Capitolo 21. Lo stesso stupido errore

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«Ma cosa diavolo hai fatto al collo?» mi chiese Sam, passandomi l'indice contro il succhiotto che mi aveva fatto Charles. Merda, pensavo di averlo coperto con il colletto della camicia! Mi scostai allarmato, coprendomi il collo con la mano. Sorrisi a Sam, alzando le spalle.

«Mi sarò fatto male, lo sai che sono imbranato.» gli dissi, portandomi il bicchiere alle labbra e bevendo di vigore tutto il contenuto. Lui mi guardò sorpreso, sorridendo timidamente «Questo champagne è buonissimo! Vado a prendere un altro bicchiere, tu ne vuoi?» chiesi e lui scosse la testa. Bene, più champagne per me!

Okay, adesso vi spiego cosa cazzo avevamo combinato io e Charles. Oltre a scopare...per tre volte, nella macchina di Caterina. Una volta finito il temporale, abbiamo spinto la macchina fino a farla rientrare in strada, sporcandoci completamente i vestiti. Poi, dopo vari tentativi siamo riusciti a farla ripartire, arrivando sorprendentemente prima dell'inizio della cerimonia. Quando Caterina ci ha visto, il suo sguardo mi ha incenerito.

«Abbiamo gli anelli!» le ho detto, ma lei ha continuato a guardarmi male.

Sam fortunatamente non mi ha visto in quello stato, quindi mi sono lavato e cambiato velocemente, mettendomi il completo e arrivando prima dell'arrivo della sposa al mio posto. Anche Charles era riuscito ad arrivare in tempo, posizionandosi alla destra dello sposo. Ho visto Pierre dirgli qualcosa dall'orecchio, qualcosa che gli ha fatto abbassare lo sguardo. Poi, quando tutti si sono girati per assistere all'entrata della sposa, io sono rimasto con lo sguardo fisso su Charles, cosa che ha fatto anche lui. Mi ha sorriso, ed io ho capito tutto.

«Sam» dissi attirando la sua attenzione. Eravamo seduti ad uno dei tavoli, io appoggiato contro lo schienale della sedia e con un bicchiere in mano. Ero decisamente brillo, ma abbastanza lucido per farla finita, perché quella situazione mi stava soffocando. «Ti ho tradito.»

Lui mi guardò, poi rivolse uno sguardo verso la pista da ballo. Anch'io guardai nella stessa direzione, puntando gli occhi su Charles e Nadine che stavano ballando abbracciati.

«Da quanto va avanti?»

«Credo di non aver mai smesso di amarlo. Ci ho provato, ma non ci riesco.» dissi sospirando. Lui ritornò a guardarmi, con gli occhi ludici. Gli presi la mano, anche se lui si oppose «Mi odio tantissimo per questo, per non averti lasciato andare quando l'ho capito. Ti prego, perdonami!»

«Non credo di esserne capace.» sussurrò, prendendo qualcosa dalla tasca dalla giacca e mettendomelo sotto il naso. Era una scatolina e non serviva aprirla per capire. Una lacrima mi rigò il viso. No, non ne sarebbe mai stato capace.

Sam si alzò, andandosene senza dirmi altro. Non mi meritavo di sentirmi dire altro.

***

Mi rigirai quella stramaledetta scatolina tra le dita della mano destra, mentre tra le dita della mano sinistra stingevo una sigaretta. Era la terza che mi fumavo. Sam andò via, e questo me lo venne a dire Caterina, tutta preoccupata. Quando non andai da lui per cercare di fermarlo, lei capì e si lasciò sfuggire un:

«Cazzo, non ci credo!»

Sì, esatto, riuscii a deludere la mia migliore amica anche il giorno del suo matrimonio. Credo sia stata la cosa peggiore che io abbi mai fatto. Ovviamente dopo il tradimento.

Ripensai agli avvenimenti della giornata, sentendomi come sul punto di esplodere. Avevo rovinato ogni singola cosa e mi chiesi come avrei fatto a rimettermi in piedi.

«Me ne dai una?» mi chiese improvvisamente qualcuno. Girando la testa mi ritrovai davanti Nadine e dedussi volesse una sigaretta. Presi il pacchetto dalla tasca e glielo porsi assieme all'accendino. Mi ringraziò sorridendomi, poi si accese la sigaretta prendendo un tiro profondo. La sua presenza mi mise in imbarazzo, considerando che ero andato a letto con il suo ragazzo qualche ora prima. Mi morsi il labbro, nervoso.

