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#FratelliRompiscatole


Oggi avevo bisogno di riflettere su un paio di cose, e così, sorprendendo anche me stessa, ho chiesto a Andy di non passarmi a prendere.

Ho fatto una bella camminata rilassante con tanto di cuffie alle orecchie, e devo ammettere che adesso sto un po' meglio.

Ho pensato alla scenata di ieri in mensa, ho pensato al bulletto, a Ryan. Ultimamente si stanno succedendo un mucchio di eventi alla velocità della luce che mi hanno lasciata spiazzata.

Fino a un paio di settimane fa eravamo sempre io, il riccio e il biondo. Mia madre era nevrotica e single, e adesso non è più single (nonostante sia ancora nevrotica), ed esce con un boscaiolo che si spaccia per veterinario. Ho conosciuto nuove persone: Edward con il suo ciuffo indistruttibile, Rachel con i suoi capelli rossi e la sua mania del contatto fisico e Marta, che mi ha incuriosito da subito.

Faccio spallucce pensando al fatto che spesso la nostra vita possa cambiare in un battito di ciglia, ed entro nella scuola. Oggi è venerdì, e io adoro il venerdì.

«Kit Kat!»

Mi volto un po' insicura e osservo Gab venire a grandi falcate verso di me. In pochi secondi mi raggiunge. «Posso parlarti?»chiede guardandosi intorno. «Per favore.»

Sospiro e annuisco. «Okay.»

«Bene.»ribatte sollevato. «Volevo dirti che ieri sono stato un coglione.»

Trattengo un sorrisino compiaciuto e mi nascondo sul suo petto. «Anche io sono stata stronza.»dico preoccupata. «Pensavo che fossi arrabbiato con me.»

Mi stringe a sé e mi accarezza i capelli. «Non potrei mai odiarti, lo sai vero?»

Gli lancio un'occhiata divertita. «Lo so che mi ami.»

Lo sento irrigidirsi, ma si rilassa dopo un istante. «Già.»ridacchia assorto, per poi scuotere la testa e osservarmi curioso. «Andy mi ha raccontato quello che hai combinato ieri.»esordisce continuando a infilare le dita tra le mie ciocche. 

Sbuffo sul suo petto duro. «Voi maschi spettegolate peggio delle ragazzine, eh?»

Alza un sopracciglio divertito. «Me l'ha detto ieri mentre ci stavamo allenando.»si giustifica. «È lui, il malato di gossip.»

Scuoto la testa esasperata e le dita di Gab si incastrano tra i miei capelli, arruffandoli. Aggrotto le sopracciglia. «Aia.»borbotto mettendo su il broncio. «Mi hai fatto male.»

Avvicina il viso al mio in modo da vedere meglio i nodi scompigliati, e sobbalzo quando un brivido mi percorre la schiena. Un sorriso furbo attraversa la sua espressione apparentemente angelica. «Non è colpa mia se ti dimentichi sempre di pettinarli.»soffia sul mio naso.

Deglutisco fissando i suoi occhi verdi accesi da una strana energia, per poi passare al naso dritto e alle labbra perfette.

Porco facocero cacciato da un procione!

«Forse è meglio se togli la tua mano dai miei capelli.»sussurro imbambolata senza muovere un muscolo.

Annuisce pensieroso e mi regala un altro sguardo assorto. «Okay.»annuisce lentamente. «È meglio, sì.»

Rimaniamo in silenzio mentre scioglie i nodi con attenzione, e quando finisce suona la campanella della prima ora. Gli sorrido, ancora un po' stranita. «Tempismo perfetto, eh?»

Si ricompone, sistemandosi meglio lo zaino sulla spalla. «Tempismo perfetto.»ripete. «Ci vediamo dopo a mensa?»

Annuisco e gli do un bacio sulla guancia. «Sì.»

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