~La legge dell'attrazione~

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Papa Roach - My Medication
So I push you away until you beg me to stay
Just for the thrill of the chase, you got me intoxicated
Fucked in the head from all the things that we did
But I will never forget I need you, my medication

Sarei voluta tornare su Wattpad con un capitolo relativo al termine traumatico del mio percorso di laurea triennale.
Perché sì.
Il 23 febbraio mi laureo in lettere.
È stato un percorso lungo, con tanti alti e bassi e ostacoli dovuti alla mia salute fisica e psicologica, che solo da settembre ho cominciato a curare seriamente.

Ma appunto, non voglio parlare (non ora) della conclusione, bensì di quel che è successo mercoledì. Partiamo dal principio.

Il 16 febbraio ho passato una delle giornate più intense e appaganti della mia vita, a contatto con la mia relatrice, la persona che più di tutti mi ha supportata nell'ultimo anno, una figura che se non ci fosse stata probabilmente non avrei mai raggiunto il primo grande traguardo della laurea triennale.

Abbiamo lavorato ancora a un progetto che spero prenderà vita tra non molto (sembra l'annuncio di uno youtuber qualsiasi per giustificare la sua assenza dai social LOL) e poi ci ha invitati a pranzo. È mistico pranzare con la propria realtrice una settimana prima della laurea? Beh, sappiate che era la seconda volta...
La spontaneità, la dolcezza e la gentilezza di questa donna mi sorprende sempre.
Io mi sono un po' vergognata a causa di tre motivi:
1) sono vegetariana
2) sono astemia
3) i miei problemi di salute che mi avrebbero impedito anche senza i primi due punti di pranzare serenamente prendendo qualsiasi cosa.
Alla fine per non fare figure ho bevuto una dose misera di vino rosso e tanto è bastato per farmi girare la testa. Una mia amica che era di fianco a me continuava a riempirmi l'altro bicchiere di acqua per tentare di farmi passare questi sintomi, che poi sono passati nel giro di un centinaio di metri di camminata.

Dopo uno dei pranzi più divertenti e coinvolgenti della mia vita, mi appresto a raggiungere la mia psicologa per la seduta settimanale.
Devo dire che questo percorso sta già iniziando a dare i suoi risultati e di questo passo spero che a giugno possa dare qualsiasi esame senza che il mio disturbo dell'ansia mi crei danni.

Gli ultimi 20 minuti li ho dedicati alla persona di cui sono innamorata. Dovete sapere che più mi trovo bene di persona a parlare e più mi è ostile messaggiare, di conseguenza la chat con questo ragazzo è ferma al 1 gennaio quando inaspettatamente mi fece gli auguri di buon anno alle 9 del mattino (io avevo augurato buon Natale). Le poche informazioni sulla sua vita le ricavavo nel modo peggiore possibile, ovvero attraverso Instagram, e avevo capito con mio stupore e dispiacere che non ci saremmo laureati nella stessa sessione. La mia impressione è che non si aprisse abbastanza, che si tenesse tutto dentro, dando un'immagine in pace con sé stesso, consapevole delle sue capacità ma che il sistema universitario non le avrebbe valorizzate a pieno.

Alla fine della seduta dico alla psicologa che dato che quel giorno è stato il primo in cui ho realizzato di stare per laurearmi, sarei andata in giro per Pavia a caso colta da un'epifania e non solo: non le nascondo che questo sarebbe stato un disperato tentativo per incontrare lui. Erano le 16:30 quando inizio questa ricerca.

Mi inoltro nei viottoli, pensando alla laurea imminente e pregando di beccare il mio innamorato. Guardavo qualsiasi persona come se fossi pazza, e già di per sé quel che stavo facendo era una pazzia. Quante possibilità avevo?
Passano 20 minuti in cui la serenità di quel pomeriggio in solitaria mi aveva rilassato i nervi.

Arrivo all'immensa entrata del collegio Ghislieri e decisi di girare alla mia sinistra. Quella strada era vuota, c'ero solo io e un ragazzo che stava passeggiando verso di me e come per ogni altro passante inizio a scrutarlo già da lontano. A vista d'occhio sembrava la persona che stavo cercando e più si avvicinava più sembrava davvero lui, finché non sono a una distanza in cui non potevano esserci dubbi.
"Non è possibile!"
È stata la prima cosa che mi è uscita dalla bocca.
Era proprio lui. Il mio pezzo del Tetris longilineo.

Inutile dirvi che siamo stati un'ora a parlare e come avevo intenzione di fare, ho voluto tentare di farlo aprire, proprio perché ho questa impressione che non sia propenso a rivelare a chiunque le sue perplessità e le sue paure, a meno che non si senta capito. Di quel che ci siamo detti non ho intenzione di dirlo a nessuno, è una conversazione troppo preziosa per me.

Il buon senso ha fatto il suo corso e non gli ho detto che cosa provo per lui, anche perché sarebbe difficile anche solo cominciare: dopo l'esperienza mai raccontata apertamente con Emanuele, il mio problema non è ammettere di essere innamorata, ma innamorarmi a tal punto da non volere che la persona che amo cada vittima dei problemi che ho sviluppato a contatto con un narcisista. La psicoterapia mi sta aiutando a mettere finalmente una pietra sopra e non voglio che il mio innamorato possa sentirsi in colpa per non riuscire ad aiutarmi a superarle, che non capisca le mie fisse. Oltretutto è un ragazzo timido, sensibile, a cui probabilmente non interessa intrecciare ora una relazione sentimentale. È una situazione strana, difficile, ma è appagante il fatto che comunque noi riusciamo a parlare, cosa che 5 mesi fa era considerata fantascienza. Ancora non provo quella sofferenza di una che si tiene dentro i sentimenti che prova.

Finora chiunque ha saputo di questa stranissima coincidenza ha parlato di destino e legge dell'attrazione. Io ho desiderato intensamente quel pomeriggio di incontrarlo, anche perché è da tempo che se incontro una persona per caso nei pressi dell'università, quella persona è sempre lui. Per 3 anni è sempre stato nei miei pensieri, anche quando mi piaceva un altro ragazzo, lui c'era nella mia mente e mi faceva incazzare. Non odiavo lui, ma odiavo me stessa per non riuscire a parlare con lui.
Ora non mi odio più.

~Diario di una EX POP-FUN 3~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora