Capitolo 13: A Volte Tornano

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15 FEBBRAIO 2048, TORONTO, ORE 13:00.
"Passiamo ora alle notizie dall'estero.
In America.
A Detroit l'upgrade  voluto dalla Cyberlife,è avvenuto con successo ,ma risultano delle stranezze.
Difatti molti androidi che si erano alla torre dell' Azienda dopo aver ricevuto l'appuntamento da Nives, un RL900 un'addetta alle pubbliche relazioni, sono scomparsi.
Per le strade della città non si vedono più androidi domestici e quelli addetti alla sicurezza pubblica.
La Cyberlife stessa non ha voluto rilasciare dichiarazioni in merito."
"Non possiamo rimanere in silenzio" disse Kara, dopo aver spento la tv.
"Che intendi dire amore?" chiese Luther.
"Questo upgrade ha portato solo guai..hai visto come si è comportato Connor, quando l'abbiamo ospitato e  c'era la polizia alla nostra porta?!
Se scoprissero Jericho, a Detroit non ci saranno più robot e forse verranno anche in Canada per distruggerci.
Non lascio soli i miei amici" spiegò Kara.
"Non dirmi che vorrai andare a Detroit." disse enigmatico Luther.
"È quello che voglio fare.. Alice prepara una sacca.. prendiamo il necessario e partiamo."disse l'AX400 alla sua bambina.
"Kara..fermati e ragiona.. Che senso ha andare a Detroit per rischiare di morire? " supplicò Luther.
"Preferisco morire che doverli seppellire" disse Kara.
"Ed a nostra figlia non pensi?"
"Io seguirò mia madre. Se posso dare una mano, la darò.
Abbiamo aiutato Connor a scappare e tra androidi ci si aiuta." disse Alice.
Luther dovette arrendersi.
Appena preparata la sacca e aver chiuso bene la casa, si misero in macchina verso Detroit.

17 FEBBRAIO 2048, DETROIT, ORE 16:00.
Sono passati due giorni e a casa di Hank Anderson tutto andava per il verso giusto.
Hank e Jordan cominciarono a conoscersi.
"Quindi tu lavori al dipartimento.. Gavin è un buon tenente? " gli domandò Hank, con in una mano una bottiglia di Black lamb,un scotch wisky.
"Si.. anche se tratta in maniera rude alcuni androidi."
"Il lupo perde il pelo ma non il vizio" disse Hank, dopo aver bevuto un sorso.
In quel momento, qualcuno bussò alla porta.
Jordan, dalla cucina, andò verso l'uscio e vide dallo spioncino una figura.
" Chi è? " domandò Jordan.
" Stai indietro" urlò la voce e Jordan ascoltò la richiesta.
Hank percependo il pericolo, prese la bottiglia di scotch.
La porta si aprì con un calcio, ed esso  fu dato da Tiffany.
"Ciao mio caro ex." disse lei.
"Che ci fai di nuovo qui, Tiffany? " chiese Hank arrabbiato.
"Non si muova da lì" esordì Jordan, con la pistola puntata.
"Altrimenti che fai?" disse Tiffany con una voce dolce.
"Vattene da qui" gli suggerì l'ex tenente.
"Sono venuta a prendere la mia roba.. Dov'è Connor? " domandò Tiffany non vedendo comparire l'RK800.
"Non sono affari tuoi.. Non ti dirò dov'è andato il mio ragazzo." s'impose Hank.
"Il tuo ragazzo.. Chi sei.. Il suo paparino?" stuzzicò Tiffany, maligna.
"No.. Sono solo un padrone che vuole la sua libertà." gli rispose Hank.
"Molto commovente.. " disse Tiffany
ed estrasse dalla tasca della sua gonna..

La Maledizione di Connor [DETROIT BECOME HUMAN ]Wo Geschichten leben. Entdecke jetzt