15.

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Il tour di Niccolò si stava svolgendo alla grande, ricevevo informazioni direttamente tramite lui e i social. Quasi tutte le sere mi chiama per chiedermi come sto, come procede la gravidanza e io sono felice di dirgli che sto bene, anzi che stiamo bene.
Questi primi mesi per me sono stati pesanti, stancanti ma per fortuna sembra che tutti i malesseri siano finalmente passati, posso mangiare tranquillamente senza poi il bisogno di andare in bagno per rimettere e posso andare all'università, ho deciso di non andare più a Milano perché sarebbe inutile fare tutti gli spostamenti e faticoso per me che sono in stato di gravidanza. Frequenterò lo stesso corso di letteratura qui a Roma, certo non è migliore come quello a Milano ma mi accontento.
In fondo mi sono impicciata io in questa storia della gravidanza e devo pagarne a mie spese. Non so per quale strano motivo sento che sarà una bambina, ho sempre desiderato avere una figlia femmina perché diventerei sicuramente la sua migliore amica, con la quale sfogarsi e prendere consigli. Io non ho un gran rapporto con mia madre ma quando ero più piccola le dicevo tutto, dalle mie prime cotte alle mie paure. Sicuramente vi starete chiedendo di Cristian e bene è sparito! Non si è più fatto vedere e come io pensavo, non gliene frega niente che sono incinta. È facile scappare di fronte ai problemi ma poi quando suo figlio o sua figlia nascerà vorrà fare il padre, o meglio spesso succede così.
Mi sveglio, la nuova suoneria impostata sul mio iPhone è come un martello pneumatico ed è quasi impossibile non aprire gli occhi. Mi alzo, sono talmente assonnata che non mi ricordo neanche più che giorno sia: Venerdì.
Oggi Niccolò dovrebbe tornare a Roma per il weekend, ultimamente preferisce passare più tempo con me che con la sua famiglia, lui sa che io non sono il centro del mondo ma è testardo, sua madre Anna è davvero una santa.
Mi sciacquo in bagno la faccia con acqua fredda e raggiungo la cucina, mia madre alle prese con i fornelli <<Buongiorno tesoro, ti sto preparando la colazione>> le faccio un mezzo sorriso e mi siedo al tavolo. Mi mette il caffè sotto la naso e sbuffo <<Mamma lo sai che non posso bere il caffè..>>
<<Oh scusa tesoro, preferisci un the? Del latte caldo?>> Scuoto la testa
<<Non fa niente, non ho fame>> Mi alzo dalla sedia
<<Wendy devi mangiare, dai>> Non le rispondo e vado in camera a vestirmi. Nessuno mi capisce, lei pensa che non mangio perché voglio fare la dieta. No in realtà ho la nausea da due mesi e non lo vuole capire.
Alle 10:00 sono già davanti all'università, mi sono vestita molto semplice anche perché ultimamente non mi sta bene niente.
Entro dentro e cerco la mia aula, ad un tratto in mezzo alla folla di ragazzi vedo Cristian, no aspettate. Che cazzo ci fa lui qui!? Faccio finta di niente e giro l'angolo. Poco dopo sono arrivata, mi siedo nella prima fila e me lo ritrovo vicino.
<<Che vuoi!?>> Lo guardo male, ha persino il coraggio di rincorrermi.
<<Scusa, hai ragione sto sbagliando tutto ma capisci...per me non è una situazione facile>>
<<Perché per me invece!? Senti evita di dire cazzate e ora lasciami che devo seguire la lezione>>
Si alza e se ne va, bel comportamento del cazzo. Cosa pensa di ottenere facendo così? Mio figlio non lo vedrà mai se continua a ignorarlo.
Le due ore di Filosofia passano velocemente così come quelle di Letteratura inglese e di Italiano.
Sono un po' stanca, mi gira anche la testa. Dovrei mangiare qualcosa, sento la mia pancia brontolare così decido di fermarmi al bar e di farlo solo per il bambino.
<<Ciao Vale>> Saluto il proprietario, è anche un amico stretto di Nic. Valerio è un ragazzo tranquillo che di lavoro fa il barista, è uno tra quelli delle serate al parcheggio. <<We ciao Wendy, tutto bene?>>
<<Sisi grazie voi? Puoi darmi una brioche alla marmellata?>>
<<Certo, tieni pure>> Me la porge in un piattino e mi siedo per mangiare. La finisco subito, la fame mi è ritornata come per magia.
Pago a Valerio ed esco.

