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Yoongi invitò i propri amici e il capo a sedersi, con quell'immancabile sorriso beffardo che faceva tanto innervosire Jimin.

Mentre quest'ultimo si stava per sedere, il corvino mise in modo automatico una mano dietro alla sua schiena per sollecitarlo a prendere posto, nonostante fosse quello che già stava facendo.

Hoseok, ovviamente, si sedette vicino a Taehyung. In questo modo i quattro ragazzi erano posti gli uni di fronte agli altri, dato che il tavolo era rettangolare. Al centro di esso vi era un contenitore dei condimenti e un biglietto con su scritto il nome "Hoseok" a caratteri cubitali, che era stato posizionato da un cameriere quello stesso pomeriggio.

Jimin si guardò intorno per l'ennesima volta in soli cinque minuti, constatando che fosse l'unico presente con un'espressione seria in volto. Purtroppo gli era difficile togliersela, siccome la teneva per tutta la durata della giornata. Perfino quando tornava a casa per cenare con suo padre, non riusciva a levarla e a sostituirla con una più tranquilla, rilassata e serena. Jimin era costantemente teso, forse perché non aveva amici con cui uscire e quindi non si svagava, e perciò finiva per tenersi tutto dentro.

Ma quella sera era la prima volta dopo anni che non usciva con degli amici. Certo, Yoongi, Hoseok e Taehyung non li considerava tali, però erano... colleghi. Dipendenti. Persone che avevano dei contatti con lui. E ciò era nuovo, e anche bello, per uno come Jimin.

Dopo questi pensieri il biondo sentì il proprio volto rilassarsi piano piano.

'Per una sera posso lasciarmi andare', pensò infine prendendo la carta del menù che era sopra al tavolo, per poi sfogliare le pagine rigorosamente plastificate.

"Non ho mai mangiato thailandese" ammise ad un tratto. Hoseok e Taehyung lo guardarono sorpresi: non perché lo trovassero strano, quanto piuttosto perché nemmeno Yoongi lo aveva mai provato.

"Nemmeno io" rispose difatti il corvino, "scegliamo a caso e speriamo che sia buono" aggiunse poi.

Jimin allora fece scorrere il polpastrello ruvido dell'indice lungo le varie pagine, finché si fermò su un piatto che lo attirò molto.

"Credo che prenderò questo..." mormorò.

Yoongi lo guardò.

"Come si chiama?"

"Larb... è un tipo di insalata composto da carne accompagnata da cipolla rossa dolce, menta fresca, salsa di pesce, granella di riso tostato e lime" rispose il biondo, leggendo gli ingredienti scritti sotto al nome della pietanza.

"Allora lo prendo anche io"

Questa semplice e innocente affermazione del maggiore fece ribollire il sangue nelle vene di Jimin, che tanto disprezzava quando qualcuno imitava le sue scelte, o peggio, le copiava.

Hoseok si occupò di chiamare il cameriere, il quale non era altro che un ragazzo thailandese dai tratti giovani e la pelle abbronzata. Non appena finirono di ordinare e il cameriere si voltò, il biondo guardò infastidito Yoongi, che aveva commesso l'enorme errore di ordinare il suo stesso piatto.

"Continui a copiarmi, prima dici che non hai mai mangiato thailandese come me, adesso ordini perfino lo stesso cibo che ho scelto io!" protestò prendendo un pacchetto di grissini dal centrotavola.

Il maggiore sorrise.

"L'avevo detto che avrei preso lo stesso, Jimin"

Jimin.

Lo aveva chiamato per nome.

Il biondo finse di non aver sentito. Ovviamente gli aveva dato fastidio, ma non aveva intenzione di rovinare la serata a tutti soltanto per colpa della sua permalosità.

Work hard, Min Yoongi || •yoonmin• [REVISIONE]Onde histórias criam vida. Descubra agora