Faded // Bang Chan (ITA) ✓

Capitolo 12 - Armadietto 376

Chan superò Jungsoo mentre si dirigeva verso il suo solito posto, sul tetto. Voleva solo schiarirsi le idee e parlare con sé stesso per poi tornare in quell'aula e impedire a Bora di mettersi nei guai. Jungsoo stava per chiamare Chan per via del suo comportamento improvviso, ma a giudicare dall'espressione tormentata di Chan, scelse di non farlo.

Essendo Jungsoo la persona che voleva conoscere la fonte dei problemi di Chan. Nonostante il suono della campanella che segnava l'inizio delle lezioni, entrambi i ragazzi scelsero di ignorarla e continuarono con i loro piani precedenti. Chan si precipitò su per le scale, prendendone due alla volta per raggiungere più in fretta il tetto e Jungsoo si diresse nella direzione opposta verso l'aula 43 nonostante non fosse la sua classe.

Si fermò sulla soglia e non vide altri che [T/N] e Bora all'interno sedute una accanto all'altra in silenzio. Le due ragazze guardarono nella sua direzione ma nessuna lo salutò. Prese atto della tensione tra di loro e del segno rosso brillante sul viso di lei e ricostruì insieme parti della situazione.

Jungsoo si sentì soddisfatto di sè stesso. Il suo piano aveva funzionato ed ora Bora credeva che fosse stata lei a diffondere la voce. Fece un sorrisetto prima di voltarsi e dirigersi verso la sua classe. Ora tutto ciò di cui aveva bisogno era che si fidasse di lui.

La giornata passò lentamente per i due, i quali erano disperati nell' evitare le persone per lo stesso motivo, sguardi indesiderati. Venne accolta da alcuni commenti piuttosto cattivi e, quando arrivò il momento del pranzo, si sentì felicissima di essersi iscritta per gli studi.

Sistemò i libri in una pila ordinata su un banco in penultima fila vicino alla finestra, proprio di fronte a Chan che le lanciò una rapida occhiata prima di immergere la testa nel suo romanzo inglese. Fu piuttosto sorpresa nel vedere che Chan si fosse effettivamente presentato vedendo come andò quella mattina, ma qualcosa sembrava molto diverso. Sembrava ignorarla più del solito. Non pensava che il bacio significasse qualcosa, ma lui si comportava come se non fosse mai successo. Non si aspettò che gli eventi di Sabato cambiassero le cose tra di loro, pensava che almeno avrebbero parlato più liberamente a scuola ma tuttavia non tenne conto della sua esistenza.

Scosse via i pensieri e aprì il suo libro di scienze per ripassare, ma a metà della prima pagina sentì una presenza sedersi accanto a lei. Roteò gli occhi nel momento in cui Jungsoo la salutò con un sorriso a trentadue denti.

- Beh, non è molto carino, adesso? - La stuzzicò.
- Senti, sono venuta qui solo per studiare e non so quale sia il tuo problema quindi, per favore, lasciami in pace. Se si tratta di quella voce, non sono stata io ad averla messa in gi... - Iniziò a spiegare ma Jungsoo sorrise.
- So che non l'hai diffusa tu. Stupida ragazzina, l'ho fatto io! - Ammise Jungsoo con nonchalance ed una piccola scrollata di spalle.

- Allora perché diamine la gente pensa che l'abbia fatto io? - Intervenne. Jungsoo potè percepire che la sua pazienza stesse per strabordare, quindi farle una buona impressione era vitale.
- Ho detto loro che l'ho sentito da te ma ho avuto un buon motivo per farlo, promesso. Non posso ancora dirtelo. - Rispose.

- Quanto sei convincente! - Si fece beffa di lui prima di tornare sul suo libro.
- Fidati di me, okay? Per favore, potresti semplicemente dimenticare per un minuto che non ti piaccio e pensare al motivo per cui mi sto persino preoccupando di stare qui tentando di parlare con te mentre mi allontani. Non lo farei per nessuna dannata ragione, ora posso? - Spiegò e lei accettò.

- Perché dovrei fidarmi di te? Perché hai persino bisogno della mia fiducia? - Era scettica sulle motivazioni di Jungsoo. Non era del tutto sicura del motivo per cui non le piaceva, ma si sentiva sempre al limite in sua presenza. Sentiva che Jungsoo nascondeva qualcosa ma lei davvero non voleva sapere cosa, onestamente, non le importava davvero.