FREYA DI CHARLTON PARK

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Titolo: Freya di Charlton Park

Autore: 

GRAMMATICA: 7.5/10

Mi sono vista costretta, mio malgrado, a non poter dare un giudizio più alto. In questo caso il problema non è la poca conoscenza della lingua italiana, ma il testo necessita di una buona revisione che elimini refusi e errori di disattenzione vari. Ho segnalato quello di cui mi sono accorta in lettura e consiglio appunto alla scrittrice di rivedere i testi dopo qualche settimana dalla stesura.

TRAMA: 8.5/10

Siamo in periodo regency e coloro che lo amano, come me, sanno a cosa mi riferisco: carnet di ballo pieni, corteggiamenti negli angoli bui dei giardini di lussuose case londinesi e donne che prendono il tè parlando del partito migliore che potrebbero accalappiare...

No! Qui non troverete tutto questo, almeno fino ai capitoli che ho letto io.

Abbiamo una giovane donna, Freya, che a causa del vizio del gioco di suo padre si ritrova dall'altra parte della barricata. Ai vestiti eleganti e le acconciature elaborate deve sostituire una divisa da sguattera e mani piene di calli dovuti al duro lavoro che dovrà fare per dar da mangiare a sé stessa e a sua madre.

Ovviamente non è tutto qui: abbiamo un ex fidanzato, anch'esso di nobili origini, che si ritrova a passare il Natale nella stessa casa dove Freya ora lavora e un datore di lavoro che ha con lei un rapporto diverso da quello che tiene con gli altri suoi servitori.

E quando Freya viene riconosciuta da James, il suo ex, le cose si complicano ancora.

Cosa succede poi? Beh, se ve lo dicessi, non passereste a leggere questa storia...

PERSONAGGI: 7/10

Freya è una ragazza che credo possiamo dividere a metà come le due diverse fasi della sua vita: prima del crollo finanziario e dopo. Di quello che era un tempo vediamo solo pochi cenni nostalgici come l'amore per i lavori manuali, le lingue straniere e la letteratura. Nel suo presente, invece, troviamo una ragazza che prende consapevolezza di cosa è davvero importante nella vita e capisce quanto vuota e sterile fosse il suo io di un tempo. Emblematica, in tal senso, è la presa di coscienza di come i servitori di una casa siano considerati scontati e invisibili.

Judith, invece, è minuta e delicata con una carica di forza emotiva e di buonumore che sottrae la sua nuova amica, Freya, dal compiangersi per la sua attuale condizione. Ha una cotta per un garzone del villaggio e ogni sera passa del tempo a chiacchierare di tutto con la protagonista.

Lord Stuart è il classico uomo scontroso, taciturno e dimentico di sé da quando lo ha colpito una tragedia: la morte della moglie per una brutta febbre. Egli è anche il padrone della casa in cui Freya lavora.

Abbiamo varie sfumature di carattere e anche altri personaggi secondari che si avvicendano nelle varie scene della storia. Un campionario variegato di tutto rispetto.

AMBIENTAZIONE: 7/10

Nel quinto capitolo scopriamo che siamo nel Wiltshire però, vuoi per esigenze di narrazione o per preciso volere dell'autrice non vediamo che pochi scorci del mondo fuori dalle mura della casa. In compenso conosciamo bene alcuni ambienti di quest'ultima come la biblioteca in cui Freya passa il tempo prima a pulire il camino e dopo a riordinare la collezione di libri del padrone.

Mi rendo conto di essere molto esigente su questo punto e avrei desiderato particolari maggiori su quello che circonda i personaggi.

CAPACITA' DI ESPRESSIONE: 7.5/10

Il linguaggio è lineare e adatto al tipo di racconto, ma risente un po' di tutti quei piccoli accorgimenti che vanno sistemati in revisione come ho già specificato nella grammatica.

DIALOGHI: 7/10

Trovandoci a dover vedere quello che c'è dietro lo splendore della Londra ottocentesca non abbiamo discorsi forbiti e persone che parlano per sottintesi. I domestici si confrontano su un piano uguale e tra loro discorrono in tutta semplicità. Per questo i dialoghi hanno un pizzico di brio solo quando Freya parla con Lord Stuart.

COMMENTO PERSONALE: 28/40

Nonostante io scriva storie complesse e piene di intrighi di corte e simili, non faccio mistero di apprezzare le storie d'amore ambientate in epoche passate e fra tutte quelle del periodo regency, si lo so l'ho già detto, sono in cima alle mie preferenze.

Questa storia però non ha avuto nessun favoritismo in tal senso perché la sua diversità rispetto ai canoni classici la rende capace di incuriosire chiunque si approcci alla sua lettura.

Da un lato è uno di quei testi che io definirei caldi e comodi plaid da usare d'inverno durante le serate fredde ovvero qualcosa di rassicurante perché ci aspettiamo che il bello della storia si innamori della protagonista e lei all'inizio faccia la ritrosa per poi capitolare alla fine. ( tranquilli non è uno spoiler, neanche io so come va a finire la storia XD )

Dall'altro, invece, ha delle piccole sorprese inaspettate come il fatto che il bello in questione, James, ha una nuova fidanzata che sta per sposare! E ciò ribalta le convinzioni dei lettori e fa sì che si domandino quale sarà il destino di Freya se lui non la salverà...

Certo è che chi si approccia a questo racconto, il sentore che non sia il classico rosa dovrebbe averlo: il lancio dei dadi con cui inizia cambia completamente la vita di Freya e ci porta a ipotizzare nuovi orizzonti per lei. 

Uniche piccole note dolenti sono alcuni dubbi sull'uso del tipo di narratore: mi pare si tratti sempre del pov di Freya e questo mi ha portato ad alcune domande. Come può lei descrivere la situazione iniziale, quella del prologo, se non è ancora entrata nella stanza? E sulla stessa scia nel capitolo 12 lei parla del modo in cui arrivano gli ospiti senza essere presente.

Mi sarebbe anche piaciuto che ci fosse un'introspezione maggiore riguardante soprattutto Freya stessa e che le azioni di Lord Stuart non sembrassero così senza senso. In alcuni punti ho trovato, infatti, forzato il suo comportamento: un uomo così schivo e distratto può sì interessarsi ad una nuova sguattera per pura curiosità; ma che poi arrivi subito a punzecchiarla e usare con lei frasi ambigue mi è apparso strano.

Personalmente la metterò in lista per continuarla a leggere in futuro e vedere quali altre sorprese mi riserverà.

Ricapitoliamo la valutazione

GRAMMATICA: 7.5/10 

TRAMA: 8.5/10 

PERSONAGGI: 7/10 

AMBIENTAZIONE: 7/10 

CAPACITA' DI ESPRESSIONE: 7.5/10 

DIALOGHI: 7/10 

COMMENTO PERSONALE: 28/40 

VALUTAZIONE TOTALE: 72.5/100

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