9.Salto nel passato

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Angolo autrice:
Prima che voi iniziate a leggere il capitolo ci terrei molto che voi leggeste questo.
Innanzitutto voglio farmi perdonare per non aver pubblicato, lo so avevo detto che sarei stata più attiva ma sono successe così tante cose e ho perso di vista prima me stessa e poi la storia. Ora sono qui e ho già nuovi capitoli in mente però come ogni storia, anche questa deve finire. Inizialmente questa non doveva avere un seguito ma con Infinity War tutto è cambiato e sono felice di continuarla anche se per poco, perché raggiungerà la sua fine pure questa storia. Però in mente avevo già altre storie, una su Steve ambientata dopo la Civil War e prima di Infinity War (per il fatto che in quel periodo di tempo non si sa bene cosa abbia fatto Steve) e un'altra su Bucky (se non si è capito è il mio preferito) dove sarà una storia più "romantica" diciamo.
Fatemi sapere nei commenti su chi vorreste la storia, se su Bucky o su Steve o su un altro personaggio. Sono curiosa di leggere i vostri commenti e le vostre idee.
Detto questo vi lascio al capitolo💕

<Charlotte.>
Charlotte si sentì chiamare.
<Charlotte.>
Ancora.
Ella si girò e vide Victoria davanti a lei.
<mi lascerai dormire prima o poi?> chiese ironicamente.
<come procedono le vostre ricerche?> chiese ignorando la domanda di Charlotte ma abbozzando un leggero sorriso.
<sai Victoria, se mi avessi dato più indizi molto probabilmente adesso avremmo già portato tutto com'era prima, ma ti piace fare tanto la preziosa vero?>
<ce l'hai ancora con me, giusto?>
<come puoi biasimarmi? Ti ho dato tutta me stessa...>
<lo so e non lo dimenticherò mai.> disse Victoria avvicinandosi al volto di Charlotte cercando di toccarlo.
<non posso toccarti, sono morta ricordi?>
<dimmi allora, perché mi hai chiamata?>
<non posso dirti il perché, non ho una vera motivazione ma voglio accertarmi che tutto vada come deve andare.>
<quando la smetterai di prendermi in giro? Tony sta andando giù di testa, Steve e gli altri a mala pena si parlano e io sembro la stramba del gruppo perché esco di nascosto o parlo da sola, la situazione sta degenerando.>
<vedo che avete trovato il libro.> accennò Victoria.
<ho bisogno di più informazioni...>
<le informazioni non ti serviranno a molto, la risposta è più vicina di quello che credi, devi solo aprire gli occhi.>
Con questo Victoria sparì e Charlotte si svegliò.

<Charlotte...> disse Pietro vedendo la ragazza svegliarsi all'improvviso.
<Charlotte stai tremando!> notò il ragazzo poggiandole velocemente una coperta sulle spalle e accogliendola in un abbraccio.
<Charlotte...> disse con più calma Pietro <cos'è successo? Cos'hai sognato?>
<Sempre le solite cose, Victoria che parla a vanvera. Devo solo abituarmi a questo nuovo "potere">.
<Cosa diceva Victoria nel tuo sogno?>
<Nulla di utile, proprio nulla...> disse abbassando la voce. Era stanca e Pietro decise di non farle più domande, anzi si sistemò meglio nel letto per farla addormentare comodamente.

I due saltarono la cena del giorno prima e si svegliarono direttamente la mattina seguente.
Charlotte si era addormentata, Pietro invece aveva passato la maggior parte del tempo a guardarla, scrutava ogni suo movimento;
aveva paura che si sarebbe svegliata di colpo, un'altra volta.

