III - 5 Dicembre, Giorno 3

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Brat

Green Day - Boulevard Of Broken Dreams

LEVI

Faccio schioccare sonoramente la lingua sul palato, infastidito dalle decine di cartelle cliniche impilate sulla piccola scrivania malmessa che devono essere riordinate sugli scaffali. Lavoro che spetterebbe ad Erwin ma che, amorevolmente, delega al sottoscritto. Lo conosco da più tempo di quanto mi piaccia ammettere eppure ancora non mi capacito di come sia così maledettamente bravo e persuasivo nello scaricare senza pietà e con una freddezza senza eguali il suo lavoro sugli altri. Scuoto la testa al pensiero, indispettito dal suo comportamento.

Più che uno specializzando in psichiatria sembro uno di quei tizi addetti alle pulizie. Non che la cosa mi dispiaccia particolarmente, nella mia vita l'ordine e la pulizia sono sempre stati una costante, un piccolo vizio che mi rende calmo e in pace con me stesso. Molte volte mi ritrovo a dare una pulita a questo posto nei giorni in cui non ho molto da fare con i ragazzi, visto che chi è di dovere - secondo il mio modesto parere -, è un totale incompetente. Insomma, chi è che pulisce le camere lasciando polvere negli angoli e i bagni lasciando ditate sugli specchi? E questi scaffali sono maledettamente e disgustosamente polverosi, tanto da farmi domandare quante decadi fa si siano degnati di pulirli l'ultima volta. Un brivido di ribrezzo mi corre lungo la schiena alla vista di quello che ha tutta l'aria di essere un ammasso di polvere grosso quanto una pallina da tennis. Che schifo.

"Levi!"

La voce squillante della quattr'occhi risuona sonora nell'archivio rompendo il mio momento di calma e ogni prospettiva di passare la giornata in tranquillità e in silenzio, da solo con me stesso. Perché proprio oggi che non sono dell'umore dovevamo capitare in turno insieme?

Non faccio in tempo a terminare il mio pensiero che le sue braccia mi stringono da dietro in una morsa ferrea nella classica accoglienza che la svampita rivolge a tutti, come se stritolare la gente fino a togliergli il respiro e soffocarla fosse un modo normale e soprattutto civile per salutare. Poi mi dico che probabilmente nulla di quella donna è normale, mentre la sua presa attorno a me si allenta e sfuggo dalla sua morsa, indispettito e infastidito da quel contatto non voluto.

"Oi, quattr'occhi."

Ricambio il suo saluto con tono cinico e piatto, folgorandola con un'occhiataccia glaciale e minatoria che ignora totalmente e che ricambia con un ampio e luminoso sorriso a trentadue denti. Si aggiusta la vecchia montatura in metallo sul naso prima di prendere parola.

"Dovresti analizzare i test di valutazione che hai dato ad Eren l'altro giorno. Erwin mi ha incaricato di ricordarti che vuole i risultati pronti sulla sua scrivania entro la serata."

"Cazzo!"

Impreco a denti stretti. Mi ero del tutto scordato dei test del moccioso, preso dalla mia mania per l'ordine e perso nei pensieri a ripassare complicate definizioni mediche e nomi di farmaci quasi impronunciabili per l'esame di domani. Il sorrisetto sghembo e saccente che piega le labbra della castana parla chiaro: sapeva perfettamente che me ne ero dimenticato.

"Vai pure da lui, qui ci penso io."

"Grazie, Hanji."

"Ricordati che mi devi un favore!"

Mi urla dietro, mentre esco a passi veloci dallo studio e mi dirigo verso la stanza di Eren, i passi ritmici che risuonano con tonfi sordi nel corridoio colorato e poco trafficato. Non ho visto Eren in giro questi giorni, se non di sfuggita seduto a mangiare qualcosa velocemente nella sala dei pasti, in totale silenzio e a testa bassa. Se ne sta tutto il tempo rintanato nella sua stanza, limitando le interazioni sociali al minimo indispensabile e cullato da chissà quali pensieri. Più volte ho sorpreso Mikasa davanti alla sua porta per cercare di ottenere un contatto col castano o almeno un cenno di vita, ma non ha mai ottenuto risposta e pare aver rinunciato alla sua missione, seppur a malincuore. È un osso duro, il moccioso. Non ha abbandonato quel suo nido sicuro, quella sua gabbia dorata neanche davanti alle minacce di Erwin e alla sua irritante insistenza.

BORDERLINE - Ereri/Riren -Kde žijí příběhy. Začni objevovat