19. Pericolo

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Non sapevano se avessero trovato Charlotte a casa di Victoria, tutti erano ancora abbastanza sotto shock dopo il racconto di Bucky.
Steve non poteva immaginare quanto il suo amico avesse sofferto;
pure a Tony, cui teneva molto a Charlotte, iniziava a scongelarsi il cuore verso Bucky.
Nat provava tenerezza e rabbia, un misto.
Adorava Charlotte, le faceva tenerezza, vedeva in lei molto più di una semplice ragazzina, il suo coraggio, la sua grinta e la sua innocenza: le adorava. Ma era altrettanto arrabbiata perché lei aveva sempre sospettato di Victoria, sapeva che non era una persona affidabile ma nessuno le aveva mai creduto.
Avevano solo un'opzione: attaccare.
Questa non era una di quelle missioni programmate, non sapevano cosa avrebbero fatto quando sarebbero arrivati.
Nat sapeva che voleva farla pagare a Victoria.
Wanda rivoleva la sua amica.
Bucky rivoleva solo sua figlia.
Steve voleva che Buck e Charlotte si riunissero una volta per tutte. Senza più controversie.
Tony voleva che tutto tornasse alla normalità.
Rivolevano Charlotte e se la sarebbero ripresa.
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<Vic...sei ancora in tempo> le disse Charlotte.
Era stesa su un lettino, aveva i polsi e le gambe legate. Era in una stanza completamente buia, c'era freddo, si trovavano più o meno sotto terra, in qualche scantinato. La puzza di muffa fredda e sudicia faceva intuire che non era un posto molto curato.
<di far cosa?> le chiese Victoria che le si era avvicinata mentre un l'uomo di prima le stava infilando dei fili nel braccio sinistro.
<di fermare tutto questo. Di fermare questa pazzia! Sei in tempo di ragionare, so che ti è rimasta un po' di coscienza, fai la cosa giusta  Vic...non per me, se non vuoi, se non mi ami, forse farà male, si Vic mi hai fatto male, ma fallo per te stessa, hai l'opportunità di fare la cosa giusta...>
<no, non ce l'ho> disse guardando verso il vetro che si trovava infondo al muro, c'era sua madre che la fissava <mi dispiace, Char, questo farà ancora più male> le disse guardandola negli occhi.
Victoria aveva le lacrime agli occhi ma non poteva mostrarsi debole. Non davanti a sua madre.
Vic chiuse gli occhi e le mise una mascherina davanti alla bocca <ti stiamo facendo l'anestesia> spiegò < non cercare di controllarlo, non ci riuscirai, in meno di un minuto dormirai e noi, beh, quello che l'Hydra fece a tuo padre noi lo faremo a te, solo in modo diverso> disse per ultimo avvicinandosi alla macchina dell'anestetico e allontanandosi.
Victoria le sussurrò un "ti amo" convinta che Charlotte avesse già chiuso gli occhi, sperava che lei non lo avesse capito, quando Charlotte, prima di chiudere gli occhi definitivamente le rispose sorridendo.

Poi chiuse gli occhi.
Non capiva più nulla.
Dormiva ma sentiva ciò che le stava attorno.
Non aveva forze. Avrebbe voluto reagire. Urlare. Spaccare qualsiasi pezzetto di vetro che ci fosse stato nella stanza. Ma non ci riusciva.

