Jessica (Seconda parte)

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"Preferivi che tornassi in una bara?". 


"Almeno avrei avuto una certezza, che dovrei pensare ora? Perché sei qui? Rispondimi cazzo!". 


Mason la osservava in silenzio e lo stesso fece lei dopo lo sfogo, lui l'aveva addestrata per diventare quello che era, poi quando ne aveva più bisogno sparì nel nulla, erano passati più o meno vent'anni da quando si erano conosciuti. 

















Le due amiche erano sedute una di fronte all'altra sul tavolo da picnic del parco, entrambe con la massima concentrazione sulla scacchiera che avevano di fronte a loro, Dawn aveva fatto la sua mossa ed ora toccava a Jessica, la pecora guardava orgogliosa il suo ricco bottino di pezzi mangiati all'avversaria, sostanzialmente la leprotta aveva avuto la meglio solo su due pedoni ed un alfiere, mentre lei aveva già decimato quattro pedoni, entrambi i cavalli, una torre ed un alfiere, era nettamente in vantaggio. 


"Si mette male".


Jessica stette ad osservare per un po' la scacchiera, la pecora aveva messo sotto scacco il suo re, e si rese conto subito che per salvarsi da questa situazione avrebbe dovuto compiere un estremo sacrificio, con un po' di titubanza prese la regina, spostandola in modo che coprisse il suo re dalla torre nemica, mettendola però alla portata di un misero pedone, Dawn non si voleva perdere l'occasione, finalmente dopo molte partite sarebbe riuscita a vincere, ora bastava solo portare via il pezzo più forte alla sua avversaria ed il resto sarebbe venuto da se. 


"Eh eh, regina mangiata con un pedone, stai perdendo colpi cara mia!". 


Prese il pezzo e lo mosse in diagonale in modo da mangiare la regina avversaria, godendo non poco mentre faceva la mossa in questione. 


"Che succede Jess? Di solito mi batti in una decina di mosse, oggi sei distratta, qualcosa non va?". 


Mentre la pecora la canzonava allegramente e senza malizia notò un cambiamento nella leporide, uno strano ghigno le aveva contornato il viso, un ghigno che Dawn riconobbe subito, quello che l'amica metteva su appena prima di batterla a qualcosa, abbassò velocemente lo sguardo alla scacchiera, cercando di capire in anticipo quello che avrebbe fatto l'altra. 


"NO, non dirmelo!". 


La lepre alzò lo sguardo verso la sua avversaria, sorridendole. 


"Hai voluto a tutti i costi mangiarmi la regina, un bersaglio troppo ghiotto da non far fuori con un misero pedone, ed ora quel tuo stesso pedone ostacola la tua torre coprendo il mio re". 


"Dannazione, lo sapevo che c'era la fregatura...". 


"Vuoi sapere qual è il tuo problema, Dawn?". 


Mentre le parlava spostò l'alfiere superstite nella posizione desiderata. 


"Tu non sei disposta a sacrificare nulla, per questo perderai sempre, scacco matto". 


Una nuova vitaWhere stories live. Discover now