65 ~ Porte e notiziari

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"Kayla, apri la porta"

È la terza volta che viene a chiamarmi. Penso che prima o poi demorderà se continuo a non rispondergli.

"Kayla, ti prego è importante"

Come se invece pensassi il contrario. Certo che è importante. Tutto è importante. Ho sempre pensato che nella mia vita a nessuno importasse di me, che fossi sola perché sola mi sentivo. Invece non sono mai stata da sola e non perché avessi i miei genitori. Loro non erano certo presenti nella mia quotidianità, c'era da lavorare e mandare avanti la famiglia. Elwin era preso dai propri problemi e Riley ambiva a mete troppo alte per i nostri budget. Ma più che altro perché avevo Jessica e Matt, poi è arrivato anche Quentin. Per quanto Quentin sia stato un'influenza estremamente negativa, non ho mai dubitato che mi volesse bene. E forse una parte di me pensava anche di piacergli un po'. Quel tanto che bastava a incuriosirlo e a non dover far preoccupare Matt. Poi sono arrivati Mitchell e Lawson. E anche loro mi hanno subito voluto nelle loro vite. Come se fossi rilevante, come se meritassi di farne parte nonostante io non mi sia mai sentita niente di che.

Non sono mai stata particolarmente intelligente o sveglia. Certo, ero una delle ragazze più belle e continuo ad essere notata quando cammino per le strade della città, ma nella vita non mi è servito poi a molto. Sono arrivata a venticinque anni povera, triste e poco realizzata. E quando pensavo di aver finalmente concluso qualcosa di positivo con Mitchell, ecco che ritorna Matt. Tutto questo è successo nell'arco di tempo di un paio di mesi. Neanche. Bastano davvero un paio di mesi a capovolgere l'intera esistenza di una persona?

"Kayla, giuro che se non apri la porta la butto giù a calci"

Che prepotente.

"Vattene, non voglio vederti"

Posso immaginarlo sbuffare anche se non lo vedo.

"Kay, riguarda Lawson. Sul serio è importante"

A quel punto scatto in piedi e vado ad aprire la porta. So di avere un aspetto orrendo, ma non mi interessa.

"Che cosa c'è?"

Matt sembra a disagio. È tenero quando sembra a disagio.

"Beh, non so come dirtelo"

"Dillo e basta, non farti pregare"

Lui sposta il peso da una gamba all'altra alternativamente. Non parla. Okay, mi sto preoccupando.

"Lo sa"

Sono due parole. Eppure mi sembra di essere appena stata pugnalata.

"Cosa sa?"

Spero che non sia quello che penso. Non può essere.

"Sa tutto. Sa del processo, del tuo lavoro da escort, di Geremia. C'è appena stata una fuga di notizie allucinante, sul web non fanno che parlare di te"

Mi si annebbia la vista. No, non è possibile.

Non può essere che tutti siano venuti a conoscenza della situazione. Lawson, Elwin, Quentin, mamma, papà. Tutte le persone a cui non avevo mai osato dirlo. Ora il mondo lo sa, la mia vita è finita.

"N-no. N-n-non è p-pos-sibile" balbetto arretrando.
Ho bisogno di sedermi.

Matt mi prende un braccio e mi accompagna sul letto "non preoccuparti, presto finirà tutto"

"Lawson dov'è?"

"È rientrato in casa infuriato, ha fatto la valigia e se n'è andato urlando di chiudere tutto quando ce ne saremmo andati"

Il cuore fa male. Fa davvero male. Voglio morire.

"Dov'è il mio telefono?"

"L'hai lasciato in cucina. Ci sono molte chiamate perse e messaggi in segreteria, continua a suonare"

Affari di Cuore | #1 Serie "Cuore"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora