Twentythree.

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{Camila}

Da circa un'ora sono seduta su questi autobus, con le cuffie nelle orecchie e lo sguardo rivolto fuori con la testa appoggiata al finestrino. Viaggiare di notte mi piace, soprattutto con la musica nelle orecchie, é una cosa che mi rilassa. Non si tra quanto arriveremo a Manchester ma stare qui non mi dispiace, almeno di notte, non ho molta fretta di scendere adesso, sará anche la stanchezza. É tutto così strano, non smetto di pensare a Lauren, quella ragazza é misteriosa, é un segreto ma mi piace, mi piace tutto di lei, i suoi occhi, i suoi capelli, il suo sorriso, lei é bellissima ed é una ragazza dolcissima, non capisco perché sia scontrosa o sempre arrabbiata con gli altri, a quanto vedo, con le persone che le vogliono bene non é affatto così, anzi, il contrario. Quando mi giro alla mia destra mi blocco, sorpresa di vedere Lauren accanto a me e non Dinah.

«Lauren? Ma non c'era Dinah?». La guardo confusa togliendomi una cuffietta.

«C'era. Adesso é accanto a Normani da circa dieci minuti».

«Non mi sono accorta di niente». Affermo tra me e me.

«Cosa ascolti?». Chiede prendendo l'auricolare e metterlo all'orecchio. Ascolta per qualche secondo e dopo toglie la cuffietta.

«Ti piace Ed Sheeran?». Chiede ed io annuisco sorridendo.

«A te?». Chiedo.

«Anche». Lei risponde ed io le porgo una cuffietta sorridendo, lei sorride e la prende per poi metterla all'orecchio.

«Non vedo l'ora di arrivare». Afferma e la guardo.

«Non ti piace viaggiare?». Le domando.

«Nob su di uno scomodo autobus con tanti vecchi che danno ordini e con ragazzini che prenderei volentieri a pugni». Afferma con disprezzo facendomi ridacchiare.

«In effetti hai ragione».

«Lo so che ho ragione. Per fortuna tra un'ora dovremmo arrivare». Annuisco alle sue parole e dopo nessuna delle due parla. Il viaggio continua tranquillo tranne qualche minaccia da parte di Lauren verso
Dinah e Normani che sclerano per non so quale motivo insieme, facendomi ridere ogni volta. Quando finalmente arriviamo é l'una di notte, tutti scendiamo e seguiamo i prof mentre le valigie vengono scaricare.

«Cabello e Jauregui la vostra stanza é la 417». Afferma e ci da la chiave, dopo prendiamo le nostre valigie e inisieme alle nostre amiche saliamo, anche questa volta le stanze sono vicine. Ci salutiamo e ci diamo la buona notte con tutte per poi entrare. Non guardo neanche com'é datta la stanza, corro in bagno a sciacquarmi mani e faccia e dopo vado in camera da letto dove vedo Lauren ferma. Non capisco cosa stia guardando e così mi avvicino.

«Lauren che succ-»  Aooena mi fermo accanto a lei capisco di cosa si tratti. Invece di due letti c'é un solo letto grande.

«Vado a dirlo alla hall». Affermo ma lei mi ferma per un braccio. Alzo lo sguardo e i nostri sguardi si incrociano.

«Non...non preoccuparti. Per me non fa nulla, possiamo fare tutto dopo. Ma se a te non va bene possiamo anche chiedere ora». Continua.

«Per me va bene, davvero, non ho problemi, nonncredo troveremo altre stanze e ci vorrebbero anche soldi che non ho con me. E poi, il letto é abbastanza grande». La guardo e sorridiamo entrambe. Ognuna di noi si cambia cambia e dopo chiuso la finestra e la tenda. Quando arrivo davanti al letto Lauren mi guarda.

«Sappi che io sto qui, lontana dalla finestra».

«Per me va bene, ma perché?». Chiedo inclinando leggermente la testa di lato.

«Odio la luce».

«Ma ho chiuso la tenda». Rispondo indicando la finestra.

«É uguale». Afferma buttandosi sul letto e facendomi ridacchiare, alzo le coperte e mi sdraio nel letto. Vedo Lauren che guarda il soffitto con le braccia incrociate dietro la testa, ne approfitto per guardarla. É bella, é bellissima e tutto di lei mi attrae. Non é come tutti pensano, ne sono sicura, la sua é un'armatura.

«Tutto bene?». Le chiedo e lei mi guarda senza rispondere per alcuni secondi.

«Penso, Camila». Il mio nome detto da lei mi fa venire i brividi.

«Penso al fatto che é tutto cosí strano». Guarda in alto.

«In che senso?». Chiedo non capendo, lei si gira e mi guarda.

«Con te sono diversa Camila». La guardo dopo queste parole.

«Cambio, sono diversa, é come se tu mi capissi e un po' metti luce nel mio buio. Ti ringrazio, in questi pochi giorni ci sei stata. Era da quando mio fratello é finito in ospedale che non c'era nessuno piú accanto a me. Quindi grazie». Afferma guardandomi e ipnotizzandomi con i suoi occhi.

«Ci saró sempre Lauren». Affermo e rimaniamo a guardarci per un periodo lungo e dopo, all'improvviso, la abbraccio. Lei sembra sorpresa ma dopo mi abbraccia.

«E grazie a te, sono stata bene in poco tempo». Affermo stringendola e sorrido, sento che sorride anche lei. Un suo abbraccio, i battiti aumentano, il respiro si fa corto e il suo odore meraviglioso mi invade mentre le sue braccia mi stringono, mi stringono facendomi sentire al sicuro, facendomi sentire a casa. Non so per quanto rimaniamo cosí, so solo che non riesco a staccarmi e non si stacca neanche lei, mi addormento all'improvviso senza sentire piú niente, solamente il suo calore che mi riscalda.

*****

Nuovo capitolo, spero vi piaccia. Scusatemi per il ritardo.

P.s.
Scusate gli errori. :)

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