Capitolo 9 - Il ragazzo di Bora

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Emise un gemito frustrato mentre si tirava delle ciocche di capelli. Odiava davvero la matematica e la sua mancanza di comprensione per quella materia. Gettò la matita sul tavolo della cucina in segno di sconfitta, guadagnandosi una piccola risatina da suo padre il quale era impegnato a leggere il giornale.

- Matematica eh? - Stuzzicò la sua unica figlia. Lei annuì e gli lanciò il suo quaderno. - Non sono più intelligente di te quando si tratta di matematica. - Ammise suo padre con uno sguardo preoccupato mentre leggeva gli esercizi. Si grattò la nuca prima di far scorrere verso di lei il quaderno sul tavolo. - Scusa, tesoro.

Scusò sè stessa e andò di sopra nella sua stanza per evitare di passare il suo cattivo umore anche a suo padre. Rimase come bloccata in un vicolo cieco da quando Chan era scomparso. Nessuno lo aveva visto per due settimane ed emersero molte voci riguardo la sua sorte. Sentì di tutto, dalla prigione fino alla morte, e cominciò a spaventarsi per la sua incolumità. Non era più sicura di cosa pensare o sentire quando si trattava di Chan. Sapeva che odiarlo sembrava l'opzione migliore, ma non importava quanto lei avesse voluto odiarlo, non ci riusciva. Vide troppo del suo passato in lui e non poteva semplicemente lasciarlo andare.

Si lasciò cadere sul letto e concentrò la sua attenzione al soffitto. Stava cominciando a sentirsi male nell'essere intrappolata con i suoi pensieri su di lui, ma non riusciva a smettere, a prescindere da quanto duramente ci provasse. Si alzò a sedere quando le venne in mente un'idea, afferrò il cellulare e compose il numero di Bora. Nonostante l'incidente tra la coppia di due settimane fa, Bora tornò a scuola la settimana seguente e si comportò come se nulla fosse successo.

- Ehi! - Salutò Bora calorosamente.
- Ricordi qualche settimana fa quando mi dicesti che mi avresti portata in giro per la zona durante il fine settimana? Beh, oggi andrebbe bene? - Chiese educatamente, pregando che Bora non attaccasse.
- Va benissimo! Comincio a camminare verso casa tua allora. Sarò lì in 20 minuti, okay? - Rispose Bora alla sua nuova amica. Riattaccò, sentendosi abbastanza contenta del suo piano. Indossò una giacca leggera e tornò al piano di sotto dove si trovava suo padre.

Si mise sulla soglia della cucina, in attesa di attirare la sua attenzione. Suo padre alzò lo sguardo verso di lei prima di posare il giornale e sorridere. - Un'amica di scuola si è offerta di mostrarmi un po' il quartiere, quindi uscirò fra poco. Va bene? - Gli spiegò.
- Qualcuno che dovrei conoscere? - Le domandò. Era felicissimo di sapere che aveva persino fatto amicizia, ma non poté fare a meno di essere scettico, specialmente considerando le sue amicizie passate che la portarono verso una brutta strada.

- Lee Bora. - Gli rispose. Onestamente, fu sorpresa da quanto velocemente riuscì a trovare un'amica decente. Di solito si ritrovava a frequentare brutte persone senza rendersene conto fino a quando il danno non veniva fatto. Notò lo sguardo preoccupato sul viso di suo padre, ma non fece commenti sull'argomento.

- Allora... posso andare? - Chiese speranzosa. Annuì e lei si voltò per andarsene, ma venne chiamata e si fermò.
- Mi fido di te. Stai attenta e non cacciarti nei guai. - La avvertì con uno sguardo severo. Gli sorrise e si dimenticò del suo comportamento passato che avrebbe deluso i suoi genitori.
- Lo farò. - Rispose prima di salire al piano di sopra per applicarsi un po' di trucco leggero.

- Sarò a casa tra circa un'ora, prendo l'autobus, ho delle commissioni da sbrigare. - Chan informò suo padre al telefono, il quale non potè fare a meno di preoccuparsi per suo figlio per ogni volta che usciva di casa per guadagnare del denaro. Infatti, molte volte chiese a Chan di non andare, ma sapeva che il figlio, testardo com'era, non l'avrebbe mai ascoltato.
- Stai attento, tua madre non vede l'ora di vederti. - Rispose suo padre prima di terminare la chiamata. Chan sorrise al telefono prima di infilarlo in tasca e andare verso il minimarket dove ogni tanto lavorava. Suo padre era un buon amico del proprietario ed era per questo che era l'unico posto ad assumerlo, così Chan si assicurò di diventare cliente abituale.

Faded // Bang Chan (ITA) ✓Donde viven las historias. Descúbrelo ahora