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~ Happyland ~
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Il salone da ballo era stato sostituito da una pista per gli autoscontri, erano tutti diversi, con colori e forme differenti, erano abbastanza per tutti e ci avrebbero permesso di fare il giro senza noiose attese

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Il salone da ballo era stato sostituito da una pista per gli autoscontri, erano tutti diversi, con colori e forme differenti, erano abbastanza per tutti e ci avrebbero permesso di fare il giro senza noiose attese. Oltre la pista si poteva notare un'uscita, che conduceva all'attrazione successiva.
Ogni cosa era un misto tra fiabe e realismo, in un momento credevo di sognare, nell'altro comprendevo che tutto era una realtà concreta che stavo vivendo con le persone migliori esistenti.

Jonghyun riuscì a liberarsi dalla presa della più piccola così da poter rallentare e attendere il mio arrivo al suo fianco, avevo già fatto abbastanza foto da riempire quasi del tutto la SD e continuavo senza sosta a scattare fotografie ad ogni sfumatura, qualsiasi oggetto, persona o colore.

Sorrisi all'uomo di fianco a me, mentre osservavo i ragazzi che ci circondavano diventare bambini, correre verso le auto e iniziare quel gioco, che aveva accompagnato un po' tutti nell'adolescenza.

«Sembra che il biglietto non mentisse» constatò Jonghyun, depositò il suo iPad nello zaino, alzò lo sguardo verso il soffitto e in automatico seguii quel gesto, notando che sopra di noi, un grosso lampadario, degno di un vero castello dondolava sulle nostre teste, ogni pietra era di un colore diverso, vari oggetti associati al luna park erano stati appesi come addobbi. Il soffitto era stato decorato con diversi disegni, sembravano composti da mani esperte, molto curati e di un artista che mi sarebbe piaciuto vedere in un museo.

«Degno del Louvre» indicò Jonghyun con un mezzo sorriso, era serio, potevo intuirlo dal fatto che pensassi la stessa cosa. La musica in sottofondo cambiò e quella che era una colonna fiabesca, si trasformò in un concerto pop, le voci dei super junior invasero il salone e le persone intorno a noi si lasciarono trasportare dalle note conosciute.

«Siamo solo all'inizio e mi sto sicuramente divertendo» affermai riportando lo sguardo verso la pista, Minho e Chaeyoung erano già pronti a salire sugli autoscontri, stavano cercando di attirare la nostra attenzione, ma eravamo troppo distratti da ciò che ci circondava.

«Sono felice di questo, sali con me?» annuì senza esitazioni e feci cenno ai due di proseguire senza di noi, Chaeyoung si precipitò velocemente dentro uno dei veicoli, mentre Minho mi osservò per qualche secondo, mettendo un leggero e infantile broncio a quel rifiuto.

Sorrisi, per poi tornare a concentrarmi verso l'uomo accanto a me, stava osservando i disegni che si estendevano fino al muro poco distante da noi, che rappresentavano diverse forme, immagini e volti, tutti ben amalgamati.

«Voi siete gli invitati speciali presumo» un ragazzo dal sorriso gentile si avvicinò a noi, era vestito di diversi colori dal rosso fino al giallo, messi in un ordine quasi a rappresentare il tramonto, o almeno così credevo.

«Kim Jonghyun, direttore della rivista K Blue, lei invece è Min Inna mia collaboratrice e amica» aggiunse sorprendendomi. Abbassai il volto chinando il busto in segno di saluto, così da poter nascondere il viso sicuramente rosso per una stupidissima parola. Il ragazzo con le lenti colorate sorrise in modo smagliante e ci porse la mano per salutarci in modo più caloroso.

Elevator || JonghyunOn viuen les histories. Descobreix ara