[...]
Sono arrivato a San Basilio, dopo un viaggio di quasi otto ore da Milano. Il concerto al Forum è andato benissimo, è stato emozionante e sono molto fiero del lavoro che abbiamo fatto. Mi sono sentito dalla parte degli ultimi ieri sera...
Giro le chiavi nella toppa ed entro in casa, ad accogliermi è Spugna saltandomi addosso e riempiendomi il viso di baci.
<<Ciao bello!>> Non c'è accoglienza migliore di questa, mi è mancato un po' devo ammetterlo.
<<Nicco!>> Alzo la testa e vedo mia madre, la abbraccio <<Ciao mammi>> Le bacio la fronte, è la donna più importante della mia vita e sempre lo sarà. <<Mi sei mancato tesoro mio, ti ho preparato già da mangiare. Carbonara>>
<<Tu mamma sì che sai come conquistarmi!>>
La faccio ridere
<<Sei fijo mio, certo che lo so>>
Mangio compiaciuto e racconto il tour, ogni minimo dettaglio e il tempo passa veloce.
<<Devo anda' da Wendy>> dico alzandomi e rimettendomi la giacchetta in pelle.
Percorro la solita strada che faccio per andare a casa sua, la stessa che faccio da quando sono piccolo e che ormai ho imparato a memoria. Arrivo sotto casa sua e suono al citofono. Entro e busso alla porta, ad aprirmi è lei con un sorriso smagliante
<<Ciao piccola>> La prendo in braccio stringendola
<<Bentornato Moriconi>>
<<Grazie>> Mi fa entrare e come prima cosa mi mostra l'ecografia, quella che purtroppo mi sono perso. <<Cavolo è cresciuto!>> Dico guardandola
<<Cresciuta>> Sbarro gli occhi
<<È una femmina!?>> ride, <<In verità non so ancora il sesso ma..sono sensazioni>>
<<Cristian?>>
Domanda inopportuna
<<Oh ma perché mi chiedete tutti di lui? Non c'è e sto bene così>>
<<Wen se te lo chiedo c'è un motivo. Ce l'ho su con lui per più di un motivo, è un coglione>>

Cosa ci faceva una ragazza splendida come lei con una simile testa di cazzo?
La faccio sedere sulle mie gambe <<Non mi racconti nulla?>>
<<Mh, nulla di entusiasmante. Ho ripreso ad andare in università>> Sorrido <<Bene! Hai fatto bene>>
Compongo il contorno del suo corpo, il viso, le braccia, e poi scendo sulla sua pancina picchiettando con un dito <<Come sta?>>
<<Bene, è come un pesciolino dentro un acquario>>
Mi illumino <<Cioè si muove?>>
<<Ogni tanto, sento una piccola pressione e capisco che mi sta dando dei segnali>>
È bellissimo, non sa Cristian cosa si sta perdendo. È un vero peccato che non assista a tanta bellezza, diventare padre penso che sia una delle cose più belle che ti possano capitare nella vita anche se per loro è un po' presto. <<Mi sei mancato>> mi dice appoggiando la testa nell'incavo del mio collo. Le accarezzo piano la schiena <<Anche tu>>

