Due Tiri

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Riccardo guardò Ryoma allontanarsi e poi iniziò a ritirare la propria roba dentro il borsone. Il vero motivo per cui non se n'era andato con lui era che aveva intenzione di passare per il teatro a salutare Colette e con l'amico al seguito sarebbe stata una cosa impossibile o imbarazzante. Nutriva una certa speranza che fosse ancora lì perché non era passata dal campo e, dopo essersi messo la felpa, prese la borsa ed entrò nell'istituto. Camminò veloce fino al teatro e, vedendo la porta aperta, si sentì sollevato.

Dal suo interno proveniva una musica ritmica in una lingua che non conosceva. Il volume era più alto di quel che conveniva e, abbastanza stupito da come Colette riuscisse a concentrarsi con un sottofondo così assordante, si affacciò. Il suo stupore aumentò di tre tacche quando vide che Colette non stava affatto lavorando all'annuario come gli aveva detto. Il suo portatile e la sua roba erano abbandonati sul tavolino che, durante le prove per lo spettacolo, Riccardo aveva visto sempre ingombro di scartoffie ma lei si trovava sul palco, e provava dei passi di danza.

Approfittando del fatto che non si fosse accorta di lui, Riccardo si appoggiò allo stipite della porta e rimase a guardarla ballare chiedendosi se non stesse lavorando a qualche altro numero per qualche altro club. Non stava facendo nulla di serio, solo movimenti distratti a ritmo di musica ma gli sembrò che sapesse fare molto più di quel che mostrava.

Al termine della canzone lei si fermò come a riflettere su passi migliori da compiere e Riccardo fece un piccolo sorriso.

<<Non sapevo sapessi anche ballare>> disse ad alta voce.

Lo sguardo di Colette attraversò tutta la stanza e saettò su di lui. Scorse il suo sorrisetto di risposta.

<<Infatti stavo cazzeggiando>>.

La successiva canzone partì a tutto volume e Colette saltò giù dal palco per andare a spegnerla. La musica proveniva dal portatile e Riccardo si avvicinò al tavolino.

<<Hai finito gli allenamenti?>> gli chiese senza guardarlo.

<<Sì, sono stanco morto. Tu hai trovato un buon tema per l'annuario?>>.

<<Penso di sì. Ma ci devo ancora lavorare>>.

Riccardo capì che non dovesse aver passato più di un'ora dietro all'annuario scolastico ma si tenne l'osservazione per sé.

Chiese invece: <<Cos'era quella musica?>>.

Colette si raddrizzò e gli rivolse uno sguardo incredulo: <<Non conosci questo genere?>>.

<<Temo di deluderti...no>> rispose lui con un sorriso innocente.

<<Esattamente cosa ascolti oltre la classica?>>.

<<Qualcosa di contemporaneo. Dai, avanti, cos'era?>>.

Colette incrociò le braccia sul petto con aria furba ma divertita: <<Raeggeton>>.

<<Raeggeton?>>.

Lei annuì: <<Mi piace metterla quando ho voglia di ballare un po'>> mimò dei piccoli passi, che Riccardo seguì con lo sguardo.

Fece finta di rifletterci su e poi scrollò le spalle: <<Non è il mio genere>>.

<<Nessuno te l'ha chiesto, infatti>>. Colette chiuse il portatile e iniziò a riordinare la propria roba.

<<Spiritosa. Dove hai imparato a ballare?>>.

<<Da nessuna parte. Lo faccio e basta. Anche se mi piacerebbe frequentare qualche corso ma non ho tempo>>.

Il Bene Genera BeneWhere stories live. Discover now