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21 maggio 2014

Ore 17.30
Sono sulla spiaggia a prendere il sole sdraiata a pancia in giù mentre sfoglio la guida che mi hanno dato alla clinica. In sostanza sono consigli ed esperienze passate per farti vivere al meglio il pre e il post gravidanza. Nonostante molte cose le sappia già, un po' imparate all'università e un po' perché mi sono sempre informata, scopro cose che non sapevo non solo riguardo la gestazione... ad esempio la caffeina contenuta nel cioccolato?!?

22 maggio

Vengo svegliata da un suono terribile. Guardo l'ora e vedo che sono da poco passate le 2 di notte quindi solo mezz'ora da quando sono andata a dormire perchè, a differenza di come dicono i dottori, la stanchezza è aumentata si ma non di notte.
Sento di nuovo quel suono e capisco che stanno suonando alla porta.

-Con il senno di poi la cosa doveva suonarmi preoccupante visto che nessuno sapeva dove fossi togliendo i miei genitori ma, in quel momento, ero troppo addormentata per rendermene conto-

Mi alzo e senza neanche pensarci apro la porta e... rimango di stucco. Davanti a me c'è Alejandro con un borsone in mano. Oddio Ale il MIO Ale o meglio quello che una volta lo era. Rimango imbambolata a guardarlo senza riuscire a dire una parola. E' cambiato dall'ultima volta che l'ho visto esattamente 2 mesi e 12 giorni fa... non che io li stessi contando ovvio. Ha un aspetto molto trasandato, la barba più lunga e scavate borse sotto gli occhi, come se avesse fatto un lungo viaggio o non dormisse da tanto tempo.
Non faccio in tempo a capire la situazione che lascia cadere la borsa con un tonfo e subito dopo mi prende il viso tra le mani baciandomi.

Mmmm quanto mi è mancato il suo sapore di maschio, dolce ma forte.

Chiude la porta con un calcio e comincia ad andare indietro verso il letto. Si stacca per togliermi la maglia ed io faccio altrettanto con la sua. Mi fa distendere piano sul letto mettendomi una mano dietro la schiena e mi toglie i pantaloncini lasciandomi solo con le culotte nere.
-mi sei mancata mia principessa- dice fissandomi negli occhi - non immagini quanto- sfiorandomi il petto con la mano -mamma mia quanto sei bella- baciandomi dolce il naso -Sono stato uno stronzo- incollando i suoi occhi ai miei - uno stronzo che ha bisogno della sua sirena- si abbassa piano -ho bisogno di te- sussurra sul mio collo -ho bisogno del tuo amore- appoggiato al mio petto -ho bisogno del tuo respiro per poter respirare- inizia a baciarmi i seni nudi -ecco il mio tatuaggio- spostandosi verso la sirena -il mio capezzolo preferito- leccandolo e mordendolo come faceva sempre. Istintivamente inarco la schiena verso di lui come sempre ma questa volta emettendo un piccolo gemito di dolore. Sa bene dove e come toccare ma ora sono molto più sensibili -scusa principessa- allungandosi per baciarmi le labbra. Si posta più giù a suon di baci verso l'ombelico...
Il fatto che dopo un bel pò di tempo stiamo dormendo abbracciati con i nostri corpi appiccicati l'un l'altro, non credo sia una sorpresa per nessuno.

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