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Yoongi ghignò e si girò verso Jimin, smettendo così di dargli le spalle. Era completamente bagnato, proprio come il ragazzo che ora stava di fronte a lui con un'espressione perplessa sul volto, intento a capire a cosa stesse pensando il corvino di tanto malsano da portarlo a rivolgergli un sorriso sbieco.

Così, approfittando dello stato di confusione del biondo, Yoongi afferrò prepotentemente una grande ciocca di capelli del suo capo e lo costrinse ad inginocchiarsi, provocandogli un dolore fortissimo a causa del suo tirare violento.

"Ahia, Cristo, ma che ti dice il cerv-" non fece in tempo di terminare di lamentarsi, che il suo sguardo si alzò, trovandosi di fronte al membro di Yoongi. Spalancò gli occhi per la sorpresa: non si sarebbe mai aspettato di dover risolvere il problemino di un suo dipendente di prima mattina, e per giunta nella doccia di casa sua. Eppure, l'idea non lo schifava per nulla; Yoongi era proprio un bel ragazzo, e doveva ammettere che ciò che era accaduto tra di loro quella notte non era stato niente male. Certo, era ubriaco e aveva ricordi confusi, alcuni proprio assenti, ma in compenso sapeva in cuor suo di aver provato un piacere che non sentiva sulla propria pelle e dentro di sé da decisamente troppo tempo.

Yoongi gli accarezzò la testa e lo guardò, mordendosi il labbro inferiore.

"Apri la bocca" gli ordinò con voce roca, mentre con la mano teneva il proprio membro, strofinandone la punta sulle labbra gonfie di Jimin. Il vapore dell'acqua calda che usciva dal soffione della doccia avvolgeva completamente i loro corpi, e il biondo, senza opporre resistenza, aprì la bocca in automatico, accogliendo il membro del corvino nella propria cavità. Si assicurò di mantenere gli occhi incatenati a quelli di Yoongi, che non smetteva di guardarlo con una lussuria immensurabile. Sentendo di aver bisogno di un sostegno per poter compiere al meglio i movimenti, Jimin strinse con le mani le cosce magre del maggiore, sua unica fonte di equilibrio.

Non appena Yoongi sentì le labbra magiche del capo chiudersi attorno alla sua lunghezza, un gemito profondo uscì dalla sua bocca. Diamine, adorava vedere che Jimin lo assecondava in quel modo, senza opporre resistenza o lamentandosi, e soprattutto completamente sotto al suo controllo.

Il minore iniziò a muovere meccanicamente la testa, avanti e indietro, mantenendo un'andatura lenta ed estenuante, cosa che portò fuori di testa Yoongi, il quale chiuse gli occhi per il piacere e sorrise.

"Bravissimo," si complimentò, iniziando poi a muovere il bacino per aiutarlo, senza smettere di accarezzargli la testa. "d-di più" gemette.

Allora Jimin strinse con entrambe le mani la base del suo membro e si allontanò, tanto per vederlo soffrire un po'. Prese poi a dare dei baci dolci e quieti sulla punta, e infine passò la lingua sui lati.

Ogni movimento compiuto dal ragazzo erano lenti, troppo lenti per Yoongi, ma questo era lo scopo del biondo: farlo impazzire. Si riteneva bravo, in questo tipo di cose, che perlomeno faceva con piacere, in tutti i sensi. Lavorare nell'azienda cedutagli dal padre, invece, non era proprio uno spasso per lui, che si era ritrovato da un giorno all'altro a dirigere una ditta talmente famosa come quella. Il carico di lavoro a cui era sottoposto non solo lui, ma anche i suoi dipendenti, lo portava a non avere neanche un momento per se stesso.

"C-cazzo," il respiro di Yoongi si fece irregolare, accompagnato da dei gemiti gutturali. "p-potrei venire anche solo guardandoti" commentò ansimando.

Lo sguardo famelico del dipendente era incollato a Jimin da quando si era voltato per farlo inginocchiare con forza sul pavimento scivoloso di quella doccia, diventato ora il covo del peccato che stavano commettendo, ovvero abbandonarsi completamente alla lussuria e al piacere carnale.

Jimin si stava divertendo, ma davvero tanto. Sorrise soddisfatto.

"Provamelo" disse. Yoongi sorrise, incredulo.

