Una serata inaspettata (Seconda parte)

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“E la tua di motivazione invece? E poi come fai a mantenerti una casa del genere con un lavoro come quello del poliziotto, si guadagna veramente così tanto?” 

Mentre camminavano lungo il corridoio che portava alla sala da pranzo dove li aspettavano tutti gli altri, Judy rivolse queste domande al padrone di casa, che si era offerto di stare al suo passo, parecchio rallentato a causa delle stampelle. 

“Ti puoi figurare, con quello che ci pagano già mi domando come fa a sopravvivere Nick, ora che Jessica è disoccupata e con tre figli, per quello che rischiamo siamo veramente sottopagati, è per quello che si sta dando così tanto da fare in questo periodo, per quanto riguarda me, non ho ereditato solo la casa, potrei vivere di rendita per il resto della mia vita” 

“Che vuoi dire riguardo a Nick?” 

“Bè, diciamo che Nick non è proprio il genere di mammifero che si spacca in due per il lavoro, lui, preferisce delegare, ecco, quando Jessica c’era in centrale era soprattutto lei a fare il grosso del lavoro, Nick è…cioè, era uno scansafatiche, però ora che ha una famiglia da mantenere ha capito che non può più battere la fiacca, ce la sta mettendo tutta” 

Capita tutta la faccenda, la coniglietta annuì, ma non aveva ancora finito con quel lupo, c’era ancora una cosa che voleva sapere. 

“Ok, e di te che mi dici? Qual è la tua motivazione?” 

Wolfard si fermò, inducendo Judy a fare come lui, osservandola dritta negli occhi. 

“Me lo chiedono in tanti sai, come mai rischio la mia vita con un lavoro del genere quando potrei semplicemente godermela, bè, l’ho fatto, c’è stato un periodo in cui me ne fottevo di tutto e di tutti, c’ero solo io e la bella vita…” 

A questo punto Judy poté notare subito come nel raccontare, Wolfard non riuscisse a nascondere un velo di tristezza nelle sue parole. 

“…poi arriva inevitabilmente il giorno in cui fai una cazzata immane e perdi tutti i tuoi amici, ti rendi conto che i soldi non sono nulla e che soprattutto non ti rendono migliore di tutti gli altri, anzi è vero il contrario, ho capito che se volevo dare una svolta vera alla mia vita avrei dovuto cambiare, e quel cambiamento è arrivato con l’arruolamento, ha cambiato il mio modo di vedere le cose, permettendomi, anche di poco, di essere d’aiuto” 

Judy rimase letteralmente affascinata da quel lupo, magari lui si accontentava di rendere Zootropolis un posto migliore in cui vivere, ma almeno ci riusciva, al contrario di lei che aveva fallito su tutti i fronti. 

“Coraggio, andiamo di la, oggi è il giorno di Nick, e in un certo senso anche di noi come suoi colleghi” 

La coniglietta, non capendo quest’affermazione chiese spiegazioni. 

“Che vuoi dire?” 

“Diciamo solo che quella volpe quando ci si mette dimostra un’insolita abilità a far infuriare il nostro capo, così quest’ultimo, esasperato, ha deciso di punirci tutti per una sua cavolata, conscio del fatto che prima o poi glie l’avremo fatta pagare” 

Capito tutto, Judy sorrise. 

“Quindi, il finto rapimento e fargli credere che mi avete infornata è stata la punizione?” 

“Cosa? NO, macché, quello è stato solo l’antipasto, aspetta di ved…” 

Tutto d’un tratto dal fondo del corridoio si cominciò a sentire diverse voci cantare. 

“Bevilo bevilo bevilo, e bevilo bevilo bevilo, e bevilo bevilo bevilo, tutto d’un fià” 

Judy tese le orecchie, per poi guardare il padrone di casa con un’aria interrogativa, quest’ultimo sbuffò, per poi mettere un sorriso sul muso. 

Una nuova vitaWhere stories live. Discover now