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#ohshitherewegoagain

A volte mi rendo conto di non essere poi così sfortunata come credo: ho un tetto sulla testa, una mamma che mi vuole bene e mi sostiene; un padre con cui ho allacciato nuovamente i rapporti, e un fantastico amico gay.

Aggiungendoci pure un Edward non-più-ciuffo-di-titanio seduto accanto a me, nel letto, con una mano infilata nel pacco di tortillas, posso azzardare ad ammettere che non vorrei cambiare niente della mia esistenza.

«Ch faccm adss?» biascico mandando giù un boccone di mais tostato alla perfezione. Riesco giusto in tempo a lanciare un'occhiata di traverso a Edward. «Vui guardr 'n flm?»

Fa spallucce mentre un sorrisetto impertinente si fa spazio sul suo viso. «Come vuoi. Basta che non ti strozzi.»

«Gne gne gne.», metto il broncio lasciando da parte il pacco pieno di cibo. «Sempre amorevole come Tarzan.»

«Mi ricorda qualcosa di spiacevole questa frase.» commenta appoggiando la testa al mio cuscino con la federa piena di disegni astratti. «Qualcosa di molto spiacevole.»

Balzo in piedi con il petto in fuori e un'espressione di pura superiorità. «Che c'è, brucia ancora il fatto che abbia rifiutato le tue pessime tecniche di abbordaggio?», incrocio le braccia al petto e poggio il peso del corpo sul piede sinistro. «Tranquillo Eddie, se vuoi ti insegno.»

«Non ho bisogno che mi insegni.», aggrotta le sopracciglia e sporge leggermente il labbro inferiore assomigliando ad un bambino infuriato. «Volevo solo un po' di compagnia.»

«Piccolo.» la mia voce diventa stridula per cercare di fargli il verso. «Voleva compagnia.»

Mi avvicino per continuare a prenderlo in giro, ma qualcosa di morbido mi colpisce in pieno viso e cade in terra senza fare alcun rumore. Fisso inebetita il ragazzo sdraiato sul letto, l'espressione improvvisamente angelica e le mani allacciate sul grembo, per poi abbassare lo sguardo in terra.

Lo stronzetto mi ha lanciato un cuscino in faccia.

«Oh no.», scuoto la testa e assottiglio le palpebre. «Non dovevi farlo.»

Vedo le sue narici allargarsi, segno che si sta trattenendo dal ridere.

Tra poco non riderai più.

Prendo la rincorsa e, con un salto alquanto atletico e possente, atterro esattamente sul suo corpo rilassato che, non appena sente il mio peso, si irrigidisce. Inizio a ridere e apro gambe e braccia per schiacciarlo ancora di più. «Monticcio!» urlo divertita. «Monticcio monticcio monticcio!»

Edward tossisce un paio di volte, ma si lascia andare ad una grassa risata che mi rende ancora più felice. «Mi stavi per distruggere una costola.» ammette respirando a scatti. «Sei uno scricciolo obeso.»

«Hey!», il mio pugno finisce immediatamente sul suo petto, ma quel dannato sorriso non sparisce. «Non sono grassa, ho solo le ossa spesse.»

Un leggero risolino derisorio riempie la stanza. «Hai le ossa spesse, ma corte.»

Alzo la mano per dargli un'altra raffica di pugni malefici, ma il mio polso viene bloccato dalla sua presa ferrea e finisco, non so secondo quale logica, con la schiena sul materasso e il suo petto sopra il mio.

Sbatto le palpebre, sorpresa. «A me invece questo, ricorda una situazione spiacevole.» borbotto indecisa. «Stavolta mi ucciderai sul serio?»

«Forse.» sussurra divertito. Mi osserva per alcuni istanti, perso in chissà quali pensieri, e il suo sorriso lascia spazio ad un'espressione più intensa e assorta; quasi come se avesse un registratore e volesse fermare quel momento, per viverlo più a fondo.

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