~Sul pezzo finale.~

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Ciao.
Qui siamo sempre meno e io sono sempre meno io.
La mia raccolta di riflessioni libere non la legge nessuno, e chi la legge non lascia commenti che mi facciano capire se sto scrivendo stronzate o se incontrano il proprio pensiero nelle mie parole.

So che Dario ha letto la mia mail, ma non mi ha risposto. Quel ragazzo mi sta aiutando tantissimo, è lui a dirmi che non sono sola e che non sono sbagliata, che trova un motivo plausibile a ogni mio comportamento di merda. Siamo maledettamente simili, ci compensiamo, andremmo d'accordo, ma purtroppo lui non mi conosce, è a Bologna, e io sono a Milano.
"Ti innamori di gente random. Effettivamente da sola dai di matto"
Non amo Dario, ma è la persona meno random che possa esserci adesso nella mia vita. Lo amerei di certo se lo conoscessi di persona. In questo periodo non amo nessuno, mi piacciono persone e basta. Mi piace Dario, non oso farmi film mentali sul futuro, ho subito un colpo troppo duro per pensare al futuro.

Ma tornando a Dario, pochi minuti fa stavo ascoltando il suo ultimo vocale su Telegram, mentre tornavo a casa dopo la riconciliazione dei miei bambini. Erano 14 minuti di vocale, io ero quasi arrivata e volevo terminarlo tutto prima di rientrare. Mi sono fatta il giro della via in cui abito fino quasi al parco, sono stata immersa nel suo discorso, a catturare certi dettagli che prima vedevo solo in me stessa. Ecco perché Dario Matassa è la persona meno random nella mia vita al momento. C'è chi preferisce il suo opposto giocando sul detto "gli opposti si attraggono", ma io no, io non voglio il mio opposto, voglio un mio simile. Quale opposto mi sopporterebbe? Non a caso in università sto solo con Miriana e Panda, che sono simili a me: una solitaria, l'altra pazza. Un giorno Miriana mi disse che prima di Natale mi avrebbe portato a Bologna nella speranza di incontrare Dario per farci parlare, ma penso che non potrà farlo: siamo a dicembre e tra 2 settimane lei torna a casa per le vacanze di Natale. Il possibile incontro tra me e Dario Matassa slitta al 2019.

Mentre tornavo a casa ho parlato con una mamma e una collega a catechismo. Fino a 2 mesi fa ero in coppia con sua figlia, abbiamo tenuto un gruppo caotico e vivace per 2 anni e mezzo, ma ora siamo divise ed è tanto se ci vediamo due volte al mese. Ma tornando all'immagine di me con sua madre, mi ha raccontato un po' della sua storia, e ci ho rivisto me stessa, soprattutto per la sensibilità e il fatto che da bambine ci prendevano in giro per questo.
"Qui non ha nessuno, conosce solo te"
E anche io se non c'è Fede sono sola nel mio paesino di merda e di cui una volta andavo fiera.
Alice, so che leggi questa serie di giramenti di coglioni miei, uniamo le forze e usciamo insieme, andiamoci insieme a prenderci quel che ci hanno negato, spargiamo i nostri arcobaleni di creatività nella triste e grigia e schifosamente monotona cittadina a sud di Milano.

Comunque ho deciso: siccome le mie riflessioni non le leggete, chiuderò il diario alla fine dell'anno. Mi sembra la degna e giusta conclusione. A me piace farmi quelle che voi chiamate "seghe mentali" per non perdere tempo e se non le volete apprezzare è inutile che aggiorni qui, dove date per scontato un'altra Greta. A lasciare troppo tempo da sola una mente labirintosa come la mia succede questo: comincia a guardarsi troppo intorno, a riflettere e ragionare sulle piccolezze, a prendersela per il minimo inconveniente, a portare rancore per le cose irrisolte. Voglio fare di più. Voglio pensare più a me stessa. Voglio creare un qualcosa che si possa leggere ovunque, magari cartaceo, perché sono 15 anni che scrivo e mi sono rotta il cazzo di vedere gente mediocre che pubblica libri mediocri. Penserò a una trama, magari farò ritornare il personaggio di Miranda e la sua storia, inventata in prima liceo, la perfezionerò e la renderò più reale, farò delle ricerche perché non faccia errori banali e riuscirò a fare qualcosa per cui ritenermi soddisfatta.

Questo 2018 sta giungendo al termine. Se volete parlare fatelo ora, che l'anno sta per finire. Per chi mi conosce e vorrebbe scambiare due parole con me dopo tanto tempo, sappiate che di alcune persone che leggono quel che scrivo io non ho (più) la minima fiducia. Do le seconde possibilità, ma non pretendete di ricominciare da dove avete lasciato. Non ditemi quel che dovrei fare. L'ultima volta che qualcuno si è permesso di farlo si è ritrovato un muro di cemento armato davanti, non una ragazza fragile, e la cosa bella è che non sa che tutto ciò che mi ha detto mi è entrato da un orecchio e mi è uscito dall'altro. Il meglio per me lo so solo io, soprattutto ora che non sono neanche più innamorata. È da un anno e mezzo che non lo sono più. Un po' mi pesa sinceramente, ma che ci posso fare, è andata così, e non volevo andasse così, non volevo ritrovarmi in questa situazione di incertezza con due crush su cui non fare un minimo passo avanti per paura principalmente della distanza. Ho avuto esperienze indirette con la distanza che mi fanno schifo. L'unica distanza che fila va da Milano a Tortona e da Milano a Torino. Le persone interessate in questo tragitto capiranno. Poi hey, ce ne sarebbero altre, ma principalmente ci sono quelle due.

Io vi auguro un buon dicembre e vi auguro di capirmi. Magari guardatevi anche voi intorno e poi dentro. La vita non vi dà tutto già preparato. Partendo da questo presupposto siete anche obbligati a guardarvi intorno.

~Diario di una EX POP-FUN 3~Where stories live. Discover now