12- Lezioni siano.

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La fiducia è la sola cura conosciuta per la paura.
Lena Kellogg Sadler.

Sbuffo, seduta su uno dei divanetti vuoti al dinner's, mentre insieme a Joelle mi ritrovo ad aspettare che arrivi il mio ex e inizi con queste stupide lezioni di matematica fortemente richieste dalla mia amica e da Zoe.

Inoltre, la cosa davvero divertente è che né Joelle e né tantomeno Zoe avrebbero bisogno di un aiuto in matematica mentre io, che preferirei morire piuttosto che stare qui, sono proprio negata.

Mi consola il fatto che a breve i miei quattro ragazzoni verranno e proveranno a salvarmi... giá, ieri quando sono tornata a casa con l'umore sottoterra, dopo avergli spiegato tutto tra uno sbuffo ed un altro, gli ho fatto promettere che avrebbero provato a tirarmi fuori dai guai.

《Hey ragazze, come va?》 alzo la testa quando la voce più schifosamente dolce dell'universo inizia a violentare i miei timpani, superando anche il tono eccitato con cui Joelle stava spiegando i suoi piani per conquistare Sebastian.

Un po' mi sento in colpa, comunque... So che è stupido e che non esiste motivo per farlo ma il solo pensiero di tenerle nascosto un segreto del genere mi distrugge, forse non merito nemmeno la sua amicizia.

《Va tutto bene, grazie.》 risponde secca Joelle mentre io mi limito a sorriderle, trattenendo con forza l'istinto di ridere da qui a domani: il fatto che entrambe si stiano sfidando per conquistare il mio ex, che sono sicura ne sia pienamente consapevole, è esilarante.

《Ti va del caffè, Bea?》 mi domanda la mia amica ed io in risposta annuisco solamente, mentre prendo il quaderno e l'astuccio, buttandoli sul tavolo.

Quando Joelle si allontana la seguo con lo sguardo, fino a quando non la vedo tra le braccia di Jason, che la stritola come al solito rubandomi un sorriso dolce, soprattutto quando la ragazza inizia a lamentarsi a gran voce.

《Nessun imbarazzo, giusto?》 sento dire dalla ragazza seduta di fronte alla sedia vuota di Joelle, ma mentirei se affermassi che ho capito a cosa si riferisce.

《Come, scusa?》 domando a mia volta, facendomi quasi antipatia da sola, cavolo e pensare che ero intenzionata ad utilizzare un tono calmo.

《Sei stata con Sebastian per un periodo e adesso io ci sto provando con lui, nessun imbarazzo giusto?》

Sorrido.
Sì, sorrido amabilmente mentre cerco di opprimere la me psicopatica che vuole alzarsi e picchiarla.
Sapevo volesse Sebastian ma sentirglielo dire è diverso, adesso in pratica non ho nemmeno la facoltà di dubitarne.

《È una vita che provi a conquistarlo e non c'è mai stato nessun imbarazzo.》 le rispondo sicura, fingendo un tono scherzoso sperando non senta quanto in realtà io sia nervosa.

Quando scoppia a ridere mi da la conferma che non se n'è accorta: meglio così, in fin dei conti non c'è nulla che dovrebbe darmi fastidio.

Joelle torna tra noi e mi posa davanti il mio amato caffè, il cui solo odore mi risveglia facendomi dimenticare la stanchezza della mattina passata tra i tavoli, ah, quanto amo il sabato pomeriggio.

《Scusate il ritardo, non trovavo parcheggio.》 la sua voce arriva forte e chiara, facendomi sussultare per lo spavento.

Purtroppo, comunque, non arriva forte e chiara alle mie orecchie ma direttamente nel mio petto...
Dannazione, Bea concentrati, non provi nulla per lui.

Ripeti con me: non provo nulla per Sebastian, assolutamente non provo nulla per S-

《Beatrice, sei tra noi?》 il tono di voce quasi preoccupato di occhi da cerbiatta mi risveglia dal mio stato di trance.

My only placeWhere stories live. Discover now