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#Scuola

Sento uno strano scalpiccio accanto a me, ma mi giro dall'altra parte del letto, sempre con gli occhi chiusi. Penso che dormire sia una delle mie doti più grandi. Avete presente la bravura di Adele nel cantare? Ecco, io la ho nel dormire.

«Sveglia Winnie the Pooh! Pensi di marcire tutto il giorno nella foresta dei Cento Acri? Ti sbagli!»urla mia madre sbattendo le pentole.«Alzarsi, hop hop hop!»

Mi tappo le orecchie, nascondendomi sotto le coperte. «Ti odio.»biascico disperata. «E odio anche Winnie the Pooh e la foresta dei drogati.»

Mi strattona via la coperta con una sola mossa. «Dai su, ci vuole animo ragazza, devi andare a scuola.»

Sbuffo alzandomi e mi chiudo in bagno senza neanche degnarle un'occhiata. Mia madre lo sa che odio svegliarmi male, ma le piace molto infastidirmi e fare di testa sua. Mi faccio una doccia veloce e con un asciugamano mi avvolgo diventando una salsiccia vivente. Mi prendo pochi secondi per guardarmi allo specchio. Avvicino il viso al mio riflesso e faccio un paio di facce strane, quando mi accorgo di un brufolo sulla fronte.

«Ommioddio.»sbarro gli occhi. «Che vuoi, dominatore di ormoni? Stai cercando di rovinarmi la giornata? C'è già mia madre che lo fa tutte le mattine, quindi...»

«Katny con chi stai parlando?»chiede mia madre da dietro la porta facendomi scivolare sul lavandino fino a cadere in terra con un tonfo. Chiudo gli occhi cercando di non offendere nessun santo, e mi rialzo controvoglia. «Con nessuno mamma, va tutto bene!»urlo.

Finisco di prepararmi cercando di non strizzarmi il bubbone, e mi vesto con la prima maglietta e il primo paio di jeans che mi trovo sottomano. Prendo lo zaino agganciato alla maniglia della porta e me lo sistemo dietro le spalle, per poi entrare in cucina dalla mia adorata mammina.

«Ci vediamo dopo, madre.»dico dandole un bacio sulla guancia. «Devi farti perdonare per i tuoi atti di violenza contro la tua povera figliuola.»ammetto fingendomi offesa.

In risposta alza gli occhi al cielo. «Okay, okay. Domani ti sveglierò in un modo più dolce.»sorride.

«Ottimo.»ribatto infilandomi le scarpe. «Non vedo l'ora.»

«Ottimo! Ottimo!»gracchia Mister Becco dalla sala. Sbuffo infastidita e sbuco con la testa in salotto. «Sta' zitto, piume verde vomito.»

«Non è verde vomito!Quante volte ti ho detto che è un raro esemplare...»

«Ciao mamma, ti voglio bene!»dico e mi chiudo la porta alle spalle. Sorrido quando noto una cabriolet viola anni settanta parcheggiata poco più in là, con Andy e Gab dentro. Mi dirigo verso l'auto strusciando le suole per terra e mi siedo sul sedile anteriore accanto al biondo, con una smorfia. «Buongiorno.»biascico infilandomi la cintura.

«Buongiorno.»rispondono in coro.

«Tieni Kit Kat.»annuncia Gab porgendomi un sacchetto di carta. Il mio broncio si trasforma presto in sorriso quando lo apro e sento subito l'aroma dei donut.

Gli lancio un bacio volante. «Grazie Gab, sei adorabile quando mi compri il cibo.»

«Solo quando ti compro il cibo?»domanda alzando un sopracciglio, e per un attimo mi ricorda il tizio con il giacchetto di pelle.

«Si.»ridacchio. Appoggio la testa al finestrino mentre Andy parte con una sgommata come al suo solito. Credo che finirà per consumare le ruote. Spero che il motore non vada a fuoco, perché potrei diventare uno spiedino.

Arriviamo a scuola in tempo grazie alla guida innovativa del mio migliore amico, ed entriamo dentro la Schelder High School insieme, come ogni mattina. Io con i miei donut, Andy con il suo sguardo felino e Gab con i Ray-Ban neri. Mi sembra di essere quasi in quella teen fiction americana in cui il gruppo dei vip entra a scuola a rallentatore e con il vento che gli smuove i ciuffi facendo sembrare i soggetti ripresi degli dèi greci. E in effetti i ragazzi accanto a me potrebbero esserlo, alti e muscolosi come sono. Io invece posso soltanto fare lo gnomo da giardino in affitto. Potrei ricavarci del denaro però.