"Pezzo di merda" si morse il labbro. "Finisci il tuo lavoro"

"Ti licenzio, Yoongi" lo provocò allora il biondo, sicuro che da lì a poco sarebbe venuto a causa dei piccoli baci che di continuo posava sulla punta del suo membro. "Ti licenzio prima o poi" detto ciò socchiuse le labbra e riprese il lavoro di pochi minuti prima, ma questa volta aumentò la velocità fin da subito, facendolo gemere un po' più forte.

Yoongi tirò di nuovo le ciocche dorate di Jimin e ricominciò a muovere il bacino, spingendo dentro alla gola del minore, il quale, preso alla sprovvista, gli strinse le cosce e chiuse gli occhi.

"L-lo faresti solo perché così scoparmi ti verrebbe più facile" osservò Yoongi, andando a colpire direttamente il cuore di Jimin, il quale non avrebbe potuto affermare il contrario. Il dipendente Min Yoongi, beh, di certo lo attraeva, sì, tutto sommato era un bel ragazzo, rispondeva un po' troppo per i suoi gusti, ma in fondo compiva il suo lavoro in modo impeccabile, ogni santo giorno.

Qualche altro movimento del bacino e alla fine Yoongi cedette, venendo all'interno della gola di Jimin con un ultimo gemito. Il minore ingoiò immediatamente, di nuovo senza opporre resistenza, e si allontanò di poco per cercare di riprendere fiato. I pensieri subito lo inondarono: aveva appena fatto un pompino al suo dipendente... nella doccia. Maledetto lui e i suoi ormoni a palla. E maledetto Yoongi, troppo bello per essere in grado di resistergli.

"Chi ha detto che voglio scoparti ancora?" gli chiese Jimin, con una nota di serietà nella sua voce, che però non corrispondeva alla luce che brillava nei suoi occhi, i quali urlavano lussuria ad ogni movimento delle pupille e delle iridi scure.

Yoongi lo aiutò a tirarsi su.

"I tuoi occhi" rispose poi, prendendolo dal volto con entrambe le mani e unendo le loro labbra in un bacio diverso da quelli della sera precedente, forse con più amore e dolcezza, cose che, però, Jimin non riuscì a percepire, perché ora tormentato dai sensi di colpa.

"Oh..." si limitò a dire, abbassando lo sguardo. "I-io... esco, altrimenti la bolletta dell'acqua rischia di aumentare fin troppo e resterai al verde" ridacchiò nervosamente.

"Tanto sei tu a pagarmi lo stipendio, ci sta un aumentino, no?" disse Yoongi con tono divertito, ma quella che doveva essere una semplice battuta non venne presa allo stesso modo dalla mente di Jimin, la quale iniziò a fargli pensare che, probabilmente, il corvino fosse andato con lui solo ed esclusivamente per i soldi.

Così Jimin uscì spedito dalla doccia e prese la prima asciugamano che trovò. Non voleva fargli notare che ci fosse rimasto male, sarebbe stato stupido oltre che imbarazzante, in fondo rimanevano sempre lui il capo, e Yoongi il dipendente.

"Un aumentino? Mio padre non mi lascerà mai"

Yoongi prese anche lui un asciugamano, che legò attorno alla vita stretta.

"L'azienda ormai è tua, il babbo può fare ben poco" rise. "o sbaglio?" disse, andando davanti al lavandino e prendendo un pacchetto di spazzolini nuovi, in modo da darne uno a Jimin, il quale lo prese ringraziandolo a mezza voce.

"Niente aumento, mi dispiace" affermò successivamente, accompagnando la frase con una piccola risata.

Yoongi mise il dentifricio su entrambi gli spazzolini, ma quando vide Jimin portare il proprio alla bocca, si perse a guardare il suo riflesso nello specchio e, di conseguenza, la sua mente cominciò a divagare.

'È veramente bello... delicato, sa essere anche simpatico e amabile, deve essere protetto... m-ma cosa dico? Yoongi, è solo una scopata come tutte le altre... anche se nessuno mi ha fatto battere il cuore come sta facendo lui. Ma perché anche solo guardarlo mi fa questo?'

Work hard, Min Yoongi || •yoonmin• [REVISIONE]Место, где живут истории. Откройте их для себя