XII.

35 4 1
                                    

"Hey... buongiorno, dormito bene?" svegliandomi delicatamente mi chiese Alex, sembrando quasi un'altra persona da quella che ero abituata a vedere

"Oddio, ma che ora è? Come ci sono finita qui, nel tuo letto?" ancora un po' stordita gli domandai

"Ieri sera ti sei addormentata sul divano e da gentiluomo quale sono ti ho portato qui." e poi continuò "tranquilla non è successo niente, mi piacciono le ragazze consenzienti e sveglie" sorridendo concluse

Evitando di iniziare una discussione sugli ultimi due aggettivi utilizzati, decisi di cambiare discorso.

"Mi puoi dare un passaggio, ho lezione stamattina e non vorrei fare ritardo" aspettando una risposta inizia a spostarmi dal letto per entrare in bagno a prepararmi

"No baby, non puoi chiedermelo così devi supplicarmi.." sorridendo e squadrandomi da testa a piedi terminò la frase

"Stai scherzando vero? Sono troppo lontana dal campus.. nemmeno con un autobus arriverei in orario"

"Sto aspettando" chiarì mentre si toglieva la maglietta restando a petto nudo per poi scegliere una camicia dal suo armadio

Presi un respiro profondo, quel ragazzo aveva la capacità di farmi salire un esaurimento ogni volta che apriva bocca, era snervante.. però in compenso aveva un fisico da urlo e non volendo l'occhio cadde e rimasi a fissarlo per qualche secondo

"Allora?" Mi riportò alla realtà

"Mi scusi signor Pettyfer potrebbe gentilmente riaccompagna..." non mi fece nemmeno concludere la frase che mi interruppe

"Voglio sentire quelle due paroline magiche, solo quelle" specificò

Ci volle tutta me stessa per riuscirle a pronunciare, in quanto sono sempre stata una ragazza che non ha mai chiesto nulla a nessuno, una che ha sempre badato a lei da sola e con le sue forze. Una che si fa mille scrupoli anche solo per un passaggio, si, un semplice passaggio.

"Ti pre.." iniziai quando lui mi fermo poggiandomi il dito sulle labbra

"Va bene così, sono soddisfatto" e con un mezzo sorriso dopo aver abbottonato la camicia uscì dalla camera. "Ti aspetto giù" concluse sulla porta.

Il tragitto in auto fu relativamente breve e silenzioso sentivo il suo sguardo su di me ogni volta che si girava, non era uno sguardo malizioso ma serio e preoccupato non so spiegarlo ma sembrava come se volesse spiegarmi qualcosa. Ovviamente non gli diedi molta importanza in quel momento avevo solo tanta fretta di non fare tardi a lezione.

"Che corso hai stamattina?" Mi domandò rompendo il silenzio assordante che c'era in quella macchina

Controllando l'orario sull'app risposi "anatomia .." e subito la mente viaggio ad Harry al bacio che mi aveva lasciato e a quegli occhi che mi facevano letteralmente impazzire e in cui mi perdevo ogni qualvolta incrociavano i miei.

"Ah.. il professor Styles" con un sorrisetto al quanto falso sul suo volto mi riportò alla realtà "benissimo..." concluse

Fortunatamente eravamo arrivati e avevo solo un minuto prima di finire dal rettore per aver fatto l'ennesimo ritardo. Di corsa scesi dalla macchina e lo ringraziai mentre lui afferrò il mio braccio "baby stai tranquilla, oggi sei fortunata ti accompagnerò io in aula con o senza ritardo" concluse sorridendo

"No, non c'è bisogno, so benissimo dov'è l'aula ma ti ringrazio" risposi molto fredda non capendo dove volesse arrivare

"Non si discute tu ora entri con me, senza fare questioni" stringendomi il polso quasi trascinandomi con se entrammo nell'edificio

Odiavo questi scatti di ira che aveva nei miei confronti.. si comportava come se io fossi un oggetto, una cosa di sua proprietà. E a me non piaceva quest'atteggiamento da padrone mentre continua a stringere, stavo quasi per lacrimare dal dolore. Lo maledii mentalmente.  Quando aprimmo la porta dell'aula finalmente mi lascio il polso che era diventato rosso e massaggiandolo entrai dopo però avergli rivolto uno sguardo pieno d'ira.

"Professore, mio caro" dandogli una pacca sulla spalla mentre io quasi corsi a prendere posto "ci scusi per il ritardo spero possa chiudere un occhio per la signorina qui presente" indicandomi continuò "sa, abbiamo avuto un piccolo contrattempo ma ora è qui, pronta per la lezione" mi fissò e con un sorriso falso guardò Harry.

" signorina non si preoccupi.." Harry si rivolse a me ancora molto confuso mentre i suoi occhi finirono sul mio polso che subito coprii con la felpa. Poi guardò Alex e lo salutò ricambiando la pacca sulla spalla.. questa però fu molto forte tanto che Alex perse quel sorrisetto fastidioso dalle labbra.

"Bene adesso che ci siamo tutti possiamo iniziare la lezione" ricomponendosi il prof iniziò mentre Alex uscì finalmente dall'aula e per un attimo sperai anche dalla mia vita.

Quando la lezione si concluse, mi diressi verso la porta ma Harry con una scusa mi chiamo alla cattedra, e aspettando che tutti uscissero mi chiese "tutto bene?" poggiando la sua mano sul polso

Quando vide che al suo tocco seppur leggero e delicato ansimai dal dolore e tirai il braccio a me, corrugò la fronte

"Alyce fammi vedere"

Senza esitare alzai la felpa mostrandogli il polso tutto dolorante e arrossato dalla presa stretta che Pettyfer aveva avuto su di me

"Cosa è successo Alyce ? Chi ti ha fatto questo?" Preoccupato e con voce bassa mi chiese Harry

"Non è niente, non si preoccupi è solo una storta che ho preso stamattina" continuando a dargli del lei, gli mentii. Non volevo altri problemi, ma solo andarmene in camera mia e farmi un bel bagno

Non rispondendomi capi subito di chi si trattasse e i suoi occhi da pensierosi e preoccupati divennero quasi cupi e iniettati di sangue mentre la mano sinistra si chiuse a pugno sulla cattedra rivelando il biancore delle nocche.

Senza volerlo una lacrima in quel momento mi rigò il viso e lui delicatamente mi rivolse uno sguardo dolce e prendendo il mio polso lo porto alle labbra stampandogli uno di quei baci che sanno tanto di "tranquilla ci sono io."

IN YOUR EYESDove le storie prendono vita. Scoprilo ora