«Che inizi un altro giorno.» annuncia Andy allargando le braccia davanti alla struttura pressoché triste e minimalista. «Un altro giorno di folle tortura.»

«A chi lo dici.»dico masticando l'ultimo donut. Finiscono sempre troppo in fretta!

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«Allora, come vi è andata stamani?»domanda Andy affiancandosi a me e Gab nella fila della mensa.

«Interrogazione di fisica e compito di biologia.»risponde il riccio buttando roba un po' a caso nel suo vassoio. «Una noia mortale.»

«Io ho avuto l'interrogazione di letteratura, credo di aver preso la sufficienza.»dico prendendo un hamburger molliccio e una bottiglietta d'acqua naturale. «Il Rinascimento non è il mio periodo preferito.»

Andy poggia una fetta di carne indeterminata sul piatto e la osserva contrito. «Non è che invece del pollo ci mettono le budella delle custodi?»

Ridacchio divertita prendendo posto al tavolino accanto alla finestra. Ci sediamo sempre lì, è come se fosse il nostro covo. Gli altri due mi seguono e si siedono davanti a me.

«Ragazzi.»bisbiglia ad un tratto Andy. «Guardate chi è appena entrato.»

Mi giro lentamente sulla sedia, e vedo Mattew Dustin entrare nella mensa piena zeppa di studenti. Il bellissimo, simpaticissimo, romanticissimo e bellissimo Mattew Dustin. L'ho già detto che è bellissimo?

«Questo sì che è un gran bel pezzo di carne.» borbotta il biondo fissandolo spudoratamente. «Quanto vorrei che non fosse etero.»

«Già.»sbiascico guardandolo a bocca aperta mentre si siede con la sua squadra di futbol. «È veramente un gran figo.»

«Scherzi?»domanda Gab, le sopracciglia sollevate. «Solo perché ha gli occhi azzurri e lo sguardo da pervertito?»

«Non ha lo sguardo da pervertito!»diciamo insieme io e Andy facendo girare alcuni. Rimaniamo in silenzio per un po', mentre mangiamo le poltiglie nei nostri vassoi. Non capisco perché i genitori debbano pagare la scuola se poi fanno cibo scadente. Che senso ha?

«Hey bizzarri.»

Ci giriamo tutti e tre verso la figura slanciata che ci ha appena chiamati. Avril Manson, soprannominata la Miss stronza delle stronze più stronze, ci guarda con circospezione e sbatte a terra i tacchi con fare annoiato. È la più carina della scuola, o almeno così dicono tutti, e se ne va in giro mostrando il suo narcisismo deplorevole e la sua enfatizzata anima megalomane.

«Ciao Avril.»dice Gab drizzando la schiena. Stringo le labbra istintivamente, non mi piace il fatto che stia troppo attento a quello che le esce dalla bocca.

La ragazza dalle ciglia lunghe quanto la mia voglia di non ascoltarla si sistema meglio la camicetta rosa. «Ciao Gab.»

Sbuffo annoiata. «Ciao Avril, ciao Andrew, ciao Katniss. Cosa ci devi dire?»

Aggrotta le sopracciglia disegnate e posa la mano sul fianco. «Stasera dopo la partita c'è una festa a casa mia. Sei invitata insieme al tuo club dei bizzarri.»

«Club dei bizzarri?» ripeto confusa.

Sospira, per poi girarsi e ancheggiare fino al suo tavolo, dove le altre barbie imbecilli mangiano amorevolmente.

«Siamo stati appena invitati ad una festa?»chiede Andy sorpreso. «Non è mai successo, e poi Avril ci odia. Perché avrebbe dovuto farlo?»

Mi passo una mano sul viso, tesa. «Non lo so quello che ha in mente, ma di sicuro non si tratta di una semplice partita ad Armageddon con pacche amichevoli e candeline profumate.»

Gab mi guarda. «Cosa c'entrano le candeline profumate?»

Do un'ultima occhiata a Mattew che sta sorridendo ad un suo amico, ma distolgo lo sguardo poco dopo. «Le candeline profumate c'entrano sempre.»

Buongiorno❤

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