67 finalmente a casa

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6 gennaio 2015

Stiamo aspettando Ale per poter andare a casa. Finalmente posso cominciare la mia vita da mamma. L'ho già cominciata ovvio ma qui no né la stessa cosa come a casa, tra le braccia di Alejandro e il rumore delle onde che ci culla dolcemente. Le piccole stanno dormendo beate nelle loro culle. Le ho già dato da mangiare, cambiato il pannolino e vestite di tutto punto con le loro tutine a dalmata rosa rigorosamente uguali. L'unica cosa che ancora non gli ho fatto togliere è stato il braccialetto con il nome scritto sopra. Ho detto alle infermiere che voglio tenerlo come ricordo il che è vero ma non del tutto. Nel senso che io non so riconoscerle. Non è colpa mia giuro ma sono assolutamente identiche! Uguali in tutto e per tutto tranne che per un piccolo neo sopra il piede che Ariel ha e Charlotte no. Ma ovviamente per andare a casa devono staccarlo se no non possono dimetterle e quindi devo escogitare un modo con Ale per poterle riconoscere. Sento bussare alla porta e finalmente lo vedo.
-ciao Sirena- mette giù i seggiolini e viene immediatamente a baciarmi. Lo stringo forte -mi sei mancata anche tu piccola-
-Ale finalmente possiamo andare a casa. Non vedevo l'ora-
-a chi lo dici sono stanco di dormire solo-. Mi sorride e mi lascia un piccolo bacio -guarda cosa ho qui?- mi fa vedere i peluche sui seggiolini con le medagliette mentre lui va a coccolare le gemelle
-oddio ma sono bellissimi- sfioro le medaglie e tocco il peluche così morbido -questi li mettiamo in fondo alle loro culle-
-mi piace molto l'idea- lo vedo arrivare con la piccola in braccio e la mette nell'ovetto -eh questi?- mi dice indicando i bracciale
-per l'amore del cielo Ale non toglierli se no non potrei riconoscerle. Non mi guardare così ok? Non è che sono una cattiva madre e che sono assolutamente identiche!-
-io non ho detto nulla e comunque- mette anche la seconda gemella nell'ovetto e tira fuori dalla tasca due bracciali di stoffa colorati
-questi li abbiamo anche noi- gli dico indicando il braccio. Sono questi classici bracciali estivi che si comprano nelle bancarelle e non si tolgono finché non si consumano o vengono tagliati.
-si lo so ma vedi uno è rosso e uno è blu-
Lo guardo e continuo a non capire -il rosso lo mettiamo ad Ariel mentre il blu a Charlotte così le riconosciamo-
-questa Amore è un ottima idea ma, come facciamo a non confondere i colori?-
-Ariel rosso perché la Sirenetta ha i capelli rossi mente Charlotte blu perché mia mamma amava il blu-. Mi avvicino sorridendogli e gli sfioro le labbra -ti amo mio futuro marito e sei un fottuto genio!- cominciamo a ridere mentre leghiamo i braccialetti alle piccole e andiamo alla reception.
Poco dopo leghiamo i seggiolini nella macchina nuova, decisamente più grossa della mia 500, e andiamo verso casa
Finalmente comincia la nostra vita da famiglia.

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