1- New York.

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Il segreto per una vita ricca è di avere più inizi che fini.
David Weinbaum.

《Ti piace?》

Il ragazzo si guarda intorno con aria sognante e passa la mano sul mobile della cucina un po' impolverato, per perdersi infine nel panorama che questa casa regala.

《Ti prego dimmi che almeno questa ti piace.》
Si volta infine verso di me con un po' troppa speranza mista ad esasperazione.

Okay, forse è tipo la sesta casa che vediamo e le ultime tre sono state scartate solo da me visto che lui le adorava, ma almeno questo mio esagerato selettismo ci ha portati qui.

《La adoro anche io, tranquillo Rob.》
Quasi non mi metto a ridere quando il mio amico tira un sospiro di sollievo, o meglio, mi sarei messa a ridere se non fosse che il ragazzo in questione mi ha appena presa sulla spalla facendomi mancare l'aria.

Inizia a correre per la casa sotto lo sguardo divertito dell'agente immobiliare che non si trattiene dallo scuotere la testa ormai arreso alle stranezze di Robert.

《Dove firmiamo?》
Il ragazzo finalmente fa posare i miei piedi al pavimento e si riferisce direttamente a Martin.
Già, lo abbiamo visto talmente tante volte che lo chiamiamo per nome ormai.

《Questa casa è in pieno centro ragazzi, il prezzo si alza un po'.》
Rob mi guarda interrogativo, i suoi genitori hanno un mucchio di soldi quindi non è suo il problema, mi ha anche proposto di pagarla del tutto lui ma io ho rifiutato, se dobbiamo convivere per qualche anno io voglio pagare la mia parte.

《Non ho mai ringraziato tanto Harry per non essere andato all'università e aver praticamente regalato a me il suo budget.》
Robert ridacchia e annuisce, poi iniziamo a firmare talmente tante cose che sembra io stia chiedendo un mutuo.

《Ecco le chiavi ragazzi, auguri, figli maschi e francamente spero di non rivedervi mai più.》
Accompagnamo Martin fuori da casa nostra mentre ridiamo e scherziamo con lui, senza dimenticarci di scusarci per tutte le case che abbiamo rifiutato prima.

《Okay, adesso ci mettiamo a lavoro e puliamo tutto, sbrigati ragazza.》
Con uno strofinaccio da cucina mi da una leggera frustata nel sedere ed io fingo una smorfia di dolore degna di Oscar.

《Hey Hitler, mi bastava mia mamma.》
Il mio cellulare inizia a squillare ed io lo prendo dalla tasca posteriore dei jeans, e quando sono sul punto di rispondere convinta che sia proprio Hitler 2.0 a telefonarmi, mi accorgo del nome sul display e per poco non lancio via il cellulare.

Robert deve essersi accorto del mio repentino cambio di umore e mi viene incontro per abbracciarmi dolcemente.
《Lo supereremo insieme Bea, lo sai.》

Annuisco affondando il viso nell'incavo tra il suo collo e le sue spalle.
《Lo so, ma fa ancora male.》
Rimane in silenzio ma non smette di coccolarmi, facendomi capire che lui è qui.

Adoro Robert.

Se prima c'era una bella amicizia, da quando Sebastian ed io ci siamo lasciati il nostro legame si è rafforzato, lui ha cominciato a portarmi dei dolci in camera mia circa due volte a settimana per tutta l'estate, poi quando ho cominciato ad abituarmi alla sua presenza mi ha confessato che non era sicuro su cosa volesse fare dopo il liceo, probabilmente se non fossi stata in quelle condizioni si sarebbe preso una pausa dallo studio, cosa che lui continua a non voler ammettere, comunque grazie ai suoi voti era riuscito ad entrare alla Columbia anche lui, senza borsa di studio ma figuratevi quanto fosse importante per lui riceverla.

Ad ogni modo, ha deciso di studiare anche lui qui a New York per non lasciarmi sola e alla fine ha acconsentito anche a partire con me due settimane prima dell'inizio delle lezioni, ovvero la settimana scorsa, che abbiamo passato a girare tra case alla ricerca di quella in cui vivere in questi anni.

My only placeTahanan ng mga kuwento. Tumuklas ngayon