Capitolo 16. Bomba a mano

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Aprile 2019, Baku

«Nico, devo andare...» sussurrò Charles, per niente convinto però.

«Certo, devi andare.» gli dissi, continuando a lasciargli dei baci sul collo. Lui rise, staccandosi da me e guardandomi mentre molto probabilmente stavo sfoggiando un'espressione fintamente triste. Intenerendosi, decise di darmi un bacio sulla fronte. Bacio del quale io approfittai, ributtandomi addosso a lui in cerca di baci veri. Dopo il nostro viaggio a Parigi avevo capito di essere molto bravo coi baci alla francese, e Charles gli apprezzava davvero molto. Anche in quel momento, la mia lingua andò alla ricerca della sua, invadendogli la bocca umida e bollente. La mia mano invece, si face strada nei suoi pantaloni.

Erano due settimane che mi comportavo da cretino, ma questo lo capii solo a posteriori. Mi sentivo come se potessi essere felice solo quando c'era lui. E ne avevo bisogno, un bisogno viscerale che mi portò a diventare segretamente paranoico. D'altro canto, Charles mi lasciava fare perché in fondo lui è sempre stato un inguaribile romantico, anche se non lo dava a vedere. Amava quando gli portavo la colazione a letto, i massaggi prima di andare a dormire e quelle piccole attenzioni che solo una persona che ti ama è in grado di darti.

«Charles?» sentimmo chiamare improvvisamente. Eravamo in una delle stanzette dei box, fortunatamente chiusa a chiave, quindi chiunque lo stesse cercando non riuscì ad entrare. Ci staccammo, questa volta per davvero, quindi mi lasciai sfuggire un sospiro. Charles mi guardò, con le labbra piene dei miei baci e i capelli scombinati.

«Ho una pole da fare, poi giuro che mi faccio te.» disse aprendo la porta. Il sorriso che aveva sul viso scomparve quando si ritrovò Mattia davanti. Lo guardai allarmato anch'io, sentendomi il cuore in gola. Lui ci diede un'occhiata veloce, quasi stesse facendo una scansione. In effetti, quella situazione era ingannevole e il fatto che Charles avesse la patta dei pantaloni aperta non aiutava.

«Mezz'ora alle qualifiche.» disse guardando Charles e poi me «Non siete mai arrivati in ritardo, spero non diventi un'abitudine. Odio le cattive abitudini.» aggiunse mentre Charles gli passò vicino, facendo cenno di sì con la testa. Quando toccò a me uscire, Mattia mi fermò.

«Non so cosa state combinando, o forse lo voglio solo ignorare, sappi solo che non voglio casini. Di nessun genere.» disse. Io mi sforzai di sorridere, un sorriso fintissimo, ma sperai rassicurante.

«Nessun casino. »

Le ultime parole famose.

***

Le qualifiche di Charles andarono bene, considerando che quel fine settimana la Red Bull stava dominando la pista. Si piazzò terzo, dietro a Max e Lewis. Questo tranquillizzò anche Mattia; riuscii a vederlo dal suo sguardo durante il meeting post qualifiche. Meeting durante il quale la mia ansia crebbe a dismisura. Proprio pochi minuti dall'inizio, ricevetti un messaggio da parte di Caterina. Si trattava di un TwitLonger, pieno zeppo di "ipotesi" su una presunta relazione e immagini mie e di Charles.

Lo avete notato, vero? Ultimamente Charles Leclerc e il suo ingegnere di pista, Niccolò Venturini, sono spesso insieme. Troppo spesso, oserei dire. Leclerc e la sua fidanzata storica si sono lasciati qualche mese fa, poco prima dell'inizio del campionato. E da allora, il pilota monegasco non sembra aver avuto qualcun flirt con delle ragazze.

E se si trattasse di un ragazzo? L'intesa tra Charles e Niccolò è evidente: da come si guardano, da come si cercano, da come si toccano. Quando a Charles viene chiesto qualcosa in proposito al suo ingegnere di pista, lui cambia completamente atteggiamento, diventando nervoso. Niccolò invece, sembra sia molto più presente nella via di Charles di quanto dovrebbe essere un semplice ingegnere di pista. Sono stati visti cenare insieme, addirittura si ipotizza un viaggio fatto a Parigi! Niccolò ha postato pochi giorni fa una foto sul suo Instagram, ricollegabile al fatto che fossero insieme a Parigi. Infatti, la giacca che sta indossando Charles è la stessa che ha in un'altra foto, fatta da alcuni fan proprio a Parigi.

Scintille || Charles LeclercWhere stories live. Discover now