Epilogo. Mi hai insegnato ad amarmi

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Charles' POV

Nico continuava a guardarsi allo specchio, sistemandosi per l'ennesima volta la cravatta. Aveva la faccia in fiamme, forse per colpa del riscaldamento a palla, forse perché stava per conoscere ufficialmente la mia famiglia.

«Stai benissimo!» gli dissi, cingendogli le spalle e lasciandogli un bacio tra i capelli.

Eravamo stati invitati alla cena di beneficenza data da mia madre, cena che faceva sempre il giorno del solstizio di primavera. Era tradizione. 

Lei sapeva stessi con Niccolò, lo aveva scoperto come quasi tutti: leggendo qualche tabloid impiccione. Nonostante lei sapesse, quando la sentii glielo dissi quanto fosse importante per me Niccolò, quindi mi aspettavo che si comportasse bene. Anzi, lo speravo.

Quando arrivammo, come previsto, c'erano un sacco di paparazzi e giornalisti ad aspettarci. Presi la mano di Niccolò, camminando verso l'entrata. Girando la testa, lo vidi a disagio, perché ancora non si era abituato a tutto quello, quindi chiesi a tutti di stare indietro così da farlo passare tranquillamente.

«Spero di essere venuto bene in queste foto, nelle ultime ero orribile!» scherzò lui, facendomi sorridere. Mi avvicinai, lasciandogli un bacio sulla guancia.

«Eravamo orribili entrambi.» dissi, rassicurandolo.

Mentre ci incamminammo verso la grande sala dei ricevimenti che mia madre aveva affittato, con la mano di Niccolò nella mia, mi resi conto di quanta strada avessimo fatto insieme. Lui, l'unico ragazzo che io abbia mai amato sinceramente e completamente. Lui, l'unico a farmi uscire dalla corazza che mi ero costruito attorno. Lui e ancora lui, in ogni parte di me. 

Il mio Niccolò.

«Eccolo, il nostro campione!» disse Louis, il compagno di mia madre, vedendoci arrivare. «Perché lo vinci anche quest'anno il campionato, vero?» chiese poi, ridendo. Alzai le spalle, guardando Nico in cerca di supporto.

«Sicuramente.» rispose lui sorridendo. «Sono Niccolò.» aggiunse allungando la mano verso l'uomo. Proprio in quel momento ci raggiunsero anche mia madre ed i miei fratelli. Si presentarono tutti e quando toccò a mia madre, gli prese la mano e gli sorrise.

«Ciao Niccolò, quanto tempo.» disse, alludendo al piccolo incontro che avevano avuto anni prima. Eppure, da quell'incontro erano cambiate tante cose.

«Mamma, lui è il mio ragazzo.» dissi, passandogli un braccio attorno alla spalla. Niccolò sorrise e mi sembrò quasi di vedere i suoi occhi luccicare.

In quel momento, assieme alle persone che amavo di più al mondo, dopo tanti sacrifici e altrettanti sbagli, mi sentivo semplicemente nel posto giusto al momento giusto.

Grazie Niccolò, per avermi insegnato ad amarmi. 

***

Angolo Autrice: Ciao a tutti!! Ho aggiornato oggi siccome ho trovato un momento libero, visto sono in sessione invernale e devo studiare af, e lunedì sono impegnata tutto il giorno.

Ed eccoci arrivati in fondo a questa storia! Era il 20 Agosto 2019 quando ho iniziato a scriverla e ve lo dico sinceramente: non credevo di arrivare fino in fondo. Questa è la prima storia che scrivo dopo anni e anni di inattività, un po' per impegni universitari e un po' per la poca fiducia che ho in me stessa.

Vi ringrazio per la fiducia che mi avete dato e per il vostro sostegno. Ad oggi siamo arrivati a 4.62K letture e 868 voti (ancora ci credo!).

E più di chiunque altro ringrazio Niccolò, perché se non avessi pensato a lui, se non mi fossi immedesimata in lui e non avessi creduto in lui, non sarei qui ora. Quindi, grazie Nico, mi hai  insegnato ad avere più fiducia in me. Ti voglio bene, anche sei stato un fottuto sottone per la maggior parte della storia!

Momentaneamente sto scrivendo un'altra storia (che pubblicherà a breve), purtroppo non sul mondo del motosport, comunque se vi va di continuare a leggermi, rimanete sintonizzati.

A presto,

Ale. ❣ 

Scintille || Charles LeclercWhere stories live. Discover now