1 ~ Escort a Manhattan

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Primo cliente, posso farcela. Basterà fare quello che mi chiederà e andrà tutto bene. Owen mi ha regalato un completo di lingerie per l'occasione: tanga rosso di pizzo e reggiseno trasparente abbinato.

Il mio sogno non è sempre stato di fare la escort, ma ultimamente ne ho combinata una di troppo e adesso ho bisogno di soldi. Quando ero piccola volevo diventare reporter e passavo ore ad esercitarmi di fronte alla TV, ma il destino aveva scelto per me una strada diversa.

Infilo un tubino così corto che mi meraviglio non sia una t-shirt, calze a rete e un paio di décolleté nere scamosciate. Owen mi ha raccomandato di truccarmi bene e di arricciare i capelli. Sono un'accompagnatrice di élite, non una prostituta da quattro soldi. Devo essere bella e raffinata, mai volgare. Prendo la borsa ed esco dal bagno del bar Sherry, per dirigermi all'hotel Plaza, dall'altro lato della strada. Vedo un paio di clienti del bar osservare la mia figura con la bava alla bocca fino a quando non sparisco fuori dalla porta.

Ho appuntamento nella stanza 15A tra cinque minuti. Sono leggermente in ritardo, spero che non sia un problema. Nella hall, uomini e donne d'affari di tutte le età chiacchierano amabilmente con in mano bicchieri di vino sicuramente più caro del mio appartamento. Dopo aver chiesto alla receptionist come raggiungere la stanza e averle dato le mie generalità, prendo l'ascensore e salgo fino al quindicesimo piano, trovo la porta della 15A e busso.

Una voce roca rimbomba dall'altro lato.

"Avanti"

Si comincia. Sarò in grado? Non ho altra scelta. Ho bisogno di questo lavoro e non posso fallire.

Entro timidamente e rimango leggermente colpita quando mi ritrovo di fronte un uomo di circa trent'anni, molto elegante. Ha capelli castano chiaro, spettinati dal gel, e un completo grigio a righine. Si tratta evidentemente di un uomo d'affari. Spero non si accorga della mia agitazione.

"Kayla?" Mi chiede impassibile. Il suo sguardo è glaciale, perlustra il mio corpo come se ne stesse valutando ogni curva.

"Sì, sono io"

"Vieni. Sono pronto"

Chiudo la porta dietro di me e mi avvicino all'uomo lentamente. Owen ha detto di seguire l'istinto e fare come se lo conoscessi. Eppure, se conoscessi uomini come lui, probabilmente non mi servirebbe fare la prostituta.

Lui si siede sul letto e si toglie la giacca con calma, poi l'appoggia sulla trapunta. Osservo il suo corpo tonico e giovane. Sono contenta che il mio primo cliente sia lui, sarebbe potuto essere molto più imbarazzante.

Lascio la borsa sul comodino e mi siedo a cavalcioni sopra di lui. Se devo fare finta di conoscerlo, tanto vale che gli faccia vedere di cosa sono capace.

Il suo sguardo color mare vacilla un secondo, poi mi prende per i fianchi e mi spinge contro di sé. Mi scappa un gemito per la sorpresa e il vestito risale fino all'ombelico. Quando lui vede il tanga, si lecca le labbra soddisfatto.

"Sono Mitchell" sussurra prendendomi una chiappa fra le mani e strizzandola in modo deciso.

"Piacere di conoscerti, Mitchell"

Lo bacio delicatamente all'angolo destro della bocca, poi traccio una fila di baci leggeri fino al collo. Lui mi lascia fare, gli piace essere coccolato.

"Vai avanti"

Gli slaccio la camicia e gli massaggio il petto. A giudicare dalle linee che marcano il suo addome muscoloso , quest'uomo si deve sicuramente allenare regolarmente. Lecco le curve dei muscoli e mordicchio i suoi capezzoli dopo averli stuzzicati con le dita. Lui sembra gradire.

Affari di Cuore | #1 Serie "Cuore"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora