Capitolo 3

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La mattina seguente mi svegliai con mio fratello che praticamente saltava sul mio letto. "Dylan, giuro che ti ammazzo" borbottai con la voce impastata dal sonno e la testa al di sotto del morbido cuscino.
"Devi accompagnarmi a scuolaaaaa!" Inizió ad urlare quel pazzo. "Ma è ancora presto, sono appena le..." afferrai il cellulare da comodino per guardare l'orario e per poco non caddi dal letto e mi strozzai con la mia saliva "...mancano dieci minuti alle otto" urlai saltando giù dal letto.

Guardai mio fratello che fortunatamente era già vestito e aveva indossato il suo grembiule. Più i giorni passavano e più mi rendevo conto che Dylan stava diventando un piccolo ometto cresciuto troppo in fretta.

Corsi in bagno per lavarmi, indossare qualcosa di decente e correre di nuovo.

Calcolando che Dylan sarebbe dovuto entrare alle otto e dieci a scuola mentre io alle otto e venti, ero praticamente in super ritardo.

Cinque minuti dopo, m'infilai le scarpe, preparai la colazione, aspettai che mio fratello finisse di mangiare ed uscimmo di casa alle otto e sette minuti.

"Perché non mi hai svegliata prima Dyl?" Chiesi al pestifero correndo e trascinandolo. "Perché tu ti svegli sempre prima di me, non pensavo stessi ancora dormendo." Mi rispose con l'affanno. "Ho dimenticato di azionare la sveglia ieri sera, per questo"

La scuola di mio fratello era al centro tra la nostra casa e il mio liceo, quindi non era tanto lontana, e per questo, alle otto e dieci in punto, arrivammo lì fuori.

"Mi verrai a prendere tu?" Mi abbassai alla sua altezza e gli sistemai i capelli castani, mentre lui respirava velocemente per colpa della corsa.
"Si, saró qui alle tredici esatte" gli diedi un bacio sulla testa e lui corse verso Marcus, il suo migliore amico, salutandomi con la manina.

Lo guardai fin quando non scomparve dietro il portone bianco, poi estrassi il mio telefono dalla tasca e mandai un messaggio ad Arleen per dirle che sarei andata a piedi a scuola.

Quella mattina dimenticai di infilare una felpa nel mio zaino, per la fretta, e inutile dire che nemmeno a metà strada, iniziai a sentire freddo.

Passeggiai per le stradine di Orlando, adoravo la mia città, ma se prima o poi le cose si sarebbero messe bene, me ne sarei andata, avrei portato mia madre e mio fratello, probabilmente, con me, ma molto sicuramente, avrei preso il primo volo e avrei attraversato l'oceano per raggiungere l'altra parte del mondo.

Orlando era un posto pieno di ricordi e la maggior parte di questi, erano ricordi orrendi.

Avevo appena azionato la mia playlist, quando una macchina ad alta velocità, mi sfrecciò vicino. Lasciai perdere e continuai per la mia strada.

Ovviamente, arrivai a scuola con cinque minuti di ritardo, visto che me la presi comoda, però intendiamoci, l'avevo semplicemente fatto apposta, volevo direttamente entrare in classe per non subirmi le occhiatine di Cody e Charlotte, Scott he era inquietante e Noah che probabilmente era quello che mi stava più simpatico.

Varcai le porte del grande edificio, raggiunsi la mia classe e fortunatamente, mi accorsi che la professoressa non era ancora arrivata. Andai al mio posto, di fianco a Charlotte "Hey straniera!" Urlò la mia amica. "Hey pazza!" La salutai con un raggiante sorriso e presi posto. "Al, volevo dirti che mi dispiace per ieri sera, ma...credo che Cody mi faccia un brutto effetto" le appoggiai una mano sulla spalla e la strinsi forte "Ma non pensarci nemmeno, ieri ero io la rompiscatole, non devi scusarti di niente, solo sappi che su Cody, la penso esattamente con te" la rassicurai sorridendole, perché le miei migliori amiche, venivano prima di tutto, e non averle con me, mi distruggeva più di qualsiasi altra cosa.

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