13 - Una giornata interminabile.

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Le giornate dal fresco tepore, limpide, sonore, profumate, strabocchevoli, ridondanti erano simili a coppe di cristallo di sorbetto persiano, piene fino all'orlo, adorne di fiocchi di neve alla rosa.
Herman Melville.

Quando la sveglia suona mi ritrovo a staccarla senza nemmeno aprire gli occhi, quindi mi volto dall'altra parte in segno di protesta verso quell'aggeggio infernale e sfrego la faccia contro il cuscino, decidendo sul momento di saltare la lezione.

Okay, forse non è proprio un comportamento da studentessa modello ma in questi giorni sono davvero troppo stanca, al Dinner's c'è sempre più gente ed io mi ritrovo a girare come una trottola da un tavolo ad un altro sotto gli sguardi di persone che per il novanta percento vorrei picchiare.

Sento una strana sensazione che provo ad ignorare cercando di riaddormentarmi, ma è tutto troppo inquietante, come se qualcuno mi stesse osservando.

Respiro profondamente mantenendo gli occhi serrati: sono un'adulta, non credo ai mostri.

E comunque anche se esistessero dovrebbero conoscere la legge del lenzuolo no? Se ogni parte del mio corpo è coperta non possono farmi nulla.

Quando sento aggiungersi dei sussurri a questa strana sensazione, apro gli occhi pronta ad urlare, chiedendo aiuto a quei quattro ragazzoni che, dopo aver passato tutto quel tempo in palestra, saranno sicuramente in grado di scacciare via i mostri.

La cosa divertente? Mi accorgo subito che sono loro i mostri.
In tutti i sensi.

《Ma che cavolo di problemi avete voi?》 urlo a pieni polmoni dopo che, per lo spavento, mi metto a sedere sul letto ritrovandomi davanti Robert, Harry, Luke e Mike intenti a fissarmi.

《Dobbiamo chiederti una cosa》 dice Rob facendo spallucce, quasi fosse la cosa più naturale di sempre guardare qualcuno aspettando si svegli.

Roba da matti, sono sicura che se lo raccontassi in giro non mi crederebbero.

《E non potevate aspettare che mi svegliassi, vero?》 continuo irritata più che mai, guardandoli tutti lentamente come a volergli far comprendere quanto sia da psicopatici tutto ciò.

《Ad essere onesti la sveglia è suonata cinque minuti fa》 precisa mio fratello con nonchalance, come se lui non volesse immischiarsi in discorsi che non lo riguardano. Peccato che questo lo riguardi eccome.

Ma con che razza di gente vivo?

《Be', ho deciso di rimanere a letto, ciao!》 sentenzio sdraiandomi e chiudendo nuovamente gli occhi, dopo avergli indicato la porta.

Sento ancora la loro presenza qui, dunque sbuffo e strozzo un urlo che tenta di uscire fuori con tutte le forze.
Nessuno e dico, nessuno, deve mai permettersi di disturbare il mio sonno, soprattutto quando mi tocca lavorare tutto il pomeriggio.

《Che volete?》 domando severamente, sperando che si sbrighino e vadano via.

《Ma tu e Sebastian》 inizia Harry prima che io lo interrompa lanciandogli contro un cuscino.

《Andatevene!》 continuo ad urlare, coprendomi la testa con il piumone sperando mi protegga dai mostri.

《Ieri vi siete baciati non è vero?》 continua Mike esasperandomi, questi ragazzi hanno un'immaginazione spiccata.
《E adesso state insieme?》 lo segue Robert.
《Se non vuole stare con te gli spacco la faccia》 e adesso è il turno di Luke, ovviamente.

Inizio a scalciare con l'obiettivo di farli tacere ma il risultato è ben diverso: i quattro comprendono il mio imbarazzo ed iniziano a fare supposizioni impossibili che vedono come protagonisti me e il ricciolino.

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