Il pomeriggio venimmo invitati da Adriano a casa sua, arrivati ci accolse ancora in boxer e con i capelli bagnati <<Bella bro!>> un abbraccio, poi a me mi salutò con un bacio sulla guancia <<Ciao ragazza incinta>> Questo ragazzo sa sempre come strapparti una risata. <<Potresti anche vestirti ragazzo single>>
<<Scusate ho appena finito di farmi la doccia, lì ci sta della birra Nic, arrivo>> Ci sedemmo sul divano e poco dopo sua sorella Alessia sbucò dal corridoio <<Ciao Ale!>>
La riccia si voltò di scatto <<Madonna che paura! Non vi ho sentiti arrivare>>
<<Come stai Wendy?>>
<<Bene grazie>> Le sorrisi
<<Ale nun dovevi uscì?>> riapparì Adriano, vestito con una tuta della nike grigia
<<Sì stavo giusto per andarmene. Nun fate casino o mamma ve ammazza>>
<<Tranquilla tu non fare tardi>> Lo fulminò con lo sguardo per poi uscire.
Niccolò e Adriano si misero a giocare a Fifa, mentre io rimasi in disparte a guardarli esultare,
<<GOOOL! SEEH CAZZO TI HO BATTUTO MORICONI>> Nascosi una risata, erano così buffi.
<<Nun è possibile, te bari>>
Gli saltò addosso scompigliandogli tutti i capelli
<<Ordiniamo? Wendy avrai fame, devi mangiare per due!>>
Annuì, in effetti il mio stomaco aveva iniziato a brontolare già da un po' <<Pizza o cinese?>>
<<Pizza>>
Il fattorino arrivò con le tre pizze, insistetti per pagarmi la mia ma Niccolò fu molto intransigente "pago io, non si discute" .
<<Wendy ma non hai paura di partorire?>> Mi domandò Adri appoggiando la birra vuota sul tavolo.
<<Molto, in realtà>>
Guardai il mio migliore amico, lui però non spiccicò parola e continuò a mangiare in silenzio. Forse non gli andava di toccare l'argomento per Cristian, era così furioso con lui e faceva bene.
Dopo qualche oretta eravamo sul divano di fronte ad un film, io tenevo la testa appoggiata sul suo petto mentre lui mi accarezzava i capelli, non mi sarei mai voluta scostare ma il mio cellulare interruppe il momento. <<Mamma?>>
<<Wendy dove sei? È tardi>> Sospirai
<<Arrivo>> attaccai <<Devo andare, scusatemi>>
<<Ti accompagno>> si offrì Niccolò
<<No, tranquillo chiamo un taxi>>
Mi alzai e raggruppai le mie cose all'interno della borsa. <<Grazie di tutto Adri, ciao Nicco>> Si alzò per abbracciarmi <<Stai attenta, ciao piccola>>
Camminando per il viale vidi un ragazzo molto simile a Cristian, solo e con la sigaretta fra le mani.
Tentai di fuggire ma poco dopo sentii il mio nome
<<Wendy!>> mi voltai.
<<Che vuoi? Anzi che ci fai qui>>
<<Mia madre abita qui. Coincidenze?>>
Sbuffai, la sua presenza mi dava sui nervi
<<Senti io devo andare. Ciao>>
Mi afferrò il braccio facendomi voltare <<Ti posso dare un passaggio? Non penserai che ti lasci andare con questo buio>>
<<Non mi serve e poi da quando ti preoccupi per me?>> mollò la presa <<Dai, stamattina neanche mi hai voluto parlare...lascia che ti accompagni>>
Salì nella sua macchina, mi misi la cintura e tra noi cadde il silenzio più assoluto. Lui teneva lo sguardo fisso sulla guida, meglio pensai.
<<Senti Wendy lo so che sei incazzata. Non ero pronto per affrontare questa situazione ma voglio provarci>>
Sul serio? Sono passai già tre mesi e lui adesso vuole cambiare le cose?
<<Troppo facile così. Mi ci vuole del tempo>>
Posò la mano sulla mia coscia <<Che cazzo fai!? Non mi toccare>> Sbraitai, improvvisamente vidi due fari venire nella nostra direzione; un'auto e ci stava venendo addosso in contromano.
Questione di secondi e poi, il buio più totale.

TO BE CONTINUED...

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