Fiftyfour.

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Non so da quanto tempo sto rivivendo con la mente tutta mia storia con Lauren, dall'inizio alla fine distruggendomi ancora di più ma è più forte di me, non riesco a non pensare, a non pensare tutto quello che è stato, a non pensare a lei. Guardo la chitarra che ho tra le mani e faccio un piccolo sorriso ricordando quando lei venne a casa mia per la prima volta e mi chiese di suonare qualcosa, alla fine stavamo cantando insieme Perfect, ha una voce così bella lei. Lei è tutta bella, è bella dentro e fuori. È dolce, fragile, protettiva verso chi ama e poi ha il sorriso più bello del mondo, quando sorride mi si illumina il cuore, i suoi occhi bellissimi anche se vuoti, tristi e stanchi. Ho amato Lauren e la amo ancora, la amo da impazzire e non voglio perderla solo che ha la testa dura e se non permette a nessuno di aiutarla sarà la fine per lei.

«Loving you had consequences». Canticchio mentre suono le note sulla chitarra lasciando andare le mie emozioni e anche qualche lacrima che scappa senza permesso.

«Loving you was young, and wild, and free. Loving you was cool, and hot, and sweet. Loving you was sunshine, safe and sound, a steady place to let down my defenses..
But loving you had consequences».

Scoppio a piangere dopo aver buttato fuori queste parole suonando qualche nota. Amarla ha avuto delle conseguenze, amarla ha delle conseguenze.

La porta si apre e mia sorella si affretta a sedersi accanto a me per abbracciarmi e consolarmi mentre mi accarezza i capelli. Lo sa, lo sa che mi manca da impazzire ma lei non può fare nulla, come non posso io, come non può Dinah. Mia sorella sa cosa sta passando Lauren, con lei parlo tranquillamente so che capisce e ho bisogno di un consiglio.

«Emily cosa devo fare? Dio non voglio che lei muoia». La stringo forte mentre lei passa più volte la mano sulla mia schiena.

«Non lo so Mila, davvero non lo so». Sento che sospira.

«L'unica cosa che puoi fare è parlare con Dinah, mettervi d'accordo e convincere Lauren una volta per tutte, farle capire che non è sola e che si sta uccidendo». Propone mentre con una mano asciuga le mie lacrime ed io ragiono sulla sua proposta.

«Farò di tutto per lei». Detto questo prendo il telefono e chiedo a Dinah se possiamo vederci e lei risponde che mi verrà a prendere alle quattro, cioè tra un'ora e dovrei iniziare a darmi una sistemata, sono inguardabile. Ringrazio mia sorella che va via per lasciarmi preparare e dopo vado in bagno per fare una doccia veloce, in seguito scelgo i vestiti da indossare e quando finisco sistemo un po' la stanza che è un casino. All'ora indicata, Dinah, arriva ed io appena sento il clacson della sua auto esco di casa per poi salire su di essa, salutare la mia amica e partire. Decidiamo di andare nel bar vicino al parco, un posto abbastanza calmo e tranquillo per poter parlare senza avere la gente troppo attaccata.

«Allora Mila, che succede?». Chiede preoccupata e in effetti dal messaggio che le ho mandato sembravo disperata.

«Non voglio starmene con le mani in mano». Affermo e prima di continuare aspetto che il cameriere posi le ordinazioni sul tavolo, quando va via continuo.

«Sono ferma già da troppo». Lei capisce subito a cosa mi riferisco.

«Lo so Mila e credimi, ho provato a parlare con lei ma vuole stare sola, ha paura di ferirci». Sospira portandosi le mani sulla fronte.

«Bisogna farle capire che ha noi, non è sola e che così si ucciderà e basta». Continuo per poi bere un sorso di cioccolata calda.

«Le sue sorelle sono molto, molto preoccupate, non riescono neanche loro a farla ragionare, figuriamoci noi». Risponde bevendo anche lei.

Ice Heart ||Camren||Where stories live. Discover now