XXXI - 25 Dicembre

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"Mangiamo, ho fatto anche il the. Ti meriti una bella colazione prima di andare a riposare per qualche ora. Nottata pesante, eh?"

Passa un pollice sulle mie occhiaie scure e annuisco in risposta con un cenno del capo e un mugolio sommesso, poi si allontana per versare due tazze di quello che, dall'aroma inconfondibile, sembra essere proprio il mio the nero preferito.

"Diciamo che i nuovi ragazzi sanno come farci dannare. Sono una comitiva piuttosto unita, ma sono terribili. Sono riusciti ad esasperare perfino Petra, e ce ne vuole davvero per farle perdere le staffe."

Eren ridacchia, avvicinandosi poi al tavolo con due tazze colme di profumato nettare ambrato. Da quando stiamo insieme, sono riuscito a convincerlo che mettere qualunque cosa nel the sia un'eresia bella e buona. Il sapore dell'infuso va gustato così com'è, non contaminato con quelle che erano le solite tre cucchiaiate abbondanti di zucchero o miele con cui era solito aromatizzarlo. Prendo una sorsata della bevanda calda, assaporandone fino in fondo il retrogusto amarognolo e dalle note dolciastre; noto che Eren è tornato al bancone della cucina per tagliare due grosse fette di torta e adagiarle su dei piattini. Mi porge la mia porzione e prende posto accanto a me, non perdendo tempo ad affondare con la forchetta nel morbido pan di spagna al cioccolato: anche se ho avuto una certa influenza sul suo vizio per lo zucchero, non riuscirò mai a minare alla sua innata golosità per i dolci.

"Addirittura? Più di noi? Ah, lo sai che una volta in reparto mi sono preso a pugni con faccia da cavallo? Questo credo di non avertelo mai detto, in effetti..."

Sospiro a quella confessione, rivolgendogli un'occhiataccia. Il solo pensiero che Jean possa avergli fatto del male mi irrita, ma a quanto pare riesce a leggere la mia espressione, perché mi fornisce subito una risposta veloce.

"Una cosa da niente, un litigio stupido come lui. Mikasa e Ymir ci hanno separati subito, prima che il cavallo finisse con una mandibola frantumata."

Mi scruta da sotto le sue lunghe ciglia nere con sguardo dolcissimo, e non resisto dal catturare le sue labbra con le mie in un bacio delicato che sa di cioccolato, the e ciliegie allo sciroppo; mi perdo nell'intensità di quegli occhi impossibili.

"A proposito, Erwin vuole organizzare qualcosa di diverso per questo Capodanno oltre al solito cenone. Ha pensato di portare un po'di speranza concreta ai ragazzi ricoverati e di organizzare la serata in compagnia di ex pazienti. Ovviamente ha esteso l'invito a tutto il vostro gruppo, sarebbe davvero bello potervi confrontare con chi sta affrontando i vostri stessi demoni ora che state tutti meglio. Trovo che sia una cosa positiva, perciò se vorrete partecipare, basterà farlo sapere."

Lo sguardo di Eren sembra illuminarsi, e so perfettamente quali siano i suoi pensieri in questo momento. Pensa a come il primo gennaio dell'anno scorso la sua vita abbia preso una svolta, a quanto gli sia servito che io gli abbia mostrato speranza e un modo per reagire, che abbia condiviso la storia della mia vita con lui, senza freni e senza paure. E soprattutto, so quanto lui ci tenga a fare lo stesso, a combattere ancora e a non lasciare che chi affronta ogni giorno la propria battaglia contro i demoni del disturbo mentale lo faccia da solo. Questo gli fa onore.

"Io ci sarò sicuramente, più tardi incontreremo gli altri e ti farò sapere. A proposito, ho una sorpresa per te questo pomeriggio, ma ti ho già detto troppo."

Conclude, rivolgendomi un occhiolino che trovo delizioso. È incredibile quanto sia estremamente premuroso, capace sempre di riempirmi di attenzioni e di farmi sentire voluto in un modo che non avevo mai sperimentato, prima che i suoi occhi verdi prendessero il comando della mia vita. Sono sicuro che quelle iridi di smeraldo mi abbiano stregato e che rimarrò eterna vittima del loro incantesimo d'amore. Si avvicina ancora a me fino a poggiarmi la testa sulla spalla e a solleticarmi il collo con il suo fiato caldo, masticando ancora l'ultimo boccone della torta che ha trangugiato. Appoggio il capo sul suo, continuando a portarmi pigramente alla bocca forchettate di quella delizia e ad assaporarle piano; Eren prende nuovamente parola.

BORDERLINE - Ereri/Riren -Where stories live. Discover now