2° - L'inondazione.

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Kidagakash nacque sette anni dopo di me, ricordo che quella notte fu la più brutta e tempestosa che ricordo ad Atlantide.
Pioveva a dirotto sulla montagna di Fuoco , come la chiamavamo noi, il perché era semplice. Sempre secondo la leggenda:
/ il nostro popolo dava molto importanza alle leggende popolane, erano molto antiche, circa mille anni /
questa montagna era la residenza di una strega molto potente con legati dei poteri del fuoco. Ogni volta che faceva qualche incantesimo la cima della montagna andava a fuoco.

Quel nome fu tramandato, ed ancora oggi viene chiamata così.

Molteplici fulmini si abbatterono in quella montagna, colpendola ripetutamente. Le maree si alzarono talmente tanto da ricoprire completamente tutti gli scogli presenti a riva.
Sembrava proprio che gli dei proclamavano la nascita di mia sorella scatenando una tempesta che andava oltre i loro poteri.

Mia madre era estremamente felice di avere una figlia femmina, ed io non ero altrettanto felice di sopportare un simile incarico, come fratello maggiore. Ma devo ammettere che con il passare del tempo quella bambina sapeva farsi amare in un modo che non immaginavo.

Nessuno era in grado di riuscire ad odiarla, bastava semplicemente guardarla negli occhi per percepire la sua purezza, qualità che portò con se fino alla crescita.

L'intera famiglia reale viveva in pace ed armonia, governava in un modo che in pochi riuscivano.
Ma purtroppo come tutte le cose belle, il male deve sempre mettere un segno; come tutte le cose felici, non sono in grado di durare all'ungo.

~

In una notte molto tranquilla , la luce flebile della luna illuminava le tiepidi acque del fiume calmo.

All'improvviso tutto si tramutò.

Quello che sembrava un popolo unito, che sarebbe rimasto forte, nella saggezza di cui era famoso, si sgretolò come un piccolo frammento di roccia.

La piccola isola sembrava non respingere più le alte onde impetuose che volevano come distruggerla. Il Re e la Regina erano consapevoli di ciò che stava per accadere. L'antico cristallo che teneva in vita la città si era risvegliato e voleva un pegno con se, un membro della famiglia reale. Kida era ancora un'innocente bambina per capire la complessità della più potente fonte di energia che Atlantide possedesse.

Le onde del mare si alzarono, distruggendo le mura di protezione che la città possedeva. Dopo una grande ed abbagliante luce di colore blu apparve immensa sotto le teste di tutto il popolo. Delle scie di luci scendevano dal cielo mentre tutto tremava, distruggendo ogni cosa.

- Rhaegan, fuggi, scappa via da qui! -

La famiglia reale si era appena separata. La Regina e Kida erano andati a cercare un posto sicuro, mentre il Re ed il fratello cercavano di proteggere il popolo, mettendolo al sicuro.

- Padre ma cosa stai dicendo? Andare via, e dove posso andare? E' questo il mio posto,con voi...-

Il Re prese per le spalle il figlio guardandolo dritto negli occhi.

- Sei ancora troppo giovane per comprendere. Il cristallo si è risvegliato! Se non fuggi via prenderà te con se. Non possiamo perdere, il popolo ha bisogno di te. Devi sopravvivere e governare, hai capito? -

Rhaegan annuì poco convinto, ma doveva obbedire il padre, lo faceva sempre.

Lo abbracciò un'ultima volta prima di dargli le spalle e correre via, il più velocemente possibile. Raggiunse i confini in pochi minuti, li oltrepassò correndo, lasciandosi alle spalle il suo regno e un popolo che stava andando a pezzi.

Il Re di Atlantide era passato avanti cercando un rifugio sicuro, mentre Kida e sua madre correvano mentre trascinava la bambina per la mano.

All'improvviso la scia di luce si fermò proprio sulla Regina. Si fermarono all'istante, abbagliati da tanta luce, mentre Kida si guardava intorno vedendo solo disperazione e caos.

Gli occhi delle donna diventarono dello stesso colore della luce che la proiettava. Lasciò andare la mano della piccola principessa, tirando con se anche il bracciale che la bambina teneva al polso da sempre ormai, era un regalo da parte del fratello, uno dei rari gesti d'affetto che le dimostrava.
Lo tirò via mentre lei veniva sollevata in aria fino a fondersi con la luce stessa,scomparendo dalla vista della piccola principessa.

Kida guardava con le lacrime agli occhi mentre cadde in terra urlando il nome di sua madre, ma ormai non c'era più, il cristallo l'aveva portata via.

Non capiva cosa stava succedendo, aveva solo tanta paura di restare sola.

-Mamma! -

Urlò contro alla luce, piangendo. Mentre suo padre la raggiungeva, guardando sconvolto quella catastrofe.

La strinse forte a se abbracciandola, con una mano le copriva gli occhi per evitare di farle guardare un simile orrore.

- Kida non guardare...-

Le sussurrò mentre abbassava lo sguardo verso la sua bambina, con gli occhi pieni di lacrime.

Avevano perso quella notte una Regina, una moglie, una madre.
Il cristallo aveva portato via con se il suo pegno, la Regina non sarebbe più tornata.

Nessun bambino dovrebbe vedere sua madre morire.

Dopo quel terribile momento l'intera città scomparve nel più profondo abisso sottomarino, non si seppe più nulla, ne del popolo ne di Atlantide per 800.800 anni rimase solo un mistero.

Era stata completamente risucchiata dalle onde del mare, trasportandola nel più profondo abisso, oltre il mare, oltre il fondale marino. In un altra terra che non avevano mai visto. Si potevano vedere solo rovine in quel regno ormai distrutto.

Adesso era situato oltre le acque del mare, superando una fitta galleria si apriva un nuovo regno. Non potevano più lasciare la città, erano bloccati in un varco.

La metà della popolazione era sopravvissuta a quella alluvione. Erano disorientati, feriti per le perdite che avevano subito quella notte.

- Dove siamo finiti? Dove sono andati tutti, padre? -

Ma il Re era più sconvolto della figlia per risponderle.Quella piccola isola galleggiante sospesa nell'oceano era ancora con loro, si era completamente staccata. Cosa era potuto accadere?

- Dov'è Rhaegan? -

- Kidagakash dai ascolto a tuo padre, dimentica questa notte, intesi? Vai nella tua stanza e restaci. -

Era più una cortesia che un ordine. Kida obbedì, rifugiandosi in camera sua.

Al suo risveglio le cose accadute la notte prima erano solo un ricordo che si sforzava di mantenere vivo, ma non ricordava assolutamente nulla. Come se la sera prima si fosse cancellata la memoria.

Ricordava della alluvione e della perdita della madre, ma nulla più.

Il cristallo aveva voluto cancellare dalla sua memoria quella catastrofe, ma non solo dalla sua mente, ma dalla mente di tutto il popolo.

Tutto ormai erano ricordi lontani. 

Queen of fire.Où les histoires vivent. Découvrez maintenant