Capitolo IX

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I giorni dopo il trapianto erano stati asfissianti, Sasuke si sentiva intrappolato dalle tenebre che circondavano i suoi occhi così simili a quelle che attanagliavano la sua anima da molto prima. L'Uchiha era cresciuto vedendo sempre più degli altri ed essendo indipendente, motivo per cui ritrovarsi completamente cieco e dipendente dagli altri l'aveva mandato in crisi, nessuno riusciva a stargli troppo vicino senza essere minacciato di morte. Tutti tranne Naruto, che nonostante il cambiamento drastico nel suo carattere, era ancora l'unica persona capace di prendere il moro per il verso giusto. I due ragazzi avevano passato quattro giorni costantemente insieme, il primo aiutava il secondo a fare tutto: mangiare, vestirsi e spostarsi, tutto sorprendentemente senza lamentele da parte di nessuno dei due.

I racconti erano stati tanti sussurrati mentre entrambi non riuscivano a prendere sonno, vicini sullo stesso letto ed i ricordi li travolgevano come un fiume in piena annegandoli, l'unica possibilità di salvezza era l'altro per entrambi. Non era più una strada a senso unico in cui Naruto era luce e Sasuke buio, erano diventati entrambi buio ma erano l'uno la luna e le stelle dell'altro capaci di rischiarare anche se di poco il nero assoluto. Nei momenti in cui Sasuke non aveva bisogno del suo aiuto Naruto si allenava, insieme a Kurama nel luogo in cui il demone volpe era contenuto, per migliorare la loro coesione e poter essere quindi una buona squadra in battaglia con discreti risultati, soprattutto considerando il poco tempo che avevano.

Madara era sparito subito dopo l'intervento, dicendo che sarebbe andato a sistemare alcuni preparativi per l'inizio della guerra ed aveva lasciato a fargli da guardia Zetsu. Che per conto suo non aveva fatto nulla oltre a sparire per la gran parte della giornata. Nessuno dei ragazzi si era però fatto domande, Karin ogni giorno si preoccupava di curare Sasuke, le cui ferite si stavano rigenerando ad un ritmo abbastanza veloce. Suigetsu e Jugo avevano invece approfittato del tempo libero per allenarsi un po', cosa che i due ninja di Konoha avrebbero fatto volentieri se solo non avessero avuto un chiaro impedimento.

Naruto era più felice di Sasuke quando finalmente era arrivato il giorno di togliere le bende e quindi di partire per uccidere Danzo, non ne poteva più di sorbirsi Karin che si lamentava perché il moro preferiva il biondo a lei, irritando così maggiormente il diretto interessato che a fatica riusciva a trattenersi dallo strapparsi le bende ed ucciderla sul posto.

Gli occhi di Itachi erano uguali in tutto e per tutto quelli di Sasuke, Naruto si era inconsciamente tranquillizzato quando aveva visto il nero pece che contraddistingueva da sempre lo sguardo dell'amico. Il moro dal canto suo era sempre uguale a se stesso, anche se era evidente la sua serenità data dall'essere tornato autonomo. I preparativi per partire erano stati ultimati in poco tempo e prima che Madara tornasse i due giovani ninja erano partiti verso Konoha.

Zetsu li aveva portati fuori dal covo bendati, perché nonostante fossero alleati Madara continuava a non fidarsi del tutto nel condividerne la posizione con loro, aveva anche consegnato loro una serie di fascicoli che racchiudevano le informazioni in loro possesso su Danzo per poi sparire sotto il terreno, una volta all'esterno e rimasti da soli avevano impiegato diversi secondi per comprendere a pieno la loro posizione e dedurre quindi quale strada prendere. Avevano scoperto di non trovarsi poi molto lontano dalla loro destinazione, sarebbe bastato poco più di un giorno senza bisogno di strafare ed annettendo anche una pausa notturna.

Le prime ore erano state piuttosto tranquille nonostante fossero all'erta e sebbene tenetassero in ogni modo di nascondere i loro chakra, correvano lo stesso il rischio di essere scoperti sarebbe bastato anche solo un ninja del clan Hyuga per scovarli ed a quel punto in minoranza numerica, senza l'effetto sorpresa la loro disfatta sarebbe stato praticamente un dato certo. Per Naruto l'impresa era anche più difficile che per Sasuke, egli infatti avendo di per sé  un chakra fin troppo riconoscibile ed inoltre quello di Kurama, entrava in posizione d'attacco ogni volta che arrivava alle sue orecchie un rumore di qualsiasi tipo. Motivo per cui nei momenti in cui si trovavano in zone più abitate, ed i loro chakra erano quindi meno distinguibili perché mischiati a quelli della massa, Sasuke controllava grazie allo Sharingan che l'altro non sforasse.

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