13. La tranquillità non dura per sempre

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Charlotte passò il resto della nottata tranquillamente, ogni tanto Nat entrava nella stanza per vedere come stava e per starle vicino. Sapeva quanto stesse soffrendo e non voleva che si sentisse sola. Qualcuno aveva tentato di ucciderla. Qualcuno aveva tentato di uccidere una ragazzina di soli diciassette anni.

<come stai?> chiese Nat entrando nella stanza la mattina seguente.
Charlotte era sveglia e non vedeva l'ora di tornare a casa, o meglio, al complesso, perché ormai casa sua era mezza distrutta e non sapeva nemmeno come spiegarlo alla sua famiglia affidataria quando sarebbero tornati.
<meglio grazie...> rispose lei <per caso sai se è passato mio padre o Victoria?> chiese poi ingenuamente.
Nat stava per rispondere ma alla porta bussò qualcuno. Nat aprì e si trovò Victoria davanti che si fiondò subito sul lettino dove Charlotte era semi seduta.
<come stai? Tuo padre mi ha detto tutto...> disse Victoria disperata.
Quasi piangeva nel vedere il dolce volto di Charlotte rovinato da un livido sopra l'occhio.
<sto bene> le sorrise la ragazza.
<vi lascio sole...> disse Nat prima di uscire.

C'era qualcosa che non quadrava.
Nat era sempre stata così, un po' diffidente ma cercava di fidarsi delle persone il più possibile. Secondo lei c'erano troppi punti che non si univano tra di loro in questa faccenda.

Una volta uscita dalla stanza vide Buck e Steve venirle incontro.
Buck si fiondò davanti alla porta della stanza ma Nat lo fermò <non entrare, è con Victoria...> disse cercando di non far intendere nulla. Charlotte ancora non glielo aveva detto che stava con Victoria. Aveva paura che suo padre potesse farsi un'idea sbagliata.
<okay> disse Bucky semplicemente.
Beh, alla fine Bucky aveva capito tutto. Senza che sua figlia glielo dicesse. Lui sapeva che tra le due c'era qualcosa di più di semplice amicizia e a lui stava bene, l'importante era che sua figlia fosse felice.
<Nat, che c'è?> chiese Steve spezzando il silenzio.
<non so... qualcosa non torna... insomma come faceva Victoria a sapere che Charlotte si trovava la, proprio in quel momento?> disse alla fine.
I due ragazzi non ci avevano pensato.
Erano talmente preoccupati della missione di salvataggio che non si erano chiesti come Victoria sapesse tutto.
Ma a Nat non sfuggiva mai niente.
<non crederai che Vic centri con tutto questo?> chiese Bucky sorpreso.
<non sto dicendo questo sto solo dicendo che mi sembra strano che lei sapesse tutto...> disse in segno di difesa la rossa.
Ci fu un lungo silenzio fino a quando la porta della stanza si aprì e Victoria uscì.
Lei sorrise a tutti e li salutò per poi andarsene.

Bucky entrò nella stanza <pronta per tornare a casa?> chiese poi alla figlia che era già vestita. Lei gli sorrise.
Prima di uscire però lei lo fermò <papà c'è una cosa che devo dirti...>
Lui sapeva già a cosa stava andando in contro ma voleva che sua figlia lo dicesse ad alta voce.
<ecco> iniziò lei cercando di rimanere il più tranquilla possibile <vedi...> okay stava per morire <io e Vic stiamo insieme...quindi, insomma, a te non dispiace?> disse cercando di creare una frase di senso compiuto.
Lui le sorrise e la abbracciò.
<sei felice con lei?>
<molto>
<per me allora va bene> disse poi posandola un bacio sulla fronte.
Lei gli sorrise. Questo gesto la sciolse.

Una volta tornati al complesso tornò tutto normalmente normale. Wanda e Charlotte erano diventate quasi inseparabili. Charlotte aveva saltato scuola in questi giorni ma il preside le concesse una settimana di pausa dato che i suoi voti erano tra i più alti della scuola. In quella settimana decise di spostare gli oggetti di camera sua nella nuova camera che aveva al complesso, ormai si era trasferita lì con suo padre e con il resto del team. La sua famiglia adottiva però non era ancora tornata dal viaggio e questo iniziava a preoccuparla parecchio. Sapeva che loro erano persone di un certo livello e per questo stavano fuori anche dei mesi per concludere un affare, però non li sentiva più e questo la turbava un po'.

La settimana passo alla svelta e lei ritornò ad andare a scuola e a fare le cose che faceva prima che tutto questo cominciasse;
Scuola dalle 8 alle 12 pausa di mezz'ora per poi ricominciare e finire alle 15.
L'ora successiva la passava con Victoria in biblioteca a studiare o a vedere gli allenamenti della fidanzata dato che era capo squadra delle cheerleader.
Nat però nonostante Victoria fosse diventata quasi di famiglia, ancora non si fidava molto infatti di nascosto stava indagando sulla sua famiglia anche se c'erano tutte informazioni in regola. Sapeva che lei e la tua famiglia nascondevano qualcosa però non riusciva a capire cosa.
Se Charlotte avesse scoperto ciò che Nat faceva sarebbe stata la fine per la rossa infatti lavorava la maggior parte di notte e passava notti a studiare i fascicoli sulla famiglia Hudson.
Nonostante questa piccola incertezza di Nat tutto il resto sembrava tornato tranquillo.

Tony per sicurezza aveva rinforzato tutti i vetri del complesso così nel caso Charlotte avesse dovuto urlare non li avrebbe rotti.
"Che premuroso" pensò Charlotte.
Ma tutti sanno che la tranquillità e la pace non può durare per sempre.
Una notte infatti Charlotte venne svegliata da un incubo.
Poi un urlo si sentì per tutto il complesso.
Qualcuno era nella sua camera ma non riusciva a vedere chi. Lo vedeva di riflesso.
Vedeva una figura non tanto alta di fronte al suo letto. Lei voleva alzarsi e accendere la luce però il terrore e la paura la paralizzavano.
La figura poi come era apparsa scomparve.
Charlotte rimase lì a fissare il vuoto.
Sapeva che non si sarebbero fermati.
Volevano lei.
Prima o poi la prenderanno.

La figlia del Soldato d'InvernoWhere stories live. Discover now