XXVI - 27 Giugno

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Towards Future

Skillet – Feel Invincible

EREN

"Yeager!"

Tutto intorno a me pare svanire alla voce del professor Pyxis che tuona il mio cognome. Una miriade di pensieri affollano tempestosi la mia testa, ma talmente tanta è l'ansia che provo che mi focalizzo su dettagli insignificanti, quelle piccole cose a cui nessuno farebbe caso in una situazione normale. Come la piccola crepa sul muro in basso a sinistra, mentre entro nell'aula e fronteggio la commissione d'esame prendendo un respiro profondo, il cavo del ventilatore -che vanamente cerca di darci sollievo da quel caldo torrido e appiccicoso- leggermente aggrovigliato, la minuscola ruga d'espressione più contratta del solito sulla fronte di Levi e il tappo di una penna rossa a terra.

Forse è questo mio ancorarmi disperatamente alla realtà che mi impedisce di cedere all'ansia mentre sfodero un sorriso ai professori, sfoggiando -senza la paura che possano vedere ferite aperte sulle mie braccia- una semplice polo bianca a maniche corte. Il cuore martella talmente forte nella mia cassa toracica che il tessuto sottile della maglietta pare tremare sotto i suoi colpi potenti e ritmici, ma stringo i pugni e tento di regolarizzare il respiro.

Cerco di tagliare fuori ogni ansia e preoccupazione, rassicurato dalla presenza dei miei genitori e dei miei amici alle mie spalle; manco solo io, sono l'ultimo della mia classe a dover sostenere l'esame orale. Ho sputato anima e sangue con Armin, di cui ora sento lo sguardo cristallino e rassicurante sulla schiena, dando il massimo di me e studiando tutte le materie fino allo sfinimento. Prendo posto davanti alla commissione, rivolgendo un saluto che viene prontamente ricambiato. Pyxis –nonché, per mia gioia, presidente di commissione- prende parola.

"Allora Eren, possiamo cominciare. Hai portato una tesina?"

"S-Sì."

Annuisco, torturandomi le mani mentre tutte quelle preziose informazioni e parole stampate su quei libri dall'odore nauseante di carta trattata misto a inchiostro sembrano svanire dalla mia mente, volatilizzarsi come se non ci fossero mai state.

Per un attimo sento l'aria mancare e la terra sotto i piedi scomparire nonostante sia seduto su una sedia, come se il mio corpo tutto ad un tratto fosse diventato leggero come elio e poi scaraventato di nuovo e con violenza alla realtà, pesante come piombo. Porto una mano nella tasca dei pantaloni verde miliare che indosso, estraendone una piccola chiavetta USB che contiene il file della tesina. La porgo a Pyxis, le dita tremanti sotto il suo sguardo rugoso e segnato dall'età che in qualche modo pare parlarmi. Stai tranquillo, andrà tutto bene.

Inserisce la chiavetta nel computer collegato al proiettore, e subito la prima slide colora la parete bianca e un po'sporca del muro dell'aula. E se prima la mia mente e la mia capacità di pensare sembravano annebbiate, ora posso dire con certezza che sono completamente oscurate. Sento le mani e la fronte sudate, il petto pesante e il respiro corto; sistemo una ciocca ribelle sfuggita all'elastico nel tentativo di sfuggire agli sguardi, una gamba che trema in tensione.

"Eren, comincia pure."

Boccheggio, travolto dalle sensazioni che sostenere quest'esame sta scatenando in me, incapace di proferire parola. Armin ieri mattina sembrava così tanto sicuro di sé mentre ripeteva i più svariati argomenti ad una commissione che pendeva dalle sue labbra e che faceva domande che, seppur complicate, trovavano sempre risposte così tanto complete e precise da lasciare spiazzati. Io, al contrario, sono completamente bloccato.

Nonostante il mio disturbo, la mia ansia e tutto quello che ne consegue, non sono mai stato il tipo da farsi troppi problemi nel parlare durante le interrogazioni, forse perché la mia inguaribile curiosità mi ha sempre e particolarmente predisposto allo studio. Ma ora non so proprio cosa mi stia succedendo.

BORDERLINE - Ereri/Riren -Where stories live. Discover now