Prologo

392 13 8
                                    

Il vento le sferzava i capelli.
Le labbra erano spaccate e mangiucchiate, dal freddo e dai suoi denti.

In quella cittadina le temperature erano stabili, se non afose, ma era sempre stato così, lei che era freddolosa, si copriva tanto, ma non riusciva mai a capire se quel freddo provenisse da dentro.

Se lo chiedeva spesso, si poneva la stessa domanda tutti i giorni: "Sono io quella sbagliata?" ma non era così.

Perché se lei fosse stata quella sbagliata, il mondo allora sarebbe stato solo un altro foglio dei suoi disegni stracciati.

Un altro fiore appassito sulla tomba del padre.
Un altro giocattolo arrugginito del fratellino.
Un'altra malattia della madre.

E infine, un'altra crepa sul suo cuore.

Ma lei sorrideva. Amava la vita. Amava tutto ciò che aveva intorno. Certo, i periodi no, capitavano a tutti, anche a questa ragazza dagli occhi blu elettrico, ma sorrideva lo stesso.

Perché sorridere per lei significava, magari, trasmettere la propria positività agli altri.

Sorridere significava anche, combattere i mostri interiori che la stavano divorando e vincere la battaglia.

Sorridere era...vita, la sua vita, ed era sempre stata la ragazza più forte di tutto il pianeta, perché nonostante tutte le difficoltà, aveva imparato a cavarsela e a non cedere.

E poi imparò a vivere in modo diverso, quando arrivò lui...



I'm back.

A weak point Where stories live. Discover now