1971, Londra #2

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Era settembre e tra qualche giorno avrei iniziato il secondo anno di scuola. Nell'ultimo anno ho vissuto tra la scuola, le lezioni di inglese con Teresa e le serate nel locali con i tre ragazzi che mi avevano tirato fuori da un quasi stupro. Non vedevo Alex da quella volta. Chissà se si sarebbe rifatto vivo.

A gennaio i ragazzi, che si facevano chiamare 'Queen', avevano conosciuto John che era entrato nella band come bassista un mese più tardi. Ora erano al completo. Ebbene sì, perché loro insieme si completavano a vicenda. Non c'era uno se non c'erano anche gli altri. Era una cosa che apprezzavo di loro.

Al primo anno di college i miei risultati scolastici erano stati discreti e la mia carriera musicale stava diventando sempre più seria da quando ho conosciuto i Queen. I miei genitori erano venuti a trovarmi in prima estate e avevano incontrato i miei nuovi amici. Erano contenti di sapere che stavo andando bene a scuola, che mi divertivo e che continuavo a cantare. Avevano poi preso tanto a simpatia i miei amici che li avevano invitati a passare qualche giorno in Spagna a casa nostra e loro sono stati più che felici di venire. E' stata una bella vacanza, più di qualsiasi altra.

"Anna, buongiorno!" mi disse entusiasta Teresa in tedesco.

"Buongiorno a te" risposi io in inglese.

Ormai le nostre conversazioni saltavano tra l'inglese e il tedesco sempre con meno difficoltà, che però non mancavano mai e non smettevamo certo di imparare l'una dall'altra.

"Stasera c'è la festa di inaugurazione per i ragazzi del primo anno. Ricordi l'anno scorso?" mi disse lei mentre salivamo le scale per entrare a scuola.

"Sì, e quindi?" chiesi fermandomi all'ingresso della scuola. Teresa mi imitò e mi guardò perplessa.

"Dobbiamo andare. Non come l'anno scorso che poi mi hai mollato all'ultimo" mi disse ridacchiando.

"Ti ho chiesto scusa tante volte. Comunque non so, ti faccio sapere" risposi facendo un passo per entrare.

"Ah e ovviamente se vieni ti farai accompagnare da qualcuno" disse Teresa guardandomi con aria torva. Sapevo che si riferiva a Roger. Lei crede che io sia innamorata di lui. Ma non è così, siamo solo buoni amici.

"Seh, certo. Come se qualcuno volesse ballare con me" risposi e ridemmo di gusto. C'è stato un episodio in un locale dove mentre i ragazzi suonavano io e lei ballammo come delle pazze. E male anche. Così da quella sera ci prendevano ancora tutti in giro.

"Ci sarà sicuramente il gentiluomo che vorrà farlo" disse infine lei sempre spiritosa ed entrando a scuola. La seguì fino alla sua aula, io poi andai nella mia classe. Quell'anno non condividevamo molte lezioni.

Nella pausa pranzo mangiammo quasi silenziosamente. Ci raccontammo quel secondo primo giorno, che però non era ancora finito. Nel pomeriggio avevamo entrambe geometria. La mia materia preferita e dove andavo meglio e ne andavo fiera.

Le nostre lezioni di lingua erano state momentaneamente interrotte e quel pomeriggio ripresero. Mi sentivo più sicura di me stessa nel parlare inglese e non perdevo il tedesco. Mi stavo dimenticando un po' lo spagnolo e mi dispiaceva, così decisi di fare un corso di spagnolo a scuola per tenere allenata la lingua che ovviamente parlavo solo con i nonni materni, gli unici che mi erano rimasti.

"Vuoi venire con noi allo studio, oggi?" mi chiese Brian nel pomeriggio quando ci incontrammo fuori scuola. Ormai aveva preso l'abitudine di venire sempre a riprenderci.

"Certo, volentieri" risposi sorridendo. Il mio inglese stava migliorando tanto anche grazie ai ragazzi.

"So che non sei mai andata di uno studio di registrazione" continuò lui mettendomi un braccio sulle spalle.

Once Upon a Time In England [Queen | Roger Taylor]Donde viven las historias. Descúbrelo ahora