92 15 0
                                    


~ Anello ~

Sorrisi un paio di volte allo specchio del bagno, cercando il modo più naturale per approcciarmi ai miei due coinquilini, Chaeyoung aveva notato qualcosa di strano tra me e Minho e iniziava a fare domande scomode ad entrambi

Oops! This image does not follow our content guidelines. To continue publishing, please remove it or upload a different image.

Sorrisi un paio di volte allo specchio del bagno, cercando il modo più naturale per approcciarmi ai miei due coinquilini, Chaeyoung aveva notato qualcosa di strano tra me e Minho e iniziava a fare domande scomode ad entrambi.
Yoongi non mi perdeva mai di vista e la cosa iniziava a starmi stretta, ogni uscita era un interrogatorio, anche solo andare al market sotto casa era un supplizio.
Guardai attentamente la mia immagine riflessa, i capelli degeneravano ogni secondo di più, nemmeno la coda poteva più nascondere quanto fossero bisognosi di un trattamento estremo; l'unica cosa di cui andavo fiera quella mattina era il trucco, non mi ero mai truccata così bene e andavo fiera di come fossi riuscita a stendere i vari prodotti, la mia pelle sembrava priva di qualsiasi imperfezione e perfettamente pallida.
Feci un respiro profondo e mi addentrai nel salone, tenni lo sguardo basso, mentre aggiustavo con disinvoltura la giacca nera dell'abito elegante che avevo deciso di mettere per raggiungere l'ufficio nonostante fosse domenica.

«Dove credi di andare?» mi bloccò la voce della mia coinquilina in tono accusatorio, mentre con un braccio mi bloccava la via della salvezza... l'uscita.

«Mi hanno chiamato a lavoro, non farò tardi» specificai accennando un sorriso dolce e chinando leggermente il busto per farle capire quanto mi dispiacesse dover rompere la promessa di non fare straordinari.

«Se il tuo capo non ha una vita sociale non significa che non debba averla pure tu unni» mi sgrido la ragazza battendo i piedi a terra come una bambina piccola, le appoggiai una mano sulla testa e le scompigliai i capelli.

«Lui non mi obbliga ad andare, sono io che voglio aiutarlo, sono una sua dipendente» spostai la mano dalla testa al braccio e la costrinsi ad abbassarlo in modo che la via fosse libera; mi fermai davanti alla porta e mi voltai sentendo la mano di Chaeyoung trattenermi.

«Esatto dipendente non schiava, stai conducendo una vita troppo stressante» mi accusò la più piccola, alzai lo sguardo verso Minho, seduto sul divano poco lontano da noi, che era rimasto tutto il tempo ad ascoltare la conversazione senza dire nulla, ma comunicando con lo sguardo la sua disapprovazione.

«Sto bene, che ne dite se stasera bevessimo qualcosa, per poi andare al karaoke!?» proposi cercando di farmi perdonare, Chaeyoung sorrise e saltellò felice della proposta scuotendo la testa in segno di approvazione.

«Ti aspettiamo fuori dall'ufficio per le sei» propose prendendomi le mani, provò a trasmettermi un po' del suo entusiasmo fallendo miseramente.

«Otto» la corressi, a quelle parole Minho lasciò andare il telefono, si alzò in piedi e si diresse verso di noi con sguardo allegro, ma palesemente infastidito.

«Al massimo le sette» mi corresse lui incrociando le braccia al petto, mantenendo un sorrisetto leggermente infastidito.

«Okay, le sette sia, passate una buona giornata» acconsentii infilando velocemente le scarpe, Chaeyoung mi porse il suo braccio in segno d'aiuto vedendomi poco stabile, la ringraziai con un cenno del capo e mi diressi verso l'uscita senza aggiungere altro.

Elevator || JonghyunWhere stories live. Discover now