14 - Ricordi.

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Vieni che ti faccio vedere come si crea una tempesta passando la mano sopra antiche fotografie impolverate.
Fabrizio Caramagna.

Mangio in silenzio mentre Joelle riempie di attenzioni il nuovo entrato, che le risponde cortesemente ogni volta, buttando di tanto in tanto uno sguardo verso di me.

Probabilmente vuole accertarsi che io stia bene, non so se in relazione alla sua presenza o al fatto che la ragazza al nostro tavolo sembri guardarlo con gli occhi a cuoricino, in ogni caso sto cercando di comportarmi nel modo più naturale possibile.

Tutta questa storia sta avendo uno strano effetto su di me: da un lato sono contenta per Joelle, lei sembra davvero euforica, dall'altro, però, sento uno strano fastidio allo stomaco quando gli rivolge quei sorrisi genuini.

Sto sicuramente impazzendo.

Prendo un respiro profondo e quando sento qualcuno pronunciare il mio nome mi volto confusa.

《A che pensi, fiorellino?》 domanda Sebastian facendomi scuotere la testa, divertita, per qualche secondo, sotto lo sguardo curioso della mia amica.

《Non mi piace questo nomignolo》sentenzio, attenta a non rispondere alla sua domanda, mentre prendo una patatina fritta decisamente cruda e la porto alle labbra.

《Oh, che peccato, avevo già deciso di continuare a chiamarti così》 continua lui facendo, ovviamente, ridacchiare Joelle.

《Non sfidarla Seb, non la conosci, potrebbe diventare molto vendicativa》 suggerisce a sua volta la ragazza, rubandomi un sorriso imbarazzato mentre la vergogna mi assale.

Davvero sto tenendo nascosta una cosa del genere all'unica amica che io abbia mai avuto?

《Sai Joelle, una volta avevo un'amica》 comincia il ricciolino, lasciando qualche secondo di suspance solamente per farmi venire un attacco di panico, 《lei sì che era vendicativa》.

Non so come mai, ma sento che questa storia finirà molto, molto male.

《Raccontami qualcosa di lei e ti dirò se sei pronto a frequentare Beatrice》 fa occhi da cerbiatto ed io, casualmente, mi affogo con la mia stessa saliva e inizio a tossire come una disperata.

Ovviamente Sebastian si precipita subito a darmi delle pacche sulle spalle, non riuscendo a nascondere un sorrisino divertito.

Te la farò pagare, fosse l'ultima cosa che faccio.

《Allora, fammi pensare》 inizia, accarezzandosi il mento su cui è presente un accenno di barba, con un'aria estremamente concentrata.

《Oh, certo, come dimenticare quella volta in cui ha umiliato una mia ex ragazza, nonché capo della squadra di cheerleader di cui faceva parte anche lei, agli allenamenti con la squadra di football》.
Un velo di vergogna mi cade addosso coprendomi dalla testa ai piedi.

E subito mi ritrovo a pensare ad Alexia.
Lei nella sua stanza, entrambi senza maglietta.

Mi alzo di scatto, mentre sento Joelle ridere, mossa da un forte vuoto allo stomaco che mi fa venire voglia di piangere e di urlare allo stesso tempo.

Accampo velocemente qualche scusa prima di prendere le mie cose e lasciare la mensa, ma dopo qualche metro sento la sua voce chiamarmi e i suoi passi, sempre più svelti, raggiungermi.

《Che è successo?》 domanda cercando di mantenere il mio passo e se inizialmente non gli rendo la vita facile, d'un tratto decido di fermarmi e guardarlo direttamente negli occhi per svuotare il sacco, vomitandogli addosso ogni cosa, ogni pensiero.

My only placeDär berättelser lever. Upptäck nu