"Va bene."


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"Oi, moccioso, cos'è quella faccia? Sembri costipato."

"Levi!"

Gli rifilo una gomitata scherzosa alla sua battutina imbarazzante. Se c’è una cosa di cui mi sono reso conto, è che sembra avere un talento naturale per lanciare frecciatine imbarazzanti.

"Che c'è?"

Mi fissa con quei suoi occhi taglienti e glaciali, come se volesse scrutarmi dall’interno per sondare la mia anima, e forse ci riesce.

Sono passati quindici giorni da quel discorso con il mio psichiatra, due settimane in cui le dosi delle mie pillole colorate del buonumore stanno calando gradualmente. Erwin mi aveva avvertito che avrei potuto avere degli sbalzi d’umore abbastanza forti a causa degli scompensi dati dai farmaci, ma oltre a qualche attacco di panico più intenso del solito non c'è niente che non va.

La brezza dell'oceano gli scompiglia le ciocche corvine impreziosite da piccoli granelli di sabbia, facendole danzare davanti al suo viso perfetto. Fa maledettamente caldo per essere maggio, e ci stiamo godendo questa bella giornata passeggiando in riva al blu sconfinato dell'oceano di Stohess.

E per maledettamente caldo intendo che Levi è senza maglietta. E per quanto mi sforzi di non farlo, più volte ho indugiato con lo sguardo sulle curve decise dei suoi addominali scolpiti e su quelle sinuose dei bicipiti, che guizzano sotto la sua pelle diafana ad ogni movimento, ipnotici e tentatori.

Non resisto, e scanso quei capelli di nero inchiostro dai suoi occhi, soffermandomi con il pollice sulla pelle arrossata dal sole degli zigomi, senza mai distogliere le mie iridi dalle sue; Levi è bellissimo, di un fascino capace di togliere il fiato. Mi cinge il collo e fa scontrare le nostre labbra in un bacio casto, prima di tornare a scrutarmi con espressione interrogativa.

"Ren, non hai risposto alla mia domanda. Tutto bene? Sembri pensieroso."

"È tutto ok, solo ripensavo al colloquio con Erwin e al fatto dei farmaci. Sono contento di fare progressi, di muovere i primi passi per stare meglio…"

La sua espressione si addolcisce, e l'ombra di un sorriso gli illumina il volto dai lineamenti decisi e mascolini.

"Sono fiero di te. Ce la stai mettendo tutta."

Gli cingo i fianchi con le braccia attirandolo a me, perdendomi per l'ennesima volta nella sensazione dei suoi capelli lisci come seta baciare la mia pelle e respirando il suo odore intossicante, misto a quello della salsedine.

Sono sull'oceano, e sono con Levi. E stavolta non è un’illusione: sabbia calda si modella sotto i nostri piedi, lo sciabordio delle onde è veramente a fare da cornice a questo nostro momento intimo. È reale, meraviglioso, e condividerlo con Levi lo rende ancora più speciale.

Lascio che le mie mani si facciano strada sulla sua schiena nuda, e a lui non sembra dispiacere. Con un sospiro sommesso si abbandona alle mie carezze, affondando ancora di più la testa nell’incavo del mio collo; freme lì dove le mie dita lo hanno sfiorato.

Non abbiamo avuto nessun tipo di contatto intimo in questi mesi, nulla che sia andato oltre a qualche bacio talmente languido da strappare mugolii di approvazione e gemiti sommessi ad entrambi. Levi non mi ha mai forzato ad attenzioni non volute, anche se più volte abbiamo accennato all’argomento ed io ho confessato la mia più totale inesperienza. Ma oggi mi è impossibile non notare come il suo corpo reagisce ai miei sguardi e alle mie carezze, come si lasci andare a quel tipo di contatto più profondo; la sua pelle nivea è liscia come seta sotto i miei polpastrelli.

BORDERLINE - Ereri/Riren -Where stories live. Discover now