella strana sensazione di nascere una seconda volta, come in una nuova vita.
Si toccò il petto, come se si sentisse un peso. Scese dal letto e andò ad immergersi nella sua vasca. Aveva bisogno di fare mente locale.
Un istante dopo, bussarono alla porta.
- Avanti.-
Era certa che una della servitù fosse venuta a vedere come si sentiva, o se aveva bisogno di qualcosa.
- Prendete i sali da bagno, una tovaglia e vestiti puliti.-
Disse,  mentre l'acqua bollente fumava, creando quasi una nebbia in tutta la stanza.
- Ti verrà un'ustione in questo modo.-
Non era la voce della domestica, era un'altra voce ben più familiare.
- Il fuoco non mi brucia, come hai visto tu stessa.-
Ondine sorrise, entrando in quel stanza.
- Ecco perché eri così sicura di te, quando hai fatto da scudo a tuo fratello.-
Disse, avvicinandosi.
- So sempre quello che faccio. Rhaegan era al sicuro, e anche tu.-
- Come potrò mai ringraziarti...-
- Non mi servono ringraziamenti.-
Affermò, alzandosi e uscendo dalla vasca da bagno. Ondine indietreggiò di scatto, sbattendo contro il muro. Kida la guardò confusa, prendendo qualcosa per asciugarsi.
- E' che...non posso avvicinarmi all'acqua.-
- Per quale motivo?-
Domandò Kida, pettinando nel frattempo, i suoi lunghi capelli d'argento.
- Rhaegan non te l'ha detto?-
- Fino a poco tempo fa, pensavo che le sirene fossero solo leggende.-
- Come i draghi.-
Sorrise Ondine. Come poteva darle torno. Anche Kida un tempo non credeva alla loro esistenza, anche se da sempre ne era affascinata.
- Dov'è tuo fratello?-
Domandò la regina, tagliando corto.
- Lui è andato al porto. Gli piacciono le navi, sai.-
- Lo so.-
Kida si era già vestita, nonostante quella giovane donna continuava ad osservarla e andarle dietro per tutta la stanza.
- Beh, buona giornata sirena.-
Accennò un sorriso ironico, uscendo dalla sua camera senza aspettarsi risposta, lasciandola sola.
Una volta pronta, Kida era intenzionata a tornare dai suoi draghi. Li aveva lasciati da soli allungo, dopo quell'avvenimento. Non prese il suo cavallo per avere meno complicazioni, nessuno doveva essere a conoscenza di quel luogo nel bosco, era troppo pericoloso e non voleva più salvare la vita ad altre persone.
- Kida, dove stai andando?-
Una voce decisa e alta la chiamò di spalle. La regina sospirò, voltandosi verso di lui.
- Nel bosco, Rhaegan.-
Lui si avvicinò, prendendola per mano.
- Portami con te.-
- E ripetere lo stesso sbaglio di ieri? Non lo rifarò di nuovo.-
Il fratello indietreggiò, mollando la presa dalla sua mano.
- E' stato un errore salvarmi la vita?-
- Non intendevo questo...-
Rhaegan la guardò negli occhi, scuotendo la testa.
- Oh non preoccuparti, questo errore non si ripeterà.-
La sua frase era piena di ironia. Si era sbagliato. Se per un secondo ieri avesse pensato che sua sorella tenesse a lui, che finalmente lo avesse accettato come membro della sua famiglia, si sbagliava. Quello si che era stato un errore.
- No infatti, non si ripeterà.-
Il fratello maggiore non voleva ascoltare più neanche un'altra parola. Si voltò, andando via.
- Perché la prossima volta saprai come difenderti da solo.-
Rhaegan si fermò per un secondo, confuso.
- Tu hai il diritto di avere una cosa. Vieni con me.-
E così dicendo, Kida si incamminò oltre le stalle e lui non poté fare a meno di seguirla.
- Queste erano le segrete del regno, giusto?-
- Lo sono ancora. Anche se le usiamo raramente.-
Si trovavano sotto il palazzo reale. Quel luogo era lugubre e c'era buio pesto, ma Kida sapeva muoversi perfettamente.
- Aspetta, non vedo nulla...-
Rhaegan si era fermato qualche metro indietro, incapace di proseguire.
- Afferra la mia mano, ti guido io.-
In un primo momento fu titubante, poi decise di fidarsi e prendere la sua mano. Lo condusse verso una porta scusa e chiusa a chiave, ma per lei non era un problema. La chiave era nascosta tra detriti e polvere.
- Cos'è questo posto? Non è che mi hai attirato qui per chiudermi dentro e liberarti di me?-
- E della tua sirena che dovrei farmene?-
Sorrisero entrambi, mentre la porta si apriva, cigolando.
Al suo interno vi erano vecchie casse di legno, armature, armi per combattere. In fondo la stanza pero, c'era qualcosa avvolta e coperta. Kida si diresse proprio in quella.
- Questa è una spada, la tua spada.-
Le tolse l'involucro che la copriva, estraendola. Era una normale spada di bronzo, lunga e lucente, ma l'elsa di questa spade era ben più che normale: aveva una testa di drago.
Kida gliela porse al fratello.
- Mi ricordo questa spada. Era di nostro padre quando era solo un ragazzo.-
- Come te...Prendila.-
-Io...-
Rhaegan l'osservava. Era indeciso se accettare o meno. Ma riprenderla in mano, gli fece venire i brividi. Era anche parecchio pesante e massiccia, ma riusciva a maneggiarla senza difficoltà.
- Questa dovrebbe essere tua, Kida.-
- Le fanciulle non afferrano spade o non vanno in guerra.-
Sorrise, facendo un giro per la stanza.
- Ma tu non sei questo genere di ragazza, giusto?-
Lei annuì, sorridendo al fratello. Nonostante loro due non si conoscevano più a causa della lontananza e del troppo tempo passato separati, Rhaegan sapeva quasi tutto di lei, come se gli venisse naturale.
- Beh adesso usciamo da qui, questo posto mi piace ben poco.- disse Kida.
Uscirono dai sotterranei, Rhaegan si era legato la spada alla vita e fu felice di averla ritrovata.
Non appena furono a pochi metri lontano da quel posto, il fratello si fermò, facendo voltare la sua regina.
- Kida....mi dispiace per le parole che ti ho detto prima.-
Lei scosse la testa, facendogli un cenno con la mano di non preoccuparsene più.
- Per un momento, quando ieri stavi bruciando, ho pensato che ti fossi tolta la vita per salvare me, proprio come fece nostro padre e...ero arrabbiato per questo.-
Lei rimase in silenzio, ascoltandolo con gli occhi quasi lucidi.
- Lui non doveva farlo e non voglio che lo faccia anche tu. Nessun altro dovrà morire per causa mia.-
- Io ti prometto Rhaegan, che non morirò per te o per salvarti. Salverai tu me.-
Il fratello maggiore la guardò con stupore. Non capiva a pieno le sue parole, però una cosa l'aveva capita. Lui la stava aiutando molto più di quanto pensasse, a questo lei si riferiva.
- Adesso dove stai andando?-
Domandò lui, non appena vide che aveva cambiato direzione.
- Non volevi venire nel bosco con me?-
Rhaegan sorrise alla sorella minore. C'era un legame di sangue tra loro, questo non l'avrebbe cambiato neanche 100 anni passati separati. Erano fratello e sorella.

Queen of fire.Where stories live. Discover now