Capitolo 24

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"Sono a casa!" Sperai che almeno uno dei due esseri viventi che vivevano con me in quella casa, mi avessero sentito. Quando poi vidi mia madre scendere dalle scale, mentre mi sorrideva, ne ebbi la conferma. "Quante altre volte devo dirti che non devi affaticarti a scendere così velocemente le scale?" La rimproverai andandole in contro per abbracciarla. Era tutto più bello, io che tornavo a casa e ricevevo l'abbraccio di uno dei miei genitori. E se ero fortunata, giorno come quello, anche un piatto caldo sulla mia tavola.

Mi salirono le lacrime agli occhi per quel piccolo gesto. Poteva sembrare banale, ma in casa mia non succedeva da tempo. "Mamma non dovevi" la ringraziai con gli occhi e quando entrai del tutto in cucina vidi mio fratello immerso con le mani e la bocca in una torta al cioccolato. Aveva le guanciotte piene e masticava a fatica, il viso era tutto sporco di cacao e non si era neanche scomodato di aspettarci o lasciarsi tagliare una fetta.

Scoppiai a ridere quando vidi la faccia contrariata di mia madre. "Dylan!" Lo richiamò e lui sobbalzò sul posto lasciando cadere il pezzettino che aveva tra le mani. "Mamma non devi mai lasciare una torta al cioccolato in giro per casa, se c'è Dylan" non riuscivo a smettere di ridere mentre guardavo mio fratello sporgere il labbro inferiore, per scusarsi, proprio come facevo io.

Nel frattempo recuperai Dylan e lo aiutai a scendere e poi a darsi una ripulita, mentre lasciai che mia madre si sedesse. Al resto avrei pensato io.

Ci sedemmo a tavola e pranzammo per la prima volta dopo tanto tempo, tutti e tre allegramente.

"Appena mi sarò ripresa del tutto, riprenderò i turni in ospedale, mi manca tanto lavorare" mia madre si espresse con felicità, mentre io mi rattristai. "Mamma non devi per forza, posso cercare un lavoro da fare dopo la scuola" mi alzai e iniziai a sparecchiare, perché quando mi sentivo così, non era un bene per me restare ferma ad un solo posto. "Non dirlo neanche per scherzo. Io adoro il mio lavoro e voglio ritornarci e poi tu hai già fatto tantissimo. Ti sei presa cura di me, di tuo fratello e della casa a soli diciassette anni. Hai fatto di tutto pur di non farci mancare niente, cosa che avrei dovuto fare io, come vostra madre e per questo non ti sarò mai tanto grata quanto adesso e non puoi neanche immaginare quanto io mi sia sentita in colpa, ma ora sono qui, per voi e più niente potrà abbattermi" Mi strinse in un abbraccio caloroso e mi scivolò una lacrima che raccolsi subito. La rassicurai, dicendole che tutto ciò che avevo fatto l'avevo fatto con amore e che lei non doveva scusarsi di niente, ma poi ripresi di nuovo a ridere quando Dylan, di sottecchi, si avvicinò di nuovo al piatto che conteneva la torta al cioccolato.

-

Erano passati giorni dal mio scontro con Ryan e il mio chiarimento con mamma. Ormai aveva ben capito che per lavorare doveva aspettare come minimo l'inizio dell'anno nuovo, anche perché non glie lo avrei permesso. Le vacanze di Natale erano quasi vicine e i miei amici stavano cercando di organizzare qualcosa sulla casa in montagna di Cody. Avevo pensato di rifiutare, ma quando Gabrielle si è presentata fuori casa mia, con grande sorpresa di mia madre, mi avevano convinto entrambe ad andarci. Nonostante ciò, volevo passare il natale con la mia famiglia, per questo, eravamo scesi ad un accordo, avremmo trascorso lì solo quattro giorni, dal venti al ventiquattro. Ma avevo ancora molto tempo per pensarci, infondo dicembre non era neanche ancora arrivato.

Ritornando a Ryan, non sapevo se anche lui fosse stato presente per quella piccola vacanza, anche perché nessuno lo vedeva da ormai qualche giorno. A detta di Noah, l'ultima volta che l'aveva visto fu lo stesso giorno in cui io ci discussi.

Era sabato, e quella sera ci sarebbe stata la solita festa settimanale ed io avevo deciso di andarci visto che era abbastanza tempo che non uscivo di casa e poi anche perché avrei voluto finalmente indossare il vestito che mia madre mi aveva regalato due giorni prima. Era uscita per fare una passeggiata e la spesa, ed io mi ero un po' imbronciata con lei, ma quando ha tirato fuori quel perfetto vestitino color talco, mi ero rilassata subito. Le sue parole mi avevano incoraggiato ad accettarlo con gande gioia, perché aveva detto di averlo scelto apposta per me, aveva subito pensato che potesse mettermi in risalto le forme senza essere volgare e che poi avrebbe tanto richiamato il colore dei miei occhi.

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