«Tutto bene?» sussurrò guardandomi con la coda dell'occhio. Scossi la testa, sospirando. «Sono sicura che si risolverà! Vi amate davvero, no? Se c'è di mezzo l'amore si risolve sempre tutto.» mi disse, facendomi ridere. In parte però, le sue parole mi fecero riflettere: se Charles mi amava davvero, proprio come aveva sempre sostenuto...si sarebbe risolto tutto. No? Beh, se così fosse stato, in quel momento la sua ragazza non sarebbe stata lì con me, a darmi consigli.

«Può essere.» risposi, alzando le spalle. «Penso di aver bisogno di un po' di tempo per me in questo momento.» aggiunsi, buttando ciò che rimaneva della mia sigaretta. Lei annuì, sorridendomi dolcemente.

«Adesso però scusami, ho bisogno di sbronzarmi per bene perché ho troppi pensieri per la testa e non mi va di pensarci!» dissi, liquidandola.

Tornai alla festa, prendendo il primo bicchiere di vino che trovai e bevendolo. Mentre bevevo il secondo, una delle damigelle mi venne vicino, prendendomi la mano e invitandomi a ballare insieme alla altre. Mi buttai tra di loro, ballando in maniera sconnessa canzoni che odiavo. Ballai e bevetti finché non mi cominciò a girare la testa. Ricordo solo di aver ballato, poi più nulla.

***

Quando mi svegliai mi ci vollero alcuni secondi per capire dove fossi. E con chi fossi.

«Oh porca puttana!» mi lasciai sfuggire, sfregandomi gli occhi con i palmi delle mani. Mi misi a sedere, osservando la persona che stava dormendo vicino a me. Beatrice, l'amica di Caterina. Ma come era possibile? No, non poteva! No, no, no! Scostai le lenzuola, appurando che eravamo entrambi nudi, quindi sì...ero andato a letto con lei. Io, a letto con lei!?

Senza fare rumore scesi dal letto e mi misi addosso i miei vestiti, che trovai sparsi sul pavimento. Sempre molto delicatamente me ne andai, chiudendomi la porta alle spalle. Una volta fuori mi resi conto di essere nell'albergo che Caterina e Pierre avevano prenotato per i loro invitati. Ma quando eravamo tornati? Nella mia testa c'era il vuoto, un vuoto che durava all'incirca dieci ore. Sfortunatamente ricordavo benissimo quello che era successo prima, e a pensarci mi venne da vomitare.

Chiesi le chiavi della mia stanza alla reception,cercando di andarmene prima che qualcuno potesse vedermi. O che potessi vedere qualcuno. Ovviamente fallii nel mio intento. 

Charles e Nadine stavano uscendo dall'albergo, mano nella mano. Lei rideva probabilmente ad una battuta che aveva fatto lui, pur trovandola stupida. Li guardai per dei secondi interminabili, cercando di trattenermi dal fare cose di cui mi sarei potuto pentire. 

Quando la ragazza alla reception mi diede le chiavi, mi girai e le sorrisi.

«Nico.» mi sentii chiamare.  Girandomi mi ritrovai davanti Charles; mi guardò confuso, mentre io alzai un sopracciglio. «Perché hai su le stesse cose di ieri?» chiese mentre io mi incamminai verso le scale, non intenzionato a parlare con lui. Charles mi venne appresso, finché non mi prese il braccio e mi fece fermare.

«Ma che ti prende?»

«Dopo quello che è successo ieri la prima cosa che mi chiedi è questa: Perché ho su le stesse cose di ieri?» chiesi. Eravamo sulle scale, io un gradino più in alto di lui.

«Ieri ti ho cercato ma non ti trovato da nessuna parte!» disse «E poi, cosa cazzo hai combinato? Hai lasciato Sam durante il matrimonio? Ma sei scemo?!» mi rimproverò.

«Cosa...non capisco...siamo andati a letto insieme ieri, poi ci siamo guardati e mi era sembrato, sì ecco, mi era solo sembrato a quanto pare, che fosse stato importante anche per te.» dissi, sospirando, aspettando una risposta che però non arrivò .

«Non ci posso credere! Ci sono cascato ancora.» sussurrai mentre il mio sguardo andò oltre le spalle di Charles. Nadine era ancora vicino all'uscita e ci stava guardando curiosa. «La tua ragazza ti sta aspettando, dovresti andare.»

«Possiamo parlare dopo, dopo che ti sarai fatto una doccia e una bella dormita?», mi chiese ma io mi limitai a scuotere la testa, correndo su per le scale. Ormai le lacrime presero a rigarmi il viso, il tutto mentre mi venne ancora da vomitare. 

Quante cazzate avevo fatto il giorno prima? E per cosa poi?! Ma me lo meritavo, perché non avevo proprio imparato un cazzo dai miei errori. E probabilmente per Charles avrei sempre fatto lo stesso stupido errore. 

Scintille || Charles LeclercTahanan ng mga kuwento. Tumuklas ngayon