0.5 Il sogno.

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[01.06.2020 ~ capitolo revisionato ✔]

2020 ~ capitolo revisionato ✔]

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Era una notte tranquilla. I raggi lunari filtravano fiacchi dal buco nel tetto del vecchio fienile; un gufo fischiava piano da qualche parte all'esterno. A parte il suo flebile verso, tutto taceva.

Mi guardai intorno, confusa. Ricordavo quel fienile... ma cosa ci facevo lì? 

Feci un passo e uscii dall'ombra. In quel momento, una voce familiare, proveniente da qualche parte oltre la pila di casse alla mia destra, mi inchiodò sul posto. «Hai visto, Lexy? Abbiamo trovato un rifugio, proprio come ti avevo detto...»

Il cuore mi balzò con prepotenza in gola. I miei piedi si mossero da soli; superai velocemente le casse e mi affacciai su un piccolo spiazzo cosparso di fieno. In mezzo ad esso, avvolte in una spessa coperta color fuliggine, c'erano due bambine. La più piccola aveva corti boccoli corvini e due grandi occhi blu, pieni di lacrime. Tremava sia per il freddo che per la paura. Anche la più grande aveva gli occhi blu e i capelli corvini (le arrivavano alle spalle), e teneva l'altra tra le braccia, accarezzandole la testa. Stava cercando di calmarla.

Sapevo per certo che non avevano più di otto e tre anni. Come lo sapevo? Be'... la bambina più piccola ero io. L'altra, invece, era mia sorella Talia. Quello che stavo vedendo era successo poco tempo dopo che eravamo scappate di casa.

«Lia...»

«Shhht... non piangere, Lexy. Ti prometto che non me ne vado. Sto qui con te, va bene?»

La piccola Alex tirò su rumorosamente con il naso. Talia si guardò nervosamente in giro, stringendola ancora di più a sé. Sicuramente temeva un attacco a sorpresa... e la piccola Alex non era proprio silenziosa. «Motti cattifi...» mugugnò.

«No, non ci sono, te lo giuro» la rassicurò lei. Le asciugò le lacrime con un pollice, e io mi morsi forte il labbro per evitare di scoppiare a piangere come la piccola Alex. Dei, quanto mi mancava Talia... «Ma tu non devi fare troppo rumore, d'accordo? Non devi piangere...»

La piccola Alex si strofinò gli occhi con la manina. «Paula...»

«Lo so che hai paura, Lexy...» sussurrò Talia, accarezzandole la testa. Poi fece una cosa che mi lasciò spiazzata: mi guardò dritta in faccia, come se sapesse che ero lì a guardare la scena. Provai a guardarmi alle spalle, ma non c'era nessuno. Solo io. 

«Non devi averne» disse Talia con forza «io sono qui. Ci sono sempre stata e ci sarò sempre. Devi essere forte. Devi essere l'eroina che sei nata per diventare».

[2] 𝙇𝙤𝙨𝙩 » Percy Jackson [IN REVISIONE]Where stories live. Discover now