<Buongiorno raggio di sole> disse Pietro ironicamente a Charlotte.
Lei sorride leggermente.
Poi d'un tratto, qualcuno stava bussando fortemente alla porta.
<Chi è?> rispose Charlotte.
<Thor> rispose l'uomo dall'altra parte.
Charlotte si alzò e lo fece entrare.
<Abbiamo scoperto qualcosa, ma non è molto...> disse Charlotte al Dio.
<Avete dormito assieme?> chiese Thor guardando il letto ancora sfatto, Charlotte ancora in pigiama e Pietro ancora coricato.
Charlotte tossì.
<Si?> si domandò Thor.
<Si.> si auto rispose il grande Dio.
<Possiamo parlare d'altro? Bene, come stavo dicendo, abbiamo trovato qualcosa, non molto.
Beh, ci sarebbe un modo...per ecco, sistemare le cose...forse sistemare non è il verbo corretto, ci sarebbe un modo per ripristinare ecco, il tutto.> finì Charlotte spiegando a Thor.
Lui stava zitto e ascoltava.
Non era il solito Thor divertente o impacciato. Ma in questo periodo nessuno aveva voglia di ridere o scherzare.
<Sarebbe un viaggio nel passato.> concluse la ragazza.
Thor li guardava straniti.
<Si e come?>
<Ecco, è qui che entriamo in gioco io s Pietro, beh soprattutto Pietro, io gli faccio da supporto morale...> Pietro fissava la ragazza mentre parlava, aveva un modo tutto suo di esprimersi che il ragazzo trovava adorabile <in poche parole Pietro dovrebbe raggiungere la velocità massima per aprire una breccia che ci faccia raggiungere un punto preciso del tempo passato. In questo caso la battaglia avvenuta in Wakanda.> terminò il suo discorso la ragazza.

Il Dio rimase in silenzio.
Si poteva fare, era rischioso ma si poteva fare.

<Solo che questo salto nel tempo è da fare il prima possibile, più aspettiamo più la situazione peggiora.> spiegò Charlotte.
<Thor> intervenne Pietro <abbiamo bisogno che tu rimanga qui a sorvegliare il tutto in nostra assenza, in teoria il salto nel passato dovrebbe far fermare il tempo qua o dovrebbe rallentarlo ma nel caso qualcosa vada storto abbiamo bisogno di qualcuno.>
Thor annuì <sarò sempre a vostra disposizione.>

Si fece pomeriggio.
Charlotte aveva letto e riletto la pagina che spiegava come Pietro avrebbe dovuto effettuare il salto nel passato mente Pietro si esercitava correndo per strada sotto la supervisione della ragazza.
La giovane non riusciva a togliersi dalla testa la data che aveva trovato: perché mai un libro di magia dovesse contenere la data di nascita di suo padre? Magari erano solo paranoie che lei si stava facendo e quei numeri erano semplicemente numeri.

<Qua è perfetto.> disse Pietro <il portale si aprirà qua> indicò un punto poco più avanti di lui.
Charlotte chiamò Thor per avvisarlo che i due erano pronti.
Lei ovviamente sarebbe andata con lui.
L'idea inizialmente era stata sua, quindi se fosse successo qualcosa, i sensi di colpa non l'avrebbero lasciata stare.

Charlotte indossava una canotta nera con sopra un golfino bianco, una gonna nera altra in vita, una cintura a fermare il tutto, dei collant neri e degli stivaletti neri; no certo non era il miglior look per combattere ma di questo non si stava preoccupando.

<Pietro> Charlotte lo chiamò <nel caso qualcosa dovesse andare storto, ricorda: noi abbiamo fatto il possibile.>
I due si guardarono negli occhi.
Si guardarono per un momento che sembrava infinito che venne interrotto dal bacio che Pietro lasciò sulle labbra di Charlotte.
Un bacio dolce, romantico.
<facciamolo.> disse lei facendo sorridere anche il ragazzo.
Pietro iniziò a correre il più veloce possibile e quando raggiunse la velocità massima prese Charlotte in braccio e i due attraversarono il portale trovandosi nel bel mezzo della battaglia.

La figlia del Soldato d'InvernoWhere stories live. Discover now