Prologo

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20 Aprile 1992, Wembley

Era il più grande concerto mai realizzato in sua memoria. Ero lì con Anton e i miei figli, ormai di 16 anni e mezzo e 11 anni. Non potevo non commemorare anch'io la sua memoria. I ragazzi avevano invitato sul palco tutti gli artisti che gli avevano voluto bene e che avrebbero cantato per lui in quel giorno.

A febbraio furono messi in vendita i biglietti per quel concerto, il giorno dopo l'annuncio. Furono venduti in 4 ore più di 70 mila biglietti. Quel giorno infatti lo Wembley era pieno di gente, fan dei Queen che erano lì per Freddie. Per me fu emozionante vedere tante persone che volevano ricordate Fred.

Nel backstage incontrai alcuni dei cantanti che avrebbero cantato e suonato quella sera. Notai Axl Rose, che poi mi ricordai dove e quando lo incontrai, quando lui era poco più che un bambino; c'era David Bowie che avevo già conosciuto in precedenza; George Michael, Liza Minnelli e altri grandi artisti.

Incontrai poi John nel suo camerino che stava piangendo. Lo capivo, aveva passato anni a suonare con i Queen e ora vedeva tutto nero. Ancora non si era ripreso dalla morte di Freddie e non credo che lo avrebbe mai fatto, lui era debole. Non mi piaceva definirlo così, ma tutti nella sua situazione avrebbe avuto lo stesso suo comportamento.

"Vuoi parlare, John?" gli chiesi sulla soglia della porta.

"Non è solo per Freddie"

"Cosa?"

"La fine"

"La fine di cosa? Non capisco"

"Smetto anch'io"

"Di suonare? Ma sei matto, perché?"

"Smetto di suonare, sì, perché i Queen senza Freddie non sono i Queen"

Non potevo capire appieno cosa potesse significare per lui non poter suonare più, ma era una scelta personale e dovevamo rispettarla tutti. Era in lutto e nessuno avrebbe potuto dirgli di smetterla.

Durante il concerto i ragazzi erano palesemente tristi, soprattutto Brian appariva giù di morale ma questo non permise loro di non fare un ottimo concerto. Vedevo vicino a me persone che piangevano, singhiozzavano e pregavano per Freddie. Mi commosse tutto ciò, Fred era riuscito a far riunire tutte quelle persone per lui e io non potevo che andarne fiera.

"Tu sei Anna?" mi chiese una ragazza.

"Sì" risposi.

"Freddie ti voleva molto bene"

"Come fai a saperlo?"

"Lui ne ha parlato in un'intervista anni fa"

"Ah, sì, ricordo" dissi però senza sapere di cosa stava parlando. Forse si trattava di un'intervista che aveva fatto mentre io ero in Germania nel periodo in cui avevamo perso i contatti. Mi faceva piacere però che Freddie si ricordasse di me anche quando pensavo di non essere ricordata da nessuno.

Alla fine del concerto – dove tutti avevano dato del loro meglio – si cantò We are the champions tutti insieme. Tutti i cantanti e il pubblico cantarono insieme. E quindi anch'io piansi, le lacrime scesero sulle guance durante tutta la canzone. Eravamo davvero tutti i campioni del mondo, ma soprattutto lo era lui, il nostro. Lui era il nostro campione, niente e nessuno avrebbe cambiato questo.

We are the champions, my friends
And we'll keep on fighting 'til the end

Once Upon a Time In England [Queen | Roger Taylor]Where stories live. Discover now