Capitolo 2 - La rovina di Chan

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La parola "assassino" risuonò nella sua testa almeno un migliaio di volte durante la notte, tenendola in piedi e rendendo il sonno quasi impossibile. Non avrebbe detto che credeva a quella voce di corridoio come ad un fatto, ma era sicuramente qualcosa che la interessava.

- Non ci credo. - Mormorò a sé stessa mentre chiudeva la porta dopo essere uscita.
- Non andrebbe sicuramente a scuola se avesse ucciso qualcuno! - Ammise mentre iniziò la breve camminata verso scuola. Non poteva essere vero. Non gli sarebbe stato più permesso il ritorno a scuola se fosse stato vero. I suoi pensieri vennero interrotti quando vide Bora dall'altra parte della strada, a braccetto con un ragazzo che non aveva mai visto. Non sapeva se salutare la coppia o continuare per la sua strada ma prima che potesse arrivare ad una conclusione venne spinta di lato da un ragazzo che sfrecciava con lo skateboard.

- Ehi! - Urlò mentre il biondino continuò per la sua strada, senza fermarsi per chiedere scusa. Chan si voltò a guardare la ragazza stordita con un piccolo ghigno sul volto prima di riconcentrare l'attenzione sul sentiero davanti a lui.
- Ma chi si crede di essere?! - Borbottò mentre si sistemava i capelli, Chan non potè evitare una risatina che uscì dalle sue labbra alla vista del suo viso infastidito. Non era uscito con l'intento di spingerla ma una volta tornato dai suoi pensieri è successo che si trovasse in mezzo al suo tragitto. Non era colpa sua se non si era accorta che si trovasse dietro di lei.

Una volta arrivato a scuola, si diresse verso il tetto dove normalmente stava per conto suo. Lo aveva fatto negli ultimi due anni. Nessuno saliva mai sul tetto dal momento che gli studenti non avevano il permesso di andare lassù, ma a nessuno era mai importato abbastanza per dirgli qualcosa. Chan era seduto nel suo solito posto, sul bordo dell'edificio con le gambe a penzoloni, affacciato sul campo in cui i ragazzi praticavano vari sport.

Sorrideva tristemente con lo sguardo basso sul grembo mentre riportava alla mente ricordi passati di se stesso con il suo gruppo di amici, tutti che ridevano mentre giocavano a palla. Odiava come tutto fosse diverso ora. Non era più come una volta e non aveva nessuno da incolpare se non se stesso.

Chan dondolava le gambe avanti e indietro mentre guardava diversi gruppi di persone. Ha sempre trovato interessante osservarle. Non aveva mai realizzato quanti tipi di persone esistano fin quando non fu lasciato con nulla da fare se non osservarle per intrattenersi. Negli ultimi due anni capì finalmente quel detto "Tu vedi tutto mentre il mondo non vede te".

- Sono piuttosto sicura che questo sia stalking sai? - Commentò una voce dietro di lui facendolo saltare leggermente per la sorpresa. Si guardò intorno per poi vedere la nuova ragazza in piedi vicino la porta con un piccolo sorriso sul volto. Si accigliò alla vista di lei e si voltò. Lei alzò gli occhi al cielo per il suo gesto maleducato ma fece dei passi avanti per avvicinarsi.

- Sei sempre così maleducato? Sto solo cercando di essere gentile. - Sottolineò ma non si sorprese quando lui non rispose. Prese posto accanto a lui e guardò verso l'orizzonte. Chan vide con la coda dell'occhio come la brezza leggere le passava tra i capelli. Si sentiva come se dovesse scusarsi per questa mattina ma decise di non farlo.

Stettero in silenzio per un po' prima che lei parlò nuovamente. - Capisco perché vieni qui. È bello.

Chan decise di tagliare corto questa sessione di "legame". Si alzò senza dire una parola ed uscì, lasciandola da sola e confusa sul bordo del tetto.

- Bella chiacchierata. - Mormorò mentre sentì la porta chiudersi, segnalando la sua partenza.

Lasciò un sospiro di sollievo una volta sentita la porta chiudersi alle sue spalle. Non voleva spendere un secondo di più con quella nuova ragazza. La trovava fastidiosa e non capiva il perché sentiva quel bisogno di sedersi vicino a lui.
Scese giù per le scale fino al piano terra dove si trovava l'aula 43 e si sedette al suo solito posto in fondo alla classe, aspettando il suono della campanella.

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