<è necessario?> sentì dire da Victoria.
<si Victoria> le rispose la madre <è necessario, Barnes ha provocato abbastanza danni, noi non elimineremo sua figlia, lei sarà solo sotto al nostro comando>.
Sua madre era calma, tranquilla, come se sapesse che tutto questo avrebbe funzionato.
<e se non funziona?>
<Victoria! Ora basta! Se non vuoi farlo, non ti obbligo ma questo può essere il tuo momento di farci vedere se veramente ti meriti di essere una Hudson, una parte di noi, una parte dell'Hydra>.
Victoria si avvicinò a Charlotte e le mise dei fili collegati alla testa.
Iniziarono a partire delle scosse elettriche.
Per Charlotte sarebbe stato molto meno doloroso da addormentata, o questo era ciò che pensavano.
Charlotte sentiva il cuore e la testa scoppiare.
Cercava di muoversi ma era completamente paralizzata.
Poi ci fu uno scoppio e il fumo.
Tutto nero.
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<dimmi che hai sentito...> chiese Wanda rivolgendosi a Steve.
Tutti appena arrivati davanti casa di Victoria sentirono lo scoppio.
Steve e Bucky presero l'iniziativa ed entrarono sfondando la porta con un calcio.
All'entrata c'erano due guardie che stesero in un minimo di secondo.
<allora?> chiese Nat
<sono al piano di sotto, l'esplosione proveniva da una stanza sotto terra come uno scantinato, dobbiamo solo...> disse avvicinandosi alla libreria e iniziando a spostare i libri <trovare il libro giusto>.
Si aprì un passaggio.
<come nei film> disse sarcastico Tony.
Scesero le scale e si trovarono davanti una scena al quanto inspiegabile...
C'era un lungo corridoio, con pochissimo fumo, solo una grandissimo odore.
Victoria era stesa sul pavimento che tossiva.
<Dimmi dove si trova lurida...> si avvicinò Nat prendendola per le spalle.
Lei alzò lo sguardo e, oltre a vedere lo sguardo arrabbiato di Nat, notò lo sguardo deluso di Bucky.
Solo in quel momento si accorse dell'enorme somiglianza che Charlotte aveva con il padre.
<parla> la incitò Nat.
Victoria non sapeva cosa fare.
<Allora!> alzò la voce Wanda che, se non fosse stata l'unica a sapere dove si trovava Charlotte, l'avrebbe già uccisa.
Con una mano indicò la stanza dove era avvenuto lo scoppio.
<voi rimanete qua..> ordinò Bucky quasi come un consiglio.
Loro annuirono.
Nonostante Steve volesse andare con Bucky, sapeva che non si sarebbe dovuto mettere in mezzo al rapporto che aveva con Charlotte e lo lasciò andare da solo.

<Char...> la chiamò lui cercando di vedere qualcosa.
Il fumo era ancora alto e la puzza penetrava nelle narici con una facilità assurda.
Sentì dei passi.
<Charlotte?> chiese di nuovo.
Lei era lì, in piedi di fronte a lui.
Aveva i capelli scompigliati e una faccia traumatizzata.
Ma non solo.
Delle strane vene nere, cariche di elettricità si espandevano sotto i suoi occhi arrivando fino al mento.
<Charlotte?> chiese lui questa volta preoccupato <sono io, sono Buck...>
<Non ti avvicinare...> disse lei. Gli occhi le stavano diventando neri, sempre di più, quasi come se fosse posseduta.
<tranquilla, ti riporteremo a casa...> disse lui avvicinandosi.
<ti ho detto di non avvicinarti> controbatté lei.
Bucky non aveva mai visto Charlotte così.
<ascoltami, ora ti portiamo a casa e poi dovrai stare tranquilla perché nessuno ti farà del male...Charlotte so di non essere stata la persona più presente durante la tua crescita ma ora sono qui, lasciato aiutare...>
Charlotte sembrava essersi calmata e forse ad abbracciare suo padre.
<papà...mi dispiace>
Lui la strinse a se.
<mi dispiace interrompere il momento ma dobbiamo andare prima che questo posto salti in aria> disse entrando Tony.
Bucky e Charlotte si guardarono un instante negli occhi e lui la rassicurò con un sorriso.
<andiamo> disse prendendola per mano e lasciando la stanza, aiutandola a reggersi in piedi dato che le mancavano ancora le forze.

Spazio autrice:
Mille letture. Dico ma siamo pazzi? Voi volete farmi morire😍
Grazie mille. Infinitamente grazie a tutti coloro che leggono la mia storia❤️

La figlia del Soldato d'InvernoWhere stories live. Discover now