3. Mi chiamo Charlotte

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<ne sei sicuro?> chiese incredulo Sam a Steve.
<si ne sono sicuro!> affermò Steve.
<ma...>
<ne sono sicuro Sam!>
<va bene e ora che facciamo?> chiese Sam <non possiamo tornare al complesso e dire a Bucky "guarda abbiamo incontrato tua figlia mentre correva",no?> disse Sam ironico.
<non lo so...prima...prima voglio parlarle > disse Steve iniziando a rincorrerla.
<ma dai Steve!> Sam inizió a correre dietro a Steve <Steve! Fermo!> ma lui non lo ascoltava.

Sam lo raggiunse e lo prese per un braccio.
<ma che intenzioni hai?>
<non lo Sam, non lo so...> rispose lui con il fiatone <Bucky non sta bene, poi ritrova una foto con una bambina e ora io ritrovo quella bambina  dopo dieci anni,cresciuta, che posso fare?> chiese Steve che ormai stava perdendo le speranze.
<non sappiamo nemmeno come si chiama e dove vive...> disse in fine di resa Steve.
<tranquillo Capitano, ho un'idea> disse iniziando a camminare verso la direzione di Charlotte. Steve senza esitare seguì l'amico.
- - -
Charlotte intanto dopo essere tornata a casa dalla corsa si fece un bagno nell'acqua ghiacciata. Ancora non realizzava ciò che era successo. Suo padre era un soldato, ma nonostante ciò lei gli voleva bene e non aveva paura.
Si spogliò ed entrò nell'acqua gelida. Aveva bisogno di svuotare la mente perché la corsa non era servita a molto.
Una volta dentro fece un grosso respiro e andò sott'acqua. Urlò. Non si sentirono le grida ma dall'acqua uscirono tante bollicine.

Quando uscì dall'acqua e si vestì si rese conto della pessima condizione in cui era. Occhiaie. Occhiaie profonde.
Non ci fece caso ed andò in cucina. Rimase ferma a guardare il vuoto. Non aveva fame. Non aveva sete. Voleva solo ricordare di più.
- - -
<e ora che facciamo?> chiese Steve davanti casa della ragazza. Loro la avevano seguita fino a casa.
<bussiamo e le parliamo.> disse tranquillo Sam.
<Sam è da pazzi...> disse Steve < dai facciamolo!> disse prima che la sicurezza potesse svanire.
<chi bussa?> chiese Sam
Steve guardò un ultima volta Sam e bussó alla porta.
Poco dopo Charlotte andò ad aprire. Quando vide i due uomini rimase sorpresa.
<si?> chiese lei passando lo sguardo da Steve a Sam e da Sam a Steve.
<non disturbiamo?> chiese Sam
<...no...posso esservi utile?>
<speravamo di si, abbiamo molto di cui parlare...> aggiunse Steve aspettando che lei gli dicesse il suo nome
<Charlotte, mi chiamo Charlotte>
<Steve> rispose lui
<si so chi siete...allora?> lei era abbastanza scocciata e stanca, per via della frustrante mattinata che aveva avuto e il sogno. Non riusciva a dimenticarlo. Non voleva. Era uno dei pochi ricordi che aveva del padre.
<dobbiamo parlare di una cosa importante> Steve stavolta era serio
<va bene...entrate> disse lei alla fine arrendendosi.

Una volta giunti in sala, Charlotte li fece accomodare sul divano mentre lei si sedette sulla poltrona vicina.
<bella casa!> disse Sam guardandosi attorno.
Effettivamente era una bella casa, una normale casa stile americana nel quartiere di Brooklyn. La famiglia affidataria di Charlotte doveva essere ricca o, almeno benestante.
L'entrata era molto accogliente, con una grande scalinata in legno di fronte, nel salone principale c'era un bellissimo pianoforte a coda e un camino stile anni 80. La cucina era enorme, al centro della stanza c'era una grandissima isola che faceva anche da tavolo da pranzo. Il piano di sopra era composto semplicemente da un bagno, due camere da letto e uno studio da lavoro. La casa aveva quel qualcosa di classico e di elegante.
Charlotte all'affermazione di Sam sorrise.
<Charlotte...>iniziò Steve
<tu sei stata adottata?> Sam spezzò l'aria che si era fatta pesante e piena d'imbarazzo.
<Sam...> Steve gli lanciò uno sguardo furioso.
<si...perché?> Charlotte si mise sulla difensiva. Odiava parlare della sua famiglia così rispose secca.
<sappiamo dove si trova tuo padre> aggiunse Sam
Lo sguardo incredulo e un po' terrorizzato passò prima da Sam e poi da Steve.
Charlotte si sentiva come un groppo in gola.
Sapevano dove era suo padre. Bucky. Il soldato.
Lo stesso uomo che aveva sognato la notte precedente.
<vedi...> Steve riprese a parlare <lui è con noi al complesso degli Avengers>
Aspettate un momento!
Bucky era un Avenger? Da quando? Okay la mente di Charlotte stava per esplodere. Sapeva che sarebbe esplosa da un momento all'altro.
<non vi seguo...> disse lei <mio padre è morto...>alzandosi dalla poltrona e andando verso la finestra.
<Charl...> riprese Steve ma lei lo interruppe
<non voglio più sentire una parola. Fuori da casa mia. Ora!> Charlotte stava cercando di mantenere la calma anche se le risultava alquanto complicato.
Steve e Sam si guardarono in segno di resa, si alzarono e andarono verso la porta <si chiama Bucky Barnes> disse Steve leggendo panico negli occhi della ragazza.
I due uomini uscirono e Charlotte si trovò a fissare il vuoto. Ancora.
<Barnes...> ripetè prima di cadere a terra.
Non si reggeva più in piedi.
Rimase lì per terra, a fissare il soffitto bianco.

Spazio autrice
Si questo capitolo fa abbastanza pena ma dal prossimo capitolo le cose inizieranno a farsi più interessanti.

La figlia del Soldato d'InvernoWhere stories live. Discover now