Sixtyone.

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«Dovresti calmarti».

«Ho troppa ansia. Forse non passo e mi devo rassegnare». Sospiro buttandomi letteralmente sulla sedia in plastica facendo rimbombare un sospiro nel lungo corridoio vuoto.

«Lauren, mettiamo in chiaro una cosa, sei praticamente migliore di tutte noi messe insieme nello studio. Ti sei ammazzata studiando e all'esame non hai smesso di parlare un attimo».

«Non esageriamo». La nera mi guarda male.

«Ti hanno dovuta fermare i professori!». Esclama ed io la guardo per poi scoppiare a ridere a causa della sua espressione e lei, ride subito dopo.

«Sai Normani, volevo scusarmi anche con te». Inizio interrompendo alcuni minuti di silenzio. Sento che lei mi punta gli occhi addosso seguendo il mio discorso.

«Sono stata un mostro in questi anni. Mi dispiace molto di aver trattato male te e il tuo gruppo». Sospiro scusandomi con lei. Mi son voluta scusare con Ally e con lei, soprattutto perché ho riconosciuto i miei sbagli, loro sono le migliori amiche della mia ragazza, è giusto che io mi scusi.

«Ammetto che ti odiavo e avevo paura che tu potessi fare del male a Camila, lei è una sorella per me. Ma ho imparato a conoscerti Lauren, e mi sento anche in colpa ad aver pensato quelle cose».

«Non devi sentirti in colpa».

«Ti voglio bene». Sorride lei.

«Te ne voglio anche io». Lei mi abbraccia ed io ricambio. Sentiamo qualcuno venire verso di noi, quando alzo lo sguardo vedo Camila, Dinah e Ally venire verso di noi, io sorrido e vado verso la mia ragazza abbracciandola forte.

«Lolo». Sorride sul mio collo e il mio cuore perde un battito.

«Ciao Camz». Le bacio la testa e lei mi guarda sorridendo per poi prendere il mio viso tra le mani e posare le sue labbra sulle mie.

«Dio finalmente ti hanno dimessa». Mi guarda ed io semplicemente sorrido vedendo la sua felicità e sentendo la mia aumentare. Mi hanno dimessa questa mattina e mi sento davvero molto meglio. Ieri ho fatto l'esame orale e oggi espongono i risultati nella vetrina sulla parete che c'è nell'aula davanti a noi. Sono abbastanza in ansia per i risultati.

«Siete venute insieme?». Chiede Dinah.

«No, ci siamo incontrate qui e vi stavamo aspettando per andare a vedere i voti». Risponde Normani.

«Mancano solo..».

«Siamo qui». Ally viene interrotta da Jesy e Leigh-Anne mentre ci raggiungono. Insieme prendiamo un respiro ed entriamo nella stanza. Tutte noi andiamo a cercare il nostro nome e appena vedo il mio, prendo un ultimo respiro e continuo a leggere. Sorrido vedendo di essere passata e con un voto più che ottimo, cento.

«Con quanto sei uscita?». Chiede Camila guardandomi.

«Cento». Sorrido e lei mi abbraccia forte.

«Sono così felice per te».

«E tu?». La guardo.

«Novantasette». Sorride ed io ricambio.

«Complimenti Camz». Subito dopo la bacio. Quando tutte abbiamo finito di guardare i voti usciamo insieme e, essendo pomeriggio decidiamo di andare in un bar per parlare del viaggio che ci sarà a breve.

«Siamo tutte d'accordo per Los Angeles?». Chiede Ally e tutte noi approviamo.

«Quando partiamo?». Chiede Jesy.

«Perché non la prossima settimana?». Propone Leigh-Anne.

«Si può fare, Dinah?». Mi volto verso Dinah ma è strana, troppo strana. Ha lo sguardo perso nel vuoto e sembra abbastanza giù.

«Dj che succede?». Lei mi guarda e scuote la testa, facendomi capire che non vuole parlarne. Riprendiamo il discorso di prima organizzandoci meglio per il viaggio anche se sono un po' preoccupata per Dinah. Le parlerò in un altro momento, magari da sola.

Quando ci salutiamo con le altre io resto con Camila per stare un po' insieme, decidiamo di andare al parco e sederci sul prato, ai piedi di un albero e mi godo finalmente un po' tranquillità che provo in questo momento e spero che duri per sempre.

«Come stai?». Camila mi guarda ed io le sorrido.

«Sto bene Camz, sto davvero bene». Lei sorride e mi bacia, in questi bacio sento tutto l'amore che lei prova e il mio cuore aumenta i battiti, così veloci che tra poco esce fuori dal petto. Passa un dito sulle cicatrici che ci sono sulle braccia e vedo che sorride sapendo che è ormai una cosa passata.

«Sono così felice che adesso tu stia bene». Stringe forte la mia mano ed io sorrido baciandole la testa. Per via del troppo caldo, pochi minuti dopo, decidiamo di andare a casa mia e insieme facciamo una lista di cose da portare nel viaggio. Parliamo di quello che faremo e di quello che vedremo fino a sera e alla fine decidiamo di cenare insieme e lei decide anche di restare a dormire. Mentre cuciniamo qualcosa sento suonare il campanello così, mi dirigo verso la porta per poi aprirla. Mi blocco vedendo chi ho davanti e sento le lacrime iniziare ad uscire senza sosta, il mio corpo inizia a tremare e il fiato manca.

«Papà?».


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Buuuuona sera e scusate se ieri non ho postato ma purtroppo come ben sapete, la scuola uccide.

Vi piace questo capitolo? L'ho scritto un po' di fretta, spero sia decente.

Dai commentate susu, parliamo un po'.

-Ila

Ice Heart ||